“Abbiamo setacciato la terra in una domus, poi abbiamo trovato dei pozzi all’interno dei quali c’erano vari reperti: ceramica, pezzettini di osso, monetine”. Cronaca di una giornata di scavo a Pompei. A farla è Mara Borriello, studentessa di Conservazione dei beni culturali con indirizzo archeologico, nei mesi scorsi eletta consigliere d’amministrazione della costituenda Adisu Suor Orsola, l’azienda regionale per il diritto allo studio. Mara è iscritta al vecchio ordinamento e un po’ si lamenta delle scarse occasioni di scavo offerte agli studenti. “Per i ragazzi della triennale le cose vanno diversamente, è la legge che stabilisce il numero di ore da dedicare alle attività pratiche. Certo è che al Suor Orsola le convenzioni con i cantieri di scavo non mancano, dunque potrebbe essere dato più spazio anche a noi del vecchio ordinamento”.
Conservazione dei beni culturali è un Corso da scegliere esclusivamente per passione: “le prospettive occupazionali sono un po’ incerte. Io questa scelta la rifarei comunque, perché sono affascinata dalle materie che si studiano nell’ambito dell’indirizzo archeologico”. A chi crede di avere lo stesso interesse di Mara va però detto di fare molta attenzione. Bando ai romanticismi, l’archeologia è molto dura, prima di tutto fisicamente. “Ci vuole grande spirito di sacrificio: bisogna stare per ore a sudare sotto il sole con pala, piccone e carriola. Gli scavi didattici infatti non prevedono la presenza di operai, bisogna fare tutto da soli. Insomma, se non si ha oltre alla passione anche la forza di volontà non si va da nessuna parte. E se si pensa di poter ottenere delle soddisfazioni immediate, soprattutto economiche, è meglio cambiare subito strada”.
Conservazione dei beni culturali è un Corso da scegliere esclusivamente per passione: “le prospettive occupazionali sono un po’ incerte. Io questa scelta la rifarei comunque, perché sono affascinata dalle materie che si studiano nell’ambito dell’indirizzo archeologico”. A chi crede di avere lo stesso interesse di Mara va però detto di fare molta attenzione. Bando ai romanticismi, l’archeologia è molto dura, prima di tutto fisicamente. “Ci vuole grande spirito di sacrificio: bisogna stare per ore a sudare sotto il sole con pala, piccone e carriola. Gli scavi didattici infatti non prevedono la presenza di operai, bisogna fare tutto da soli. Insomma, se non si ha oltre alla passione anche la forza di volontà non si va da nessuna parte. E se si pensa di poter ottenere delle soddisfazioni immediate, soprattutto economiche, è meglio cambiare subito strada”.