Moduli curriculari integrativi: un’iniziativa che piace agli studenti

Formativi ed interessanti: i moduli curriculari integrativi fanno il loro ingresso nel primo semestre. Ad una settimana dall’avvio, riscuotono un discreto successo, complice il numero ristretto dei partecipanti. Relativi a determinate discipline, i seminari arrivano laddove il corso non riesce soffermandosi sulle parti ostiche del programma. A lezione di Diritto Penale con la dott.ssa Clelia Iasevoli, di mercoledì pomeriggio, una trentina di studenti. Si discute di Elementi di diritto e procedura penale minorile. Grande attenzione in aula, la materia affascina, del resto l’argomento, al di là dell’esame, è interessante anche nella vita di tutti i giorni. “E’ questo il segreto: fornire una diversa chiave di lettura. Trasportare ciò che si apprende dai manuali alla vita reale permette di formare un giurista informato, attento alla dimensione sociale del diritto”, spiega la dott.ssa Iasevoli. Più si amplia l’offerta formativa “più gli studenti si allontanano dalla direzione della memorizzazione dei testi. Il lavoro con il docente aiuta ad allontanarsi dal libro, valorizzando la capacità di ragionamento dei singoli”. Durante la lezione gli studenti espongono dubbi, pongono domande, in un colloquio a tratti informale. “In queste 16 ore (ripartite in 4 settimane) ci dedichiamo a particolari aspetti del programma, tornando alle parti più difficili trattate durante il corso mattutino. Ad esempio, si passa dallo studio delle strutture del reato minorile, per approdare alle clausole di proscioglimento dello stesso. In questo caso, il modulo fa scoprire che il diritto sostanziale e il diritto processuale sono due scienze che si integrano”. Studiare per compartimenti stagni, infatti, è altamente improduttivo: “E’ qui che si rivela la modernità della didattica alternativa. Il diritto penale e la procedura non vanno studiati in modo separato. Grazie al modulo, riusciamo a scoprire che il sistema processuale integra l’applicazione del diritto penale, preparando fin d’ora la strada per il futuro”. L’argomento trattato, inoltre, sviluppa fortemente il senso civico degli studenti: “Il minore che commette un reato va reintegrato. Capire in che modo è avvenuta la deviazione dà al diritto quella connotazione cosiddetta sociale”. 
I temi, di grande attualità, verranno ripresi a marzo, quando partirà il complementare di Legislazione Minorile. “Da titolare di cattedra posso solo dire che questo è il primo passo. I ragazzi interessati – conclude la dott.ssa Iasevoli – potranno confrontarsi successivamente con lezioni più specifiche”. Soddisfatti gli studenti alla prima lezione. “Si tratta di un appuntamento diverso – dichiara Lucia Gioia – dove aspetti particolari della disciplina vengono analizzati punto per punto. Utile ai fini dell’esame, l’iniziativa è di grande interesse per chi come me vuole diventare giudice minorile”. “Non sembra di stare a lezione – sottolinea Gianluca Ruotto – Mi piace colloquiare in un ambiente ristretto dove realmente si riesce a chiarire i dubbi. Credo che i seminari siano molto utili, soprattutto per chi aspira ad un bel voto all’esame”. “Peccato che gli incontri non siano pubblicizzati abbastanza – lamenta Silvia – Ho saputo per caso che la cattedra del prof. Sergio Moccia tenesse seminari integrativi. Questo pomeriggio è stato entusiasmante. I temi sono stati affrontati con precisione, chiarezza d’esposizione e metodo. Ritornerò sicuramente la prossima settimana”.
Susy Lubrano
- Advertisement -




Articoli Correlati