A Giurisprudenza si parla inglese. Parte, in via sperimentale, una interessante iniziativa: moduli seminariali integrativi in lingua inglese affiancheranno, nel secondo semestre, alcune discipline complementari del IV e V anno. L’obiettivo: incoraggiare e sollecitare la curiosità degli studenti che frequentano i corsi ordinari dando loro la possibilità di confrontarsi con una lingua ed una metodologia didattica diversa. Utili per il post-laurea, qualora si opti per un Master o un corso di Specializzazione all’estero, i seminari integrativi consentiranno di acquisire tre crediti formativi liberi, previsti al quinto anno di corso.
“L’insegnamento complementare – spiega il prof. Cosimo Cascione, docente di Storia del diritto romano – si svolgerà interamente in italiano. Stabilita la frequenza, cominceremo ad introdurre il modulo in inglese che riguarderà una parte del programma”. Un esempio pratico. “La mia disciplina, Storia della Costituzione Romana, sarà impartita secondo l’impostazione classica. Tuttavia, daremo vita a seminari su un tema d’intersezione che va dalla storia costituzionale al diritto criminale romano in tema d’omicidio. Quest’ultimo argomento sarà affrontato in inglese e darà, previa attestazione rilasciata dal docente, diritto a ricevere i tre crediti liberi. Una doppia chance per ogni studente: oltre ad acquisire i sei crediti della disciplina tradizionale, avrà la possibilità di portarsi a casa altri tre crediti grazie all’attività in lingua straniera”. “Naturalmente, l’esame sarà sostenuto in italiano per la parte concernente il corso tradizionale ed in inglese per il modulo in lingua. Solo in questo modo si avrà diritto ai crediti. Ricordo che il corso seminariale è opzionale e quindi sarà una libera scelta dello studente frequentarlo o meno”. L’iniziativa prenderà corpo durante le lezioni: “durante le prime settimane cominceremo a formare un gruppo primario e stabiliremo un calendario più preciso dei moduli. Nel corso del semestre avremo ospiti d’eccezione che renderanno la partecipazione ai seminari ancora più entusiasmante”. Nell’ottica dell’internazionalizzazione: “la Facoltà non poteva restare a guardare. L’offerta formativa è dedicata non solo agli studenti Erasmus, ma anche ai nostri ragazzi, in modo da sensibilizzare lo studio di una lingua diventata ormai indispensabile. Questo è un primo esperimento – conclude il docente – Se dovesse funzionare, nulla vieta che, nel prossimo anno, accanto alla lingua inglese potremmo avere lo spagnolo, il tedesco ed il francese”. Il prof. Pasquale De Sena, docente di Diritto Internazionale, che terrà l’insegnamento di Tutela Internazionale dei diritti umani, ritiene che l’iniziativa offra “un’opportunità per soddisfare le richieste implicite o esplicite degli studenti Erasmus” e favorisca al contempo “l’attitudine ad una lingua straniera”. Si tratta per ora di una sperimentazione: “che si spera abbia degli sviluppi futuri ma di certo non è applicabile ai corsi fondamentali che per complessità abbisognano della lingua italiana. L’inglese alza sicuramente il livello di complessità delle spiegazioni ma è necessario. In questo modo, si amplia la nostra offerta formativa che, oltre ad essere raffinata ad un livello tecnico giuridico, si apre all’internazionalizzazione”. Già presente in altre Facoltà italiane come Catania e Firenze, la sperimentazione entra con passo felino nella realtà partenopea, “le lingue straniere sono fondamentali e il loro apprendimento essenziale nel futuro lavorativo. Per ora le materie complementari saranno tenute in italiano e i moduli in inglese. Tuttavia, alcune cattedre nell’insegnamento complementare intervalleranno momenti in italiano a nozioni impartite in lingua inglese. A decidere saranno i docenti in accordo agli studenti. Unica cosa certa è che l’esame del modulo dovrà essere sostenuto in lingua inglese”. Nell’ottica dell’internazionalizzazione, sempre più cattedre dovranno adeguarsi a queste nuove realtà, “per ora – conclude il docente – possiamo solo aspettare e verificare con quanto entusiasmo gli studenti accoglieranno questa novità. Sarà questo il termometro