“Siamo in molti ad avere l’intenzione di sostenere innanzitutto l’esame di Biochimica e poi quello di Anatomia, principalmente perché il primo è propedeutico a molti che vengono dopo. Considerato anche il blocco tra il secondo e il terzo anno, sarebbe un vero problema non poter sostenere prove durante la seconda parte dell’anno”. Si chiama propedeuticità il nemico numero uno degli studenti del secondo anno di Medicina della Federico II. A farsi portavoce di quest’ansia comune è uno dei frequentanti, Crescenzo Testa. Bloccarsi di fronte a Biochimica significa alzare un muro tra sé e Fisiologia Umana I, Microbiologia e Immunologia e Genetica umana e medica, ovvero restare fermi al palo durante il secondo semestre. Affronta la questione anche Claudia Paolercio: “ci aspetta un percorso ostico fatto di Anatomia II e Biochimica. Quest’ultimo non può essere sottovalutato, perché molte persone ne hanno parlato come un esame difficile e perché è propedeutico per il secondo semestre. Sto già cominciando a vedere gli argomenti che, come si capisce dal nome, trattano di Biologia e Chimica applicate alla vita”. Dal primo anno ha imparato che “non bisogna prendere niente sottogamba, sfruttando tutto il tempo disponibile e affiancando allo studio attività che consentano di distrarsi”. Pronta a sfruttare un vantaggio: “quest’anno abbiamo un weekend più lungo. Il venerdì, infatti, dovremo venire solo qualche volta per le ADI. L’importante è affrontare tutto in maniera positiva e con tanto caffè”. Si accoda alla fila dei “biochimici” anche Cesare Romano: “seguire è fondamentale, l’ho imparato l’anno scorso, quando non sempre sono stato in aula, salvo poi pentirmene. Adesso mi concentro su Biochimica, poi mi soffermerò su Anatomia II che, a quanto pare, è davvero complicato”. Stessa scelta, ma con motivazioni diverse, per Ilaria: “darò priorità a Biochimica. Mi sembra più sensato avendo ancora freschi gli argomenti di Chimica e di Biologia studiati fino a qualche mese fa”. Nonostante le affinità tra le tematiche trattate, però, qualcosa sta cambiando in maniera evidente: “si nota che non si è più al primo anno, soprattutto per le materie. L’anno scorso a lezione abbiamo trattato argomenti già affrontati al liceo. Adesso, invece, si entra più nel vivo, comprendendo l’importanza che certe discipline avranno per il nostro futuro professionale”. Carmine, dal canto suo, darà “priorità a Biochimica, sia perché vorrei specializzarmi in futuro in Medicina di laboratorio, sia per gusto personale”. Non mancano, però, le voci fuori dal coro. Ne è un esempio il piano di battaglia di Francesco Squadrilli: “probabilmente tutto il semestre studierò soltanto Anatomia II”, un esame che preoccupa “non tanto per la quantità dei libri, ma per come sono sviluppati i contenuti. Il problema di Anatomia II è che in ogni frase c’è sempre qualcosa che devi ricordare”. Il primo modulo “è andato bene, ma il secondo, a mio avviso, è molto più difficile perché, trattandosi di un orale, non basta ricordare gli argomenti, ma bisogna studiare bene anche come esporli”. Dalla sua, una maggiore confidenza con l’ambiente accademico: “dal primo anno ho imparato come si studia all’università, quindi parto con un vantaggio. Quest’anno cercherò di organizzarmi diversamente, infatti già ho iniziato a studiare”. Stesso percorso per Antonio: “è vero che Biochimica è propedeutico, però io darò prima Anatomia II perché è lo scoglio grande da superare. Il timore è di ripeterlo più volte senza passarlo per poi cominciare il secondo semestre a zero esami superati”. Dalla sua esperienza da matricola ha imparato a “cominciare a studiare da subito. Il primo anno è stato terribile. Per fortuna sono riuscito comunque a completare tutto, ma ho dovuto fare i salti mortali. Quindi il consiglio che do a me stesso è di rivedere subito quello che si è fatto a lezione”. Darà priorità ad Anatomia II anche una studentessa che non nasconde un po’ di malcontento e che preferisce rimanere anonima: “il corso di Anatomia II, secondo me, è disorganizzato. Le lezioni non bastano rispetto al carico di studi che abbiamo noi a casa. È successo lo stesso anche al primo anno. Gli argomenti non vengono trattati così come chiesti successivamente all’esame. In questo modo chi segue non trova vantaggi. Le lezioni sono quasi fuorvianti perché spesso gli studenti che basano lo studio sugli appunti poi vanno male”. Condivide la sua posizione, ma mostra più fiducia per il futuro, Claudio: “il corso di Anatomia potrebbe migliorare in organizzazione. L’anno scorso ogni giorno c’erano professori differenti, non venivano spiegate le stesse cose nelle varie aule e, soprattutto, si affrontava solo un decimo del programma, salvo poi avere brutte sorprese all’esame. Quest’anno però sembra andare meglio”.
Ciro Baldini
Ciro Baldini