Manager, intermediatori, broker: si sogna il futuro e si fanno i conti con il presente

Sono cominciate a marce ridotte le attività per le matricole della Facoltà di Economia. Tanti, infatti, i docenti di Economia Aziendale e Diritto che hanno iniziato i corsi con una settimana circa di ritardo, rispetto alla data fissata per l’inizio dei corsi (il primo ottobre). Tanto l’entusiasmo e buone le impressioni sulla Facoltà, un po’ meno sul test di ammissione, soprattutto per il tempo a disposizione e gli errori presenti nelle prove di comprensione verbale. “Ho deciso di seguire le orme di mio padre e di iscrivermi al Corso di Laurea che mi interessava di più. Mi piace qui, ma non c’è molta informazione. Siamo dovuti arrivare in aula per scoprire che due corsi cominceranno la settimana prossima”, dice Filippo Perna, matricola al Corso di Laurea di Economia delle Imprese Finanziarie che non ha trovato la prova d’ingresso complicata, ma si lamenta dello scarso tempo a disposizione (“in relazione alla mole di lavoro richiesta, l’ora e mezza che ci hanno dato l’ha reso più complicato di un test a Medicina”). Maria si è trasferita al Corso in Finanza, dopo aver sostenuto gli esami di Algebra e Algebra Lineare e Geometria a Matematica, perché era alla ricerca di un’applicazione concreta dei concetti matematici: “mi sono accorta di aver scelto un percorso un po’ troppo astratto ed ho cambiato, scegliendone un altro i cui gli esami mi sembra di poter sostenere e trovare interessanti”. Sebbene sia soddisfatta del passaggio, ha qualcosa da ridire sulla prova e sulle assenze dei professori: “Il test è stato fondamentalmente inutile, prima di tutto perché una delle domande era incompleta e poi perché sono passati praticamente tutti. E oggi, il primo giorno, mi sono già saltate due lezioni”. Anche Michele Festivo e Giuseppe Race hanno scelto il percorso in Finanza. “Mi è sempre piaciuto seguire il mercato e sono sempre stato molto interessato al ramo degli investimenti e delle intermediazioni finanziarie – spiega Michele, contento di aver preso parte alla prova d’ammissione in Facoltà – Anche se tutte le persone che avevano dato come prima opzione Economia delle Imprese Finanziarie sono entrate, perché i posti disponibili erano 240 e noi eravamo solo 150, mi è piaciuto partecipare ad una competizione e mettermi in gioco in un posto nuovo”. “Voglio fare il broker e lavorare in borsa. È una vocazione che ho da anni e questo è il Corso migliore. Mi piace l’idea di prevedere dei fenomeni e seguirne lo sviluppo”, aggiunge Giuseppe.
Roberto D’Itria, iscritto al secondo anno di Economia Aziendale, riseguirà i corsi di Matematica e Microeconomia (“sono gli unici due esami che non sono riuscito a dare. Vengo dall’Istituto Alberghiero ed a scuola ero molto bravo in Matematica, ma il livello universitario è diverso e l’anno scorso non sono riuscito a stare al passo con le due discipline più formali del primo anno”). Carlo Ferrillo, matricola ad Economia Aziendale, attende ancora il suo battesimo universitario. Verso le 10:00 del primo giorno, aspettano entrambi che inizi la lezione di Metodi Matematici: “siamo arrivati e abbiamo scoperto che il professore non c’era”, dice Carlo. Il collega Marco Foresta racconta un po’ del test: “vengo dal liceo scientifico, ma la sezione di Matematica è stata l’unica con la quale abbia avuto dei problemi, mentre quella di Logica mi è sembrata semplice”. 
Emanuela Vitter si è iscritta ad Economia Aziendale, dopo aver seguito per un anno gli studi in Scienze Motorie: “ma non faccio alcuno sport da anni. Economia ha molti più sbocchi e materie sostenibili”. Valentina Pagano, invece, è interessata all’azienda in tutti i suoi aspetti: “spero di diventare dirigente, un giorno, ma mi auguro di non dover mai più sostenere una prova come quella di ingresso ad Economia, perché il tempo a disposizione per rispondere a delle domande che richiedevano ragionamento è stato troppo scarso”. Anche Federica Lauro ha un progetto per l’avvenire, è interessata al settore alberghiero: “per questo voglio una buona formazione aziendale, per specializzarmi dopo”. Il suo collega Giuseppe Mazzella rimanda le decisioni al futuro: “per ora pensiamo a laurearci, in fondo ho scelto un campo che mi interessa fin da piccolo, per gli argomenti che tratta, i problemi che affronta e le opportunità che offre”.
Simona Pasquale 
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