Matematica, uno scoglio per tutti

È fra le materie che, in assoluto, spaventano di più gli studenti. Al primo anno di Economia, la Matematica è per alcuni una vecchia amica ritrovata, per altri un brutto incontro, per altri ancora una sofferenza da patire con rassegnazione e da superare il prima possibile cercando di minimizzare i danni e, se possibile, i contatti. Continua il nostro percorso di approfondimento sulle discipline del primo anno di Economia, per scoprire il rapporto che i ragazzi hanno con questa disciplina.
“Da quando abbiamo litigato, noi un rapporto con la Matematica non ce l’abbiamo più”, dicono Carlo Milone e Marco Moscatiello, al primo anno di Economia Aziendale. Scherzano, ma non troppo. “Si tratta di una materia nella quale non puoi avere opinioni, ci sono solo tanti esercizi da svolgere, ma, se ti accorgi di avere delle lacune, non riesci a seguire come dovresti. In questa Facoltà, però, ci sono insegnanti molto bravi. Il nostro professore, per esempio, è molto disponibile ed i concetti quasi te li mette in bocca con il cucchiaino. È stato molto utile andare nel suo studio e parlare con lui di alcuni esercizi”, prosegue Marco, spiegando l’origine dei suoi problemi con la materia: “Le carenze risalgono alle superiori, però credo che sia una bella materia”, sottolinea Carlo. “La Ragioneria, per esempio, per chi non proviene da una scuola ad indirizzo economico, è una cosa completamente nuova. Per la Matematica è diverso. Qualunque sia la scuola di provenienza, almeno un po’ l’abbiamo fatta tutti e tante definizioni, su funzioni o derivate, si danno per scontate”, afferma Romano La Rocca, anche lui al primo anno di Economia Aziendale. L’università pone di fronte a nuovi metodi e nuovi approcci, e anche quello che già si conosce appare sotto una nuova luce. Lina De Crescenzo, studentessa di Economia Aziendale, interviene nella discussione in maniera un po’ iperbolica, ma efficace e simpatica: “in una scala da uno a dieci, il mio rapporto con la Matematica è zero”. Il motivo? “Ho un diploma da Perito Aziendale e non sono abituata a questo livello di difficoltà. Molti contenuti sono gli stessi, ma l’esposizione è diversa e spesso non riesco a seguire efficacemente. Ammetto anche di non avere particolare interesse per questioni che raramente si applicano nella vita reale”. 
Le predisposizioni sono, però, diverse e c’è anche chi ha una serenità diversa nell’affrontare lo studio in questo campo, confortato anche da una preparazione che sente adeguata. “In Italia il problema è diffuso e la Matematica rappresenta uno scoglio per tutti. Personalmente, la preparazione che mi porto dietro dal Liceo Scientifico mi sta agevolando molto. Gli argomenti trattati sono gli stessi, e anche quando mi capita di non afferrare subito delle cose sono comunque in grado di affrontarle e di arrivarci con il ragionamento – sostiene Ilaria Acunzo, iscritta ad Economia Aziendale, che non concorda con la posizione della collega riguardo all’utilità dei concetti matematici nella vita pratica – Ho studiato pianoforte ed il mio maestro di musica mi diceva sempre che la Matematica è in tutto quello che facciamo, anche in un testo letterario”.
“Mi sono diplomato al Liceo Scientifico. Per me, l’approccio non è stato difficile. Forse a scuola gli argomenti sono trattati in maniera meno approfondita, mentre qui è richiesto più impegno. Il livello della trattazione è maggiormente approfondito e qualche volta non si coglie subito tutto quello che viene detto in aula ma, fino ad ora, mi sento sicuro di quello che so fare”, sostiene con tranquillità Mattia Oliviero, matricola ad Economia Aziendale. “Di fronte ad esercizi più complicati che il professore ci mostra in aula, possono nascere dei dubbi, ma il livello di difficoltà degli esempi è vario e questo aiuta a riflettere con vari gradi di difficoltà”, dice il collega Giuseppe Ariemma.
Simona Pasquale 
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