Il percorso di studi di Marianna Valle si articola tra Italia, Germania e Stati Uniti. Ventidue anni, laureata triennale in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali a Napoli con la votazione di 110 e lode, racconta: il primo anno del Corso di Laurea offre una preparazione varia, che va dall’insegnamento di Storia dell’arte all’Economia: “dopo aver affrontato l’esame di Preistoria e Protostoria, col prof. Pacciarelli, ho avuto l’opportunità di collaborare in un sito archeologico a Parma per un mese. E’ stata la mia prima esperienza sul campo che ritengo utilissima per tutti coloro che, come me, sono appassionati di queste discipline. Logicamente le esperienze pratiche devono essere supportate da una buona preparazione teorica”. Poco dopo, al secondo anno, Marianna, ha studiato per un semestre in Germania, grazie al progetto Socrates-Erasmus. Nonostante fosse partita con una conoscenza della lingua tedesca acquisita frequentando un corso intensivo: “studiare in Germania è stato abbastanza duro. Ho soggiornato in una cittadina della dell’Est dove alcuni commercianti parlavano russo! Un tutor tedesco, ha seguito me ed i miei colleghi, in ogni nostra necessità. Grazie alla sua assistenza, ambientarsi è risultato più facile. Lo studio in Germania era basato su lavori di gruppo e progettazione di eventi artistici, è una metodologia di studio molto più tecnica rispetto a quella delle Università italiane. Avevamo anche un riscontro dei nostri progetti e dell’organizzazione di eventi nella cittadina in cui soggiornavamo”. Tornata a Napoli, Marianna, pur avendo il numero di crediti necessario per l’iscrizione all’anno successivo, ha deciso di presentare domanda di tirocinio presso la segreteria di facoltà e ha così svolto uno stage al Museo di Capodimonte. “Ho collaborato all’ufficio didattico del Museo, così sono entrata in contatto con la realtà lavorativa che più mi interessa. Da questa attività è nato lo spunto per il mio lavoro di tesi in cui ho scelto di trattare le strategie di marketing in relazione alla mostra sul Caravaggio”.
Per la Laurea Specialistica, è stato necessario un ulteriore spostamento. “Attratta dagli studi in ambito economico e non essendoci a Napoli un Corso di Laurea Specialistica, ho optato per l’Università di Bologna dove studio Gestione e Innovazione delle Organizzazioni culturali e artistiche. Per accedere al Corso di Laurea, ho dovuto superare un test d’ingresso consistente in due prove scritte e una orale. Questa è stata l’occasione per mettere alla prova tutta la preparazione ricevuta all’Università di Napoli. Il numero programmato prevedeva solo trenta immatricolazioni. Tanti studenti provenienti da altre sedi universitarie, si erano preparati per mesi per affrontare le prove di ammissione che io, invece, ho superato solo con la preparazione acquisita nei miei anni di studio al Federico II”. A Bologna, lo studio è organizzato diversamente: “La frequenza è obbligatoria e i corsi sono trimestrali, c’è da impegnarsi molto. I ritmi sono veloci, bisogna stare al passo. All’inizio, avendo sostenuto solo otto esami in materia economica a Napoli, ho dovuto colmare alcuni debiti. Ricordo di aver sostenuto, poi, quindici esami in un anno! Anche il rapporto con i docenti risulta di gran lunga più interattivo, essendo la classe formata da trenta allievi. Si sviluppa anche una sana competizione tra gli studenti. C’è un alto livello di preparazione e direi che si respira un’aria di internazionalismo che io avevo già avuto modo di appurare in Germania”.
Marianna comunque non si ferma. A fine luglio, quando l’abbiamo sentita, ha già in cantiere un altro viaggio studio. “Questa volta la destinazione è Pittsburgh, in Pennsylvania, dove frequenterò il ‘MAM’ (Master of Arts Management), che mi terrà impegnata fino a dicembre”. Opportunità che le è stata offerta da un accordo stipulato tra la Carnegie Mellon University e l’Università di Bologna, tramite il prof. Luca Zan, Presidente del Corso di Laurea GIOCA. “Ho dovuto sostenere un colloquio di selezione in lingua inglese per poter accedere a questo Master, è un lavoro a cui tengo molto”. E per il futuro? “Ho già un piano per il mio ritorno da Pittsburgh: vorrei frequentare uno stage aziendale in una fondazione che si occupa di finanziamento dei beni culturali. Per un futuro un po’ più lontano, non saprei dire con precisione: dipende dalle offerte che mi verranno. Di una cosa, però, sono certa: vorrei ritornare e lavorare nella mia città”.
