Si può seguire un corso in e-learning senza materiale multimediale e senza avere la possibilità di svolgere le attività didattiche da casa sul proprio pc? A quanto pare sì, se è vero che agli allievi del corso di Diritto pubblico organizzato nell’ambito del progetto Mo.D.e.M dall’inizio delle lezioni ad oggi è stata soltanto promessa una pen drive e sono state somministrate esclusivamente lezioni frontali a orario pieno (mattina e pomeriggio) per tre volte alla settimana. Gli studenti si chiedono: ma che e-learning è? E in dieci si ritirano. Uno di loro, studente lavoratore, tiene duro ma, passi il gioco di parole, ammette che è dura. E’ dura perché non si aspettava di ritrovarsi costretto a chiedere così tanti giorni di permesso al lavoro. Perché si è iscritto a questo corso pensando di poterlo seguire comodamente da casa. Perché se avesse saputo che le cose sarebbero andate così non avrebbe mai fatto domanda di ammissione. “E’ un corso disorganizzato e confusionario”, dice, “per me l’e-learning non è una novità, ho seguito dei corsi di aggiornamento al lavoro in questa modalità, e quello era vero e-learning: lezioni attraverso internet e il computer”. Lo studente lamenta anche di aver dovuto sudare per raccogliere informazioni sull’iniziativa: “non è stata pubblicizzata per niente, io ne sono venuto a conoscenza per puro caso, la notizia era nascosta in un piccolissimo spazio del sito di ateneo”.
Il prof. Giunta:
“ci sono controlli
a tappeto”
“ci sono controlli
a tappeto”
Mo.D.e M. (Modelli Didattici e Metodologie), è un progetto regionale, elaborato nell’ambito della programmazione degli interventi formativi previsti nella Misura FSE 3.22 del P.O.R. Campania 2000-2006: “Percorsi di formazione a distanza e-learning realizzati attraverso il coinvolgimento del Sistema Universitario Campano”. La Regione ha dunque stipulato delle convenzioni con gli atenei campani per la realizzazione di corsi di formazione a distanza, in numero proporzionato alla platea studentesca di ciascuno. Presso la Parthenope sono stati attivati 12 corsi, coinvolgendo tutte le 5 Facoltà. Il prof. Giulio Giunta, docente della Facoltà di Scienze e Tecnologie nonché responsabile del progetto per l’Università Parthenope, assicura che il corso di Diritto Pubblico è l’unico in cui si sono presentate delle criticità. “Le singole Facoltà organizzano autonomamente i corsi sotto la supervisione del comitato tecnico-scientifico di indirizzo. In tutto sono coinvolti una trentina di docenti e venticinque tecnici, c’è un monitoraggio costante da parte della Regione, e in più al termine dei corsi affideremo la valutazione dei risultati ad un ente terzo. Ci sono controlli a un triplice livello, quindi, per assicurare la buona riuscita del progetto. Quanto si è verificato per Diritto pubblico dipende da difficoltà contingenti in cui si è trovato il docente referente, il prof. Raffaele Bifulco. Problemi analoghi non si sono presentati per l’altro corso della Facoltà di Giurisprudenza, Diritto romano”. Secondo il prof. Giunta, le lezioni giuridiche sono più difficilmente gestibili in modalità a distanza, poiché i docenti non sempre hanno grande dimestichezza con le tecnologie multimediali avanzate, diversamente da quanto avviene in Facoltà come Ingegneria o Scienze e Tecnologie. “Abbiamo individuato il prof. Bifulco proprio perché piuttosto esperto di metodologie multimediali, ma lui ha avuto dei contrattempi personali e noi abbiamo deciso, per garantire ugualmente la partenza del corso, di anticipare le ore di lezione frontale. Tutto qui”. Delle 150 ore di lezione da svolgere tra il 4 ottobre e il 21 dicembre, infatti, una parte si tiene comunque in aula. “Sono previste 30 ore di incontri frontali – spiega il professore- precisamente 4 ore ogni 2 settimane per esercitazioni, confronti e verifiche, mentre 24 ore su 24, tutti i giorni, ci si può collegare al sito e, grazie a una password, vedere le lezioni registrate in audio. Con una certa cadenza, alle otto di sera, si può dialogare con docenti e tutor in chat. Inoltre ci si può servire della posta elettronica per comunicare con i responsabili del proprio corso. E’ evidente che questa modalità didattica è stata pensata per gli studenti lavoratori e, almeno per il mio corso, Algoritmi e programmazione, sta funzionando. Quando mi collego in chat trovo almeno 25 corsisti”. Il prof. Giunta non accetta critiche sul modo in cui sono state diffuse le informazioni sul Mo.D.e M.: “siamo stati l’unico ateneo, dopo il Suor Orsola, ad organizzare una presentazione pubblica del progetto, lo scorso 4 luglio. Abbiamo messo a disposizione dei ragazzi materiale informativo cartaceo, lo abbiamo detto a lezione. Non ritengo che possiamo essere rimproverati di carenze nella diffusione della notizia”. Giunta parla di un’organizzazione molto articolata per un’azione formativa in cui si è creduto e si crede: “ci stiamo impegnando molto, abbiamo assunto più di 20 unità di personale a contratto per attivare un centro di e-learning che prima non esisteva. In due locali a via Acton ci sono strumentazioni che sono diventate patrimonio dell’ateneo e che speriamo di poter utilizzare in futuro per nuovi progetti di formazione a distanza, come speriamo di poter continuare ad avvalerci delle competenze professionali che ci stanno supportando in questo periodo”. Sulla validità del progetto e la provvisorietà della situazione di debolezza in cui si trova il corso di Diritto pubblico rassicura anche lo stesso prof. Bifulco: “è pronto un terzo del lavoro multimediale, dieci lezioni che ho già trasmesso al tecnico affinché le metta in rete. Ho avuto delle difficoltà nella tempistica perché soltanto recentemente ho ricevuto l’autorizzazione a preparare il materiale sul mio computer invece che su quello del centro di e-learning. Le lezioni, in tutto 30, saranno certamente pronte per la fine del mese. Nel frattempo si potrà usufruire di queste dieci, anzi, si dovrà, visto che sono in ordine cronologico”.
Sara Pepe
Sara Pepe