“Quest’anno è andata un po’ meglio degli anni scorsi. L’organizzazione didattica è basata su una decisa stanzialità delle attività, per cui gli studenti seguono sempre nella stessa aula nella quale, in generale, si alternano gruppi dello stesso Corso di Laurea”, afferma la rappresentante degli studenti Maddalena Mattiello a proposito dell’organizzazione del calendario didattico e della distribuzione delle aule. Un po’ meglio rispetto al passato, ma le condizioni continuano ad essere penalizzanti e gli orari estremamente dilatati. “Il calendario delle lezioni è ben organizzato, seguiamo quattro giorni la settimana, però il martedì ci dobbiamo spostare da Monte Sant’Angelo a Piazzale Tecchio per Disegno Industriale”, raccontano Claudio Ciano e Luciano Coniglio. Certo il ritmo è stressante… “Abbiamo fatto questa scelta e deve essere sostenibile per forza. Quando le lezioni finiscono alle sette di sera, però, rientriamo troppo tardi a casa”, aggiungono.
“I bagni sono
un letamaio”
un letamaio”
Alessandro Grieco, matricola ad Ingegneria Meccanica, segue tutti i giorni nell’aula T9 di Monte Sant’Angelo e non ha, almeno per il momento, per niente una buona impressione delle strutture: “in aula si sta abbastanza bene, ma una fila di banchi è sprovvista di sedie e quindi a lezione c’è sempre qualcuno che non trova posto. Altrove, a mancare sono i banchi”. I bagni: “Sono un vero letamaio, ci sono andato una sola volta, ma non lo farò mai più”. Gli orari sono molto pesanti: “Il lunedì abbiamo undici ore di lezione ed un giorno a settimana dobbiamo spostarci a Piazzale Tecchio per Disegno. Abito a Napoli ma impiego ugualmente due ore per tornare a casa e la sera gli autobus sono poco frequenti”. Molto dipende, però, dalla programmazione didattica dei Corsi di Laurea, dalle attività previste nel semestre e dalla situazione personale. “Per ora non ho problemi con gli orari e la sistemazione in aula. Non ci siamo ancora dovuti spostare fra le diverse sedi nel corso della giornata e a lezione non ho mai notato persone in piedi”, dice una matricola di Ingegneria Gestionale. Altri Corsi programmano in maniera consapevole l’orario o, quanto meno, ne illustrano le ragioni agli studenti. “Ingegneria Aerospaziale è l’unico Corso, o uno dei pochi, nel quale al secondo anno gli esami aumentano. I docenti così hanno scelto di concentrare le lezioni in alcuni giorni della settimana: si segue anche per nove ore consecutive. Lo considerano, inoltre, un risparmio per i pendolari ed io, da pendolare, concordo pienamente”, sostiene Antonio Palomba, iscritto al secondo anno. D’accordo con lui Francesco Orefice e Federica Vitiello: “una volta la settimana ci spostiamo nell’arco della giornata, ma per ora gli orari sono sostenibili. Del resto, Ingegneria si sa che è pesante. Comunque è meglio che i corsi siano concentrati in meno giorni”. Le attività di disegno non sono le uniche per le quali occorre peregrinare da una struttura all’altra. “Il secondo semestre del primo anno da noi sono previste le attività di Informatica, ma i laboratori sono ad Agnano – racconta ancora Antonio – Per evitare il trasferimento e recuperare ore ed energie preziose, facevamo le esercitazioni in aula con i nostri portatili. Chi non ce l’aveva, scriveva sul quaderno e poi, a casa, rielaborava tutto al computer. A parte il peso non indifferente, ed il rischio rappresentato dall’avere un computer nello zaino quando si attraversa alle otto di sera Piazza Garibaldi, era una soluzione ragionevole”.
Computer personali
per evitare
gli spostamenti
per evitare
gli spostamenti
In via Claudio, hanno fatto ricorso ad una soluzione analoga anche gli studenti di Ingegneria Gestionale per la Logistica e la Produzione: “l’anno scorso facevamo lezione di Informatica in aula e chi voleva poteva portare il proprio computer”, ricorda Ernesto Filippi, studente al terzo anno – In effetti si tratta per lo più di teoria, un linguaggio si applica a qualunque macchina e gli esercizi si possono svolgere a casa”. Ernesto ricorda come “molto stancanti” i suoi spostamenti al primo anno fra Monte Sant’Angelo e Piazzale Tecchio perché solo lì c’è un’aula da disegno. I suoi colleghi Luca Cotecchia, Pietro D’angiò e Luca Pizzo sono di Capua e risentono, invece, dell’orario di lezione. Due volte la settimana, a giorni alterni, seguono fino alle sette di sera e la mattina dopo sono di nuovo in aula per seguire le stesse materie: “in questo modo, gli argomenti si accumulano sempre e non si riescono mai a smaltire”. Sono le 15.30, nell’aula accanto, Benito Vassallo e Simone Prisco, secondo anno di Ingegneria Meccanica, sono in pausa in attesa che riprenda la lezione di Fisica Matematica: “l’orario era peggiore l’anno scorso, perché facevamo lezione fino alle sette e mezza di sera e seguivamo in piedi. Adesso finiamo prima e, anche se non abbiamo alcun riposo infrasettimanale, la sera prendiamo dei treni frequentati ancora da persone normali. Ad ogni modo, sarebbe preferibile non seguire di pomeriggio, perchè si brucia tempo”. Sempre in via Claudio, al piano di sopra, Barbara e Anna, matricole ad Ingegneria Edile, hanno appena terminato la lezione di Algebra Lineare e Geometria, la seconda in quasi un mese di lezione, dal momento che il corso è iniziato il 19 ottobre: “ieri, per la prima volta, siamo uscite con il buio e devo dire che faceva una certa impressione”. Ci spostiamo nel cortile di Piazzale Tecchio dove Teresa Caterino, Angela Coppola e Ciro Esposito hanno marinato la lezione di Metodi Matematici per l’Ingegneria per studiare: “abbiamo un esame a breve e l’organizzazione del calendario ci costringe a scelte dettate dalla necessità. Abbiamo un orario tremendo, con lezioni tutti i giorni, fino al pomeriggio. Arriviamo a fine settimana distrutti, ma sempre meglio dell’anno scorso quando seguivamo le lezioni seduti a terra”.
Simona Pasquale
Simona Pasquale