Tra gli altri studenti che hanno avuto modo di svolgere stage all’estero: Bianca Capasso ha trascorso sei mesi in Cina, a Pechino, tramite una convenzione dell’Università di Bologna; Maddalena Granata ha lavorato alla Fondazione R. Solomon Guggheneim di New York; Armando Rotondi è stato ammesso alla Film Summer School presso l’Università Svizzera Italiana e al 59esimo Festival Internazionale del Cinema di Locarno; Francesco De Luca ha svolto uno stage presso il Lundesmuseum di Stoccarda.
Maddalena Esposito
Per la Laurea Specialistica, è stato necessario un ulteriore spostamento. “Attratta dagli studi in ambito economico e non essendoci a Napoli un Corso di Laurea Specialistica, ho optato per l’Università di Bologna dove studio Gestione e Innovazione delle Organizzazioni culturali e artistiche. Per accedere al Corso di Laurea, ho dovuto superare un test d’ingresso consistente in due prove scritte e una orale. Questa è stata l’occasione per mettere alla prova tutta la preparazione ricevuta all’Università di Napoli. Il numero programmato prevedeva solo trenta immatricolazioni. Tanti studenti provenienti da altre sedi universitarie, si erano preparati per mesi per affrontare le prove di ammissione che io, invece, ho superato solo con la preparazione acquisita nei miei anni di studio al Federico II”. A Bologna, lo studio è organizzato diversamente: “La frequenza è obbligatoria e i corsi sono trimestrali, c’è da impegnarsi molto. I ritmi sono veloci, bisogna stare al passo. All’inizio, avendo sostenuto solo otto esami in materia economica a Napoli, ho dovuto colmare alcuni debiti. Ricordo di aver sostenuto, poi, quindici esami in un anno! Anche il rapporto con i docenti risulta di gran lunga più interattivo, essendo la classe formata da trenta allievi. Si sviluppa anche una sana competizione tra gli studenti. C’è un alto livello di preparazione e direi che si respira un’aria di internazionalismo che io avevo già avuto modo di appurare in Germania”.
Marianna comunque non si ferma. A fine luglio, quando l’abbiamo sentita, ha già in cantiere un altro viaggio studio. “Questa volta la destinazione è Pittsburgh, in Pennsylvania, dove frequenterò il ‘MAM’ (Master of Arts Management), che mi terrà impegnata fino a dicembre”. Opportunità che le è stata offerta da un accordo stipulato tra la Carnegie Mellon University e l’Università di Bologna, tramite il prof. Luca Zan, Presidente del Corso di Laurea GIOCA. “Ho dovuto sostenere un colloquio di selezione in lingua inglese per poter accedere a questo Master, è un lavoro a cui tengo molto”. E per il futuro? “Ho già un piano per il mio ritorno da Pittsburgh: vorrei frequentare uno stage aziendale in una fondazione che si occupa di finanziamento dei beni culturali. Per un futuro un po’ più lontano, non saprei dire con precisione: dipende dalle offerte che mi verranno. Di una cosa, però, sono certa: vorrei ritornare e lavorare nella mia città”.
Tra gli altri studenti che hanno avuto modo di svolgere stage all’estero: Bianca Capasso ha trascorso sei mesi in Cina, a Pechino, tramite una convenzione dell’Università di Bologna; Maddalena Granata ha lavorato alla Fondazione R. Solomon Guggheneim di New York; Armando Rotondi è stato ammesso alla Film Summer School presso l’Università Svizzera Italiana e al 59esimo Festival Internazionale del Cinema di Locarno; Francesco De Luca ha svolto uno stage presso il Lundesmuseum di Stoccarda.
Maddalena Esposito