Michele Ferraiuolo, 28 anni, laureato, nei canonici cinque anni, in Ingegneria meccanica con il massimo dei voti e la lode con una tesi sulla trasmissione del calore. Quando gli chiediamo il segreto del suo successo, ci risponde che non ce ne sono. A quanto pare allora, tutti potrebbero laurearsi nei tempi giusti e con una media alta, purché si applichino in modo continuo, mantenendo il ritmo. “Prima di tutto – dice Michele – è necessario partire col piede giusto, essendo consapevoli della propria scelta. Personalmente, quando decisi di iscrivermi ad Ingegneria, sapevo perfettamente quello che avrei dovuto affrontare. Senza dubbio, si tratta di un corso di studi impegnativo per cui occorre molta determinazione e attitudine allo studio delle materie scientifiche”. Iniziare col piede giusto significa anche evitare inutili perdite di tempo, di conseguenza organizzarsi nel modo giusto. “Fin dal primo anno, ho sempre seguito i corsi ed ero in Facoltà quasi ogni giorno – racconta Michele – Su cinque insegnamenti, ne seguivo tre in modo assiduo, nel senso che studiavo passo passo e quotidianamente. Seguivo anche gli altri due corsi, poi ripetevo il programma in seguito. Ogni anno, mi prefissavo degli obiettivi: al primo anno, avevo deciso che dovevo sostenere i primi tre esami entro l’estate e gli altri due entro la sessione autunnale. Partire bene ti invoglia a continuare, ti stimola ad andare avanti con energia”. L’esamone? “Scienza delle Costruzioni, al terzo anno. Mi ci sono dedicato alla preparazione per circa tre mesi”.
I futuri ingegneri devono avere senso del dovere, ma soprattutto, dice Michele, “non sottovalutare niente, non essere saccenti credendo di conoscere magari parte del programma di Matematica perché si è studiato al liceo, piuttosto seguire e studiare assiduamente”.
Attualmente, il nostro brillante ingegnere lavora presso il CIRA, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. “Da più di tre anni, lavoro ormai al CIRA. Mi occupo di ricerca nel campo aerospaziale, in particolare delle termostrutture. E’ un lavoro che mi coinvolge e mi appassiona”.
I futuri ingegneri devono avere senso del dovere, ma soprattutto, dice Michele, “non sottovalutare niente, non essere saccenti credendo di conoscere magari parte del programma di Matematica perché si è studiato al liceo, piuttosto seguire e studiare assiduamente”.
Attualmente, il nostro brillante ingegnere lavora presso il CIRA, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. “Da più di tre anni, lavoro ormai al CIRA. Mi occupo di ricerca nel campo aerospaziale, in particolare delle termostrutture. E’ un lavoro che mi coinvolge e mi appassiona”.