Innamorato dell’Astronomia, laureato a ventiquattro anni in Discipline nautiche a Napoli nel ’65, ha lavorato all’Osservatorio di Capodimonte prima di diventare docente di Fisica a Scienze Biologiche. Il prof. Leopoldo Milano, originario di Piano di Sorrento, da trent’anni alla Federico II, racconta: “Dopo il diploma, conseguito all’Istituto nautico, sono stato imbarcato come allievo ufficiale di macchine su navi passeggere. Ho girato mezzo mondo ma non ho visto nulla, impegnato com’ero a bordo. Presto, però, mi sono reso conto che quella non era la vita per me. Ho chiesto a mio padre, caporale di macchina, la possibilità di iscrivermi all’Università – mia madre era casalinga – e mi sono laureato in quattro anni e mezzo. Studiavo costantemente, insieme al mio amico Vincenzo Nastro, poi ordinario di Navigazione aerea al Parthenope”. In seguito, il concorso all’Osservatorio di Capodimonte. “Sono entrato come aiuto astronomo ma, dopo il concorso, ho militato lì per tredici anni. Era una vera e propria caserma, con orari rigidi. Ho passato diverse notti a lavorarci”. A Scienze dal 1982, dove ha costituito un laboratorio di Interferometria laser e, in collaborazione con l’Istituto di Fisica di Pisa, il Cnr francese, il rilevatore interferometrico Virgo, situato a Cascina, che permette di rivelare le onde gravitazionali. “Ho sempre cercato di collaborare con gli studenti – afferma il professore – Mi rendo conto che la Fisica è una materia indigesta, ma non sono cose sospese in aria. Le mie lezioni si basavano su esempi concreti, legati alla realtà di tutti i giorni e, ovviamente, al campo biologico. Il contatto con i giovani, poi, è sempre gratificante e io mi sono molto divertito”. Nel ‘90, ha dato vita al laboratorio didattico di Fisica per le Scienze biologiche, dove “gli studenti hanno costruito un microscopio”. Direttore del Dipartimento di Scienze fisiche dal 1997 al 2001, “ne ho curato il trasferimento dalla Mostra d’Oltremare a Monte Sant’Angelo, portando al termine la guerra degli spazi. Ho trovato un gruppo di persone di livello scientifico notevole, un gruppo che funziona all’interno di una Facoltà con una sua intrinseca validità”. Modeste le prospettive per i ragazzi di oggi. “In Italia, hanno cercato di scimmiottare il sistema americano, non avendo a disposizione le risorse che hanno lì, i fondi sono tagliati alla grande e, spesso, anche persone valide non riescono ad inserirsi. All’estero, invece, le prendono subito”.