“Amo molto la Chimica, quasi come il personaggio della canzone di De Andrè ‘Un chimico’, che per la scienza sarebbe pronto a morire…. anche se non arrivo fino a questo punto”, afferma Luigi Martino, 24 anni, originario della provincia di Caserta, primo laureato magistrale in Scienze Chimiche.
“Sono otto anni che mi dedico alla chimica. Ho iniziato a scuola, sono perito chimico, dove ho avuto la possibilità di lavorare molto in laboratorio”. La scelta universitaria è stata quasi naturale: “a scuola avevo appreso molta tecnica, della scienza mi ha colpito la possibilità di elaborare nuove cose. Volevo capire i meccanismi che c’erano alla base”.
“L’Aptamero della Trombina modificato: Struttura e Stabilità”, il titolo della tesi sperimentale cui ha lavorato per un anno Luigi, coordinato dalla prof. Concetta Giancola e dal prof. Antonio Randazzo. L’obiettivo: mettere a punto un metodo in grado di attivare o inibire l’effetto di alcuni farmaci, a seconda delle necessità. La ricerca è stata condotta sugli anticoagulanti. Queste sostanze, sono utilizzate in chirurgia per evitare che il sangue si rapprenda durante un’operazione, causando il blocco delle arterie. Nell’uso comune, tutti gli anticoagulanti hanno degli effetti collaterali, l’aspirina, ad esempio, crea danni allo stomaco. I ricercatori hanno lavorato sugli aptameri, una classe di anticoagulanti composti da acidi nucleici (RNA o DNA), vincolati ad una proteina di cui inibiscono l’attività. Uno degli esempi più interessanti è l’aptamero a DNA, che inibisce in provetta la sostanza che regola il processo di coagulazione, la trombina. Per comprendere le strutture delle molecole sono state utilizzate tecniche di risonanza magnetica nucleare. Non è ancora possibile, però, l’utilizzo di questa molecola nelle terapie anticoagulanti poichè il DNA viene rapidamente degradato. “Ho studiato la sequenza della proteina modificata chimicamente, apparentemente simile alla precedente, ma con un diverso assetto e diverse proprietà” spiega Luigi che ha le idee chiare sul proprio futuro “farò il concorso di dottorato in Scienze Chimiche. Spero di diventare ricercatore, di viaggiare e andare all’estero. La ricerca italiana è fantastica, ma all’estero puoi diventare importante. E io sono ambizioso”. (Si.Pa.)
“Sono otto anni che mi dedico alla chimica. Ho iniziato a scuola, sono perito chimico, dove ho avuto la possibilità di lavorare molto in laboratorio”. La scelta universitaria è stata quasi naturale: “a scuola avevo appreso molta tecnica, della scienza mi ha colpito la possibilità di elaborare nuove cose. Volevo capire i meccanismi che c’erano alla base”.
“L’Aptamero della Trombina modificato: Struttura e Stabilità”, il titolo della tesi sperimentale cui ha lavorato per un anno Luigi, coordinato dalla prof. Concetta Giancola e dal prof. Antonio Randazzo. L’obiettivo: mettere a punto un metodo in grado di attivare o inibire l’effetto di alcuni farmaci, a seconda delle necessità. La ricerca è stata condotta sugli anticoagulanti. Queste sostanze, sono utilizzate in chirurgia per evitare che il sangue si rapprenda durante un’operazione, causando il blocco delle arterie. Nell’uso comune, tutti gli anticoagulanti hanno degli effetti collaterali, l’aspirina, ad esempio, crea danni allo stomaco. I ricercatori hanno lavorato sugli aptameri, una classe di anticoagulanti composti da acidi nucleici (RNA o DNA), vincolati ad una proteina di cui inibiscono l’attività. Uno degli esempi più interessanti è l’aptamero a DNA, che inibisce in provetta la sostanza che regola il processo di coagulazione, la trombina. Per comprendere le strutture delle molecole sono state utilizzate tecniche di risonanza magnetica nucleare. Non è ancora possibile, però, l’utilizzo di questa molecola nelle terapie anticoagulanti poichè il DNA viene rapidamente degradato. “Ho studiato la sequenza della proteina modificata chimicamente, apparentemente simile alla precedente, ma con un diverso assetto e diverse proprietà” spiega Luigi che ha le idee chiare sul proprio futuro “farò il concorso di dottorato in Scienze Chimiche. Spero di diventare ricercatore, di viaggiare e andare all’estero. La ricerca italiana è fantastica, ma all’estero puoi diventare importante. E io sono ambizioso”. (Si.Pa.)