L’undici marzo sono iniziati ad Architettura i corsi del II semestre. Ateneapoli ha intervistato alcuni studenti, nel cortile della sede dello Spirito Santo, dove ragazze e ragazzi seguono gran parte delle lezioni, per raccontarne lo stato d’animo, le speranze, i timori e per riferire, laddove ci siano, i loro motivi di insoddisfazione.
Giulio Piccinelli, secondo anno della Laurea a ciclo unico in Architettura, ha appena terminato la lezione di laboratorio di Costruzione. “La novità positiva del semestre appena iniziato – dice – riguarda l’orario. Dovrò frequentare tre giorni a settimana: lunedì, martedì e mercoledì. Nel primo semestre, invece, le lezioni erano distribuite su 4 giorni e capitava pure di dover venire in Facoltà un quinto giorno. Avevo pochissimo tempo per studiare a casa. Ora credo che sarà più facile”. Il desiderio per i prossimi mesi? “Un sito internet della Facoltà degno di tale nome. Per come è organizzato ora, serve a ben poco. Non offre praticamente nessuna informazione utile per gli studenti e non è aggiornato”.
Dario Cascone, fuoricorso a Scienze dell’Architettura, dal semestre appena iniziato si augura che arrivi la conclusione del percorso di studi. Dice: “Spero di finire entro giugno”. Va via con un rimpianto: “Mi sarebbe piaciuto seguire qualche corso che avesse una più spiccata connotazione di tipo pratico. Per esempio, Cantiere. Io mi fermo alla Triennale e, tra pochi mesi, sarò alle prese con il mondo del lavoro. Sarebbe stata una carta in più da spendere”.
Anche Alessio Antonelli, che si è immatricolato a Scienze dell’Architettura nel 2006, confida di sostenere gli ultimi esami nel semestre che è da poco iniziato. Nel frattempo, esprime i suoi desideri per i prossimi mesi. “Mi piacerebbe”, dice, “che le lezioni di laboratorio si svolgessero in aule adatte, con tavoli adeguati e con un numero di sedie corrispondente al numero degli studenti. Vorrei, inoltre, che le aule fossero dotate di sufficienti prese per le spine dei computer, dal momento che in questa Facoltà si utilizzano ormai abitualmente. Gradirei, infine, che il sistema di collegamento ad internet senza fili, il wi-fi, funzionasse bene anche nella sede dello Spirito Santo e non solo a Palazzo Gravina”. Pausa, poi conclude: “Mi piacerebbe, ma so che non accadrà. Se Ateneapoli mi avesse intervistato sette anni fa avrei detto le medesime cose. Il fatto che le ripeta, mentre sto per laurearmi, è la misura stessa dell’incapacità dell’università di risolvere i problemi”.
Enrica Pasquarelli, terzo anno del Corso di Laurea a ciclo unico in Architettura, si appresta al nuovo semestre con il cruccio della segreteria. Racconta: “C’è troppo poco personale e non è in grado di svolgere adeguatamente il lavoro di sportello. Non per cattiva volontà o per impreparazione, intendiamoci. Il punto è che, specie nei periodi di maggiore affluenza studentesca, davvero non ce la fanno. Bisognerebbe prolungare gli orari di apertura, per evitare picchi di affluenza”.
Fabrizio Geremicca
Giulio Piccinelli, secondo anno della Laurea a ciclo unico in Architettura, ha appena terminato la lezione di laboratorio di Costruzione. “La novità positiva del semestre appena iniziato – dice – riguarda l’orario. Dovrò frequentare tre giorni a settimana: lunedì, martedì e mercoledì. Nel primo semestre, invece, le lezioni erano distribuite su 4 giorni e capitava pure di dover venire in Facoltà un quinto giorno. Avevo pochissimo tempo per studiare a casa. Ora credo che sarà più facile”. Il desiderio per i prossimi mesi? “Un sito internet della Facoltà degno di tale nome. Per come è organizzato ora, serve a ben poco. Non offre praticamente nessuna informazione utile per gli studenti e non è aggiornato”.
Dario Cascone, fuoricorso a Scienze dell’Architettura, dal semestre appena iniziato si augura che arrivi la conclusione del percorso di studi. Dice: “Spero di finire entro giugno”. Va via con un rimpianto: “Mi sarebbe piaciuto seguire qualche corso che avesse una più spiccata connotazione di tipo pratico. Per esempio, Cantiere. Io mi fermo alla Triennale e, tra pochi mesi, sarò alle prese con il mondo del lavoro. Sarebbe stata una carta in più da spendere”.
Anche Alessio Antonelli, che si è immatricolato a Scienze dell’Architettura nel 2006, confida di sostenere gli ultimi esami nel semestre che è da poco iniziato. Nel frattempo, esprime i suoi desideri per i prossimi mesi. “Mi piacerebbe”, dice, “che le lezioni di laboratorio si svolgessero in aule adatte, con tavoli adeguati e con un numero di sedie corrispondente al numero degli studenti. Vorrei, inoltre, che le aule fossero dotate di sufficienti prese per le spine dei computer, dal momento che in questa Facoltà si utilizzano ormai abitualmente. Gradirei, infine, che il sistema di collegamento ad internet senza fili, il wi-fi, funzionasse bene anche nella sede dello Spirito Santo e non solo a Palazzo Gravina”. Pausa, poi conclude: “Mi piacerebbe, ma so che non accadrà. Se Ateneapoli mi avesse intervistato sette anni fa avrei detto le medesime cose. Il fatto che le ripeta, mentre sto per laurearmi, è la misura stessa dell’incapacità dell’università di risolvere i problemi”.
Enrica Pasquarelli, terzo anno del Corso di Laurea a ciclo unico in Architettura, si appresta al nuovo semestre con il cruccio della segreteria. Racconta: “C’è troppo poco personale e non è in grado di svolgere adeguatamente il lavoro di sportello. Non per cattiva volontà o per impreparazione, intendiamoci. Il punto è che, specie nei periodi di maggiore affluenza studentesca, davvero non ce la fanno. Bisognerebbe prolungare gli orari di apertura, per evitare picchi di affluenza”.
Fabrizio Geremicca