“Mi sono laureata in Giurisprudenza all’Università di Perugia. Ero una studentessa diligente e prendevo voti alti, ma non riuscivo proprio ad entrare in quel tipo di studi, piuttosto ero molto affascinata dall’economia, e, infatti, preparai una tesi in Economia politica – a quei tempi, cosa molto anomala per una laureata in Giurisprudenza – con il prof. Luigi Spaventa”, racconta la prof.ssa Franca Meloni, oggi docente di Economia internazionale a Scienze Politiche. Dopo la laurea, lo studio, dunque, di ciò che più le interessava e il trasferimento a Portici. “Ho frequentato la Scuola di Specializzazione in Economia dello Sviluppo, dove, poi, ho avuto un contratto di ricerca”. Da trentatré anni alla Federico II, la prof.ssa Meloni ha cominciato la sua carriera da assistente incaricato alla Facoltà di Economia, dove ha insegnato Microeconomia e Macroeconomia, prima di passare a Scienze Politiche nel ’97. “Sono stata ad Economia negli anni Novanta, nel boom delle iscrizioni. Il rapporto con gli studenti era molto legato ai numeri: avevo sempre lunghe file a ricevimento, al contrario di adesso che, soprattutto a Scienze Politiche, i ragazzi non vengono quasi mai a chiedere spiegazioni”. Secondo la docente, “il grado di preparazione è fondamentale”. “Devo ammettere che ho dato e preteso molto dai miei studenti – afferma – Per valutare secondo un giusto criterio, ho articolato l’esame in una prova scritta ed una orale. Anni fa, quando la preparazione di uno studente non arrivava al 23, gli dicevo di tornare alla sessione successiva anziché dare voti bassi che, nelle materie di base, non hanno alcun senso. Spesso ritornavano e prendevano 28. Negli ultimi anni, però, mi sono accorta che questo sistema non funziona più, in quanto gli studenti si ripresentano all’appello ma allo stesso livello, non padroneggiano la materia”. Ma una buona preparazione è alla base del successo professionale: “I nostri laureati, nei contesti competitivi delle Università straniere, hanno enorme successo a riprova del fatto che a Napoli esistono buonissime Facoltà che continuano a puntare sulla qualità”. Le soddisfazioni maggiori sembrano proprio essere legate alla conoscenza di ragazzi brillanti: “Con alcuni sono ancora in contatto. Altri mi hanno chiesto consigli, quando si sono trovati a dover fare scelte di tipo lavorativo”. Referente all’orientamento negli ultimi sei anni, dice: “E’ un’esperienza che mi ha arricchito molto. Ho avuto modo di svolgere colloqui di orientamento individuale sia in entrata che in uscita, ascoltando storie personali. Il servizio, oggi uno sportello, è nettamente migliorato”. In pensione dal 31 dicembre, la Meloni continuerà il rapporto con l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, dove insegna al Corso di Laurea in Scienze Politiche. “Lascio la Facoltà in una situazione di transito che non si sa a cosa porterà. E’ molto probabile che l’indirizzo ‘internazionale’ non continui ad avere la stessa importanza di adesso o, addirittura, non esista più”.