Lettere incontra i suoi studenti

È stata una interessante due giorni, quella che ha avuto luogo nell’aula delle Mura Greche di Palazzo Corigliano il 28 e 29 settembre, durante la quale studenti e docenti della Facoltà di Lettere si sono confrontati in vista dell’inizio del nuovo anno accademico. I coordinatori dei singoli Corsi di Laurea hanno spiegato ai ragazzi le caratteristiche tecniche dei vari percorsi di studio, provando a dare una mano alle matricole alle prese con una difficile scelta, ma non solo. Gli incontri, infatti, hanno visto anche la partecipazione di tanti studenti che hanno conseguito una Laurea Triennale e, a causa dei mille cambiamenti che hanno coinvolto  l’istituzione universitaria negli ultimi anni (o meglio i cambiamenti che questa ha “subito”, come ha sottolineato la prof.ssa Giacomella Orofino nella sua introduzione), non sempre hanno ancora davanti a loro la possibilità di scegliere il Corso di Laurea Magistrale. 
La presentazione 
dei Corsi Triennali
e Magistrali
“I curricula  proposti quest’anno sono molto più centrati, rispetto a quelli delle ultime annualità, sullo studio delle lingue e delle culture, anche se rimangono le materie cosiddette ‘di base’, come la glottologia e l’italiano. Questa scelta è dovuta alla volontà di formare studenti che siano sempre più degli specialisti nel proprio settore. Nonostante questo percorso sia frutto di una serie di riforme e cambiamenti non sempre positivi, il risultato è un Corso di Laurea e dei curricula che ci soddisfano molto”, dice la prof.ssa Orofino del Corso Triennale in Lingue e Culture orientali e africane che prevede lo studio di una lingua africana o asiatica per tre anni, accompagnata da un’altra dalla durata biennale. Il cammino più naturale per chi si è laureato in questa Triennale è la Magistrale Lingue e Civiltà orientali e africane. Lo studente ha l’obbligo di proseguire lo studio di almeno una delle due lingue apprese nel corso della Triennale. “Lo studente che segue questa strada – ha detto il prof. Roberto Tottoli, docente di Islamistica – si appresta ad un lungo e affascinante viaggio. Deve farlo aprendo al cento per cento la sua mente, anche perché per la stragrande maggioranza dei casi, la conoscenza pregressa, non solo di queste lingue ma anche di queste culture, è quasi nulla”. 
Uno dei Corsi più frequentati dell’intero Ateneo è quello Triennale in Lingue, Lettere e Culture comparate, che offre agli studenti la possibilità di studiare due lingue e due letterature a un livello praticamente di pari importanza (per una delle due lingue ci sono alcuni crediti in meno). Lo studente può combinare lo studio di una lingua dell’Europa e delle Americhe con quello di una lingua asiatica, africana o dell’Europa orientale. “Ci sono poi – sottolinea il prof. Giorgio Banti, Presidente del Collegio di Area didattica – materie importanti come la storia, a cui viene dato un posto di rilievo. Va sottolineato inoltre che nel triennio sono previsti una ventina di esami, meno rispetto agli scorsi anni”. L’approdo naturale per gli iscritti a questo Corso è la Magistrale in Letterature e Culture comparate che, diversamente dalla triennale, dà agli studenti, attraverso tre curricula, anche la possibilità di combinare lo studio di due lingue occidentali. “Nel momento della decisione fate attenzione a tutte le lingue – ha consigliato la prof.ssa Valeria Micillo agli studenti che chiedevano le dritte migliori per la loro scelta – anche a quelle considerate erroneamente minori. Perché sono proprio quelle che, se imparate bene e studiate con costanza, vi daranno la possibilità di trovare lavoro più facilmente”. Filosofia e Politica è un’altra Magistrale cui potranno accedere i laureati triennali di Lingue comparate (percorso filosofico o, in generale, quelli che hanno accumulato 40 crediti nell’ambito degli studi filosofici) ma anche quelli del Corso ad esaurimento in Filosofia e Comunicazione. La caratteristica principale della Magistrale è “provare a mettere in rapporto tra loro le filosofie occidentali ed orientali, anche alla luce di questo obiettivo c’è stata una notevole semplificazione degli altri ambiti”, spiega il prof. Lorenzo Bianchi, Presidente del Corso, il quale, poi, ha messo l’accento sulle ‘altre attività’ che gli studenti possono svolgere, così come sull’importanza di un “rapporto diretto tra ragazzi e docenti, agevolato dal numero non altissimo di iscritti”. Un discorso per certi versi simile riguarda Lingue e Comunicazione interculturale in area euro mediterranea, una Magistrale interclasse: a seconda del percorso che gli studenti scelgono all’inizio del secondo anno, la laurea è valida per la classe riguardante la comunicazione o quella linguistica. Il Corso prevede lo studio di due lingue, che potranno essere a livello base (lo studente le inizierà con la Magistrale) e a livello avanzato (lingue come il francese, lo spagnolo, l’inglese, il russo e l’arabo, già studiate nel corso della Triennale o per le quali lo studente ha comunque una competenza pari al livello B2). Anche per questo Corso sarà un colloquio prima dell’inizio dell’anno a stabilirne le competenze. 
Un’area di studi su cui L’Orientale punta molto è quella archeologica. Si parte con la Triennale in Civiltà antiche e archeologia: oriente e occidente. “È una laurea interclasse – ha spiegato la prof.ssa Giulia Sacco, Presidente del Collegio Area didattica di Antichistica – e lo studente può scegliere se intraprendere il percorso in Beni culturali o Lettere”. Tre sono gli indirizzi che permettono di concentrarsi più sull’ambito archeologico o, nel caso del curriculum “Civiltà antiche”, sugli aspetti delle culture greche e romane. “Una delle differenze sostanziali tra la Triennale e le due lauree Magistrali a cui si può accedere è l’importanza data alla tesi. Nel caso della Triennale è una breve dissertazione, mentre per la Magistrale è un lavoro elaborato e compiuto, che consacra il lungo percorso effettuato dallo studente”, sottolinea la prof.ssa Sacco. Le due lauree magistrali di quest’area sono Archeologia: oriente e occidente e Cultura e Filologia antica e moderna. Per entrambe sono previsti dodici esami; l’accesso è regolato da un colloquio, teso a verificare la preparazione dello studente che intende iscriversi. “Di solito questo avviene soprattutto per gli studenti che non hanno conseguito la Triennale da noi, e per i quali è quindi necessario capire le conoscenze e il percorso che hanno svolto”, aggiunge la docente. Molto interessati agli sbocchi occupazionali gli studenti che hanno scoperto di poter lavorare all’interno di scavi archeologici, ma anche nelle sovrintendenze, nei musei, nell’organizzazione di mostre. Insomma, non solo l’aspetto ‘Indiana Jones’ che affascina molti ragazzi pronti a scegliere questo percorso di studi. 
Il piano di studi
Nel corso delle due giornate si è parlato anche della compilazione del piano di studi, un’incombenza che sembra affliggere particolarmente gli studenti, rassicurati però dai docenti. Innanzitutto c’è tempo per compilarli, dal momento che la scadenza è prevista almeno per la fine del mese di novembre e quindi i ragazzi avranno il tempo di farsi un’idea. “E poi – hanno spiegato a più riprese i docenti – con il sistema elettronico S3 (la compilazione è obbligatoriamente on-line) le scelte sono ‘guidate’ e il sistema non permette di commettere scelte incompatibili secondo regolamento. È importante, però, seguire anche le griglie presenti sul libretto cartaceo e sulle guide on-line, soprattutto per quanto riguarda l’associazione degli esami di lingue con i rispettivi esami di area culturale”. 
Anche i consigli forniti agli studenti sono, più o meno, quelli di sempre: seguire i corsi, soprattutto quelli di lingua; partecipare alle attività extra che l’Ateneo propone, tra seminari, cineforum e incontri con docenti e studiosi provenienti da altre università. Inevitabile che le domande degli studenti si concentrassero sugli sbocchi occupazionali dei diversi Corsi di Laurea. Una risposta per tutti, quella della prof.ssa Orofino: “Noi facciamo di tutto perché gli studenti escano competenti da quest’Ateneo, e devo dire che ci riusciamo quasi sempre, perché i ragazzi sono bravissimi. È chiaro che si tratta di un momento difficile per i giovani, ma se vi impegnerete, soprattutto nello studio delle lingue di paesi in via di sviluppo, e che quindi danno delle buone possibilità lavorative, potrete venirne a capo piuttosto facilmente. Organizzazioni non governative, aziende, oppure la carriera di interprete; le opzioni per chi sceglie questo genere di studi non mancano, ma c’è una cosa da fare: rimboccatevi le mani e vedrete che andrà bene”. 
Riccardo Rosa
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