Medicina è “un Corso accessibile a tutti”

440 (220 a Napoli e 220 a Caserta) i posti messi a concorso per Medicina dalla Seconda Università contro i circa 2mila candidati che ogni anno si presentano alla selezione. Il test si terrà, come in tutta Italia, il 4 settembre (la domanda di partecipazione al concorso deve essere presentata tramite procedura informatica sul sito internet d’Ateneo www.unina2.it entro le ore 12 del 24 agosto, alla domanda va allegato il versamento di un contributo di 100 euro). 
“Le domande di Cultura generale vengono molto criticate, ma, poi, sono quelle con il maggior numero di risposte esatte. In ogni caso, non bisogna mai temere queste prove o lasciarsi prendere dall’ansia. Su ottanta domande, forse il più bravo ha risposto ad una settantina, quindi è importante non pensare di non riuscire a rispondere a tutte, anche perché nessuno ce l’ha mai fatta!”, spiega il prof. Gabriele Riegler, delegato all’orientamento della Facoltà, il quale, insieme ai ricercatori Adelmo Gubitosi e Nicola Coppola, ha un’intensa attività di orientamento recandosi presso le scuole superiori. In generale, il primo anno, con lo studio delle materie di base (Chimica, Fisica, Biologia, Istologia e Inglese scientifico), crea qualche difficoltà alle matricole. “I ragazzi vorrebbero subito vedere i pazienti, e invece si trovano a studiare grossi esami teorici – afferma Riegler – Ad ogni modo, la programmazione semestrale dei corsi permette loro di avere un buon rendimento. C’è da fare qualche sacrificio sulla quantità di nozioni da immagazzinare ma vorrei sottolineare che quello in Medicina è un Corso di Laurea accessibile a tutti, e che basta studiare per superare gli ostacoli”. 
“Ci vuole la testa”
“Il nostro obiettivo è formare un medico generico che, al conseguimento della laurea, può fare una scelta ponderata sull’area di specializzazione da intraprendere, e non medici già orientati verso aree specifiche, anche perché per accedere al Servizio sanitario nazionale è obbligatorio frequentare una Scuola di specializzazione (alla Sun ce ne sono una quarantina)”, spiega il prof. Italo Francesco Angelillo, Presidente del Corso di Laurea napoletano in Medicina. A partire dal prossimo anno, i Corsi di Napoli e di Caserta saranno praticamente identici, “quindi la scelta, da parte degli studenti, sarà collegata solo ad una questione di tipo logistico”. Novità: l’inserimento dell’esame di Inglese scientifico al primo anno, “in quanto rappresenta un punto fondamentale nella formazione degli studenti”. 
Sei gli anni di studio e 36 gli esami. I corsi si svolgono esclusivamente di mattina: dalle 8.30 alle 14, in modo che i ragazzi abbiano il pomeriggio libero per studiare. “La frequenza è obbligatoria, ma è importante non sottovalutare lo studio individuale che va fatto contemporaneamente. Sembra banale, ma è necessario acquistare i testi (spesso circolano appunti e riassunti tramandati da generazione in generazione che servono davvero a poco), e soprattutto diventare responsabili della propria formazione – afferma Angelillo – Ciò vuol dire approcciare le discipline con l’obiettivo di imparare, conoscere, e non quello di passare l’esame, ricordandosi, tra l’altro, che tutto ciò che si studia serve non solo per proseguire la formazione, ma anche dopo, quando si avranno contatti con il paziente. Quest’ultimo è molto meno ignorante di una volta, e si aspetta risposte chiare e concrete dal medico”. Impegno ma anche passione. “Ci vuole la testa – insiste il docente – Anche perché, spesso, la passione non viene fuori al primo anno, quando si studiano le materie di base, ma solo successivamente, in reparto”. Al conseguimento della laurea, coloro che non sono intenzionati a proseguire con una Scuola di specializzazione, possono esercitare la professione di medico di base, sempre dopo aver seguito il corso regionale di Medicina generale, di durata biennale. “Attualmente, c’è grande richiesta di medici di base. Negli ospedali e nelle Asl, poi, sono anni che non vengono banditi concorsi, quindi c’è una vera e propria carenza di medici, soprattutto nelle aree dell’Anestesia e della Diagnostica per immagini”, conclude il professore.
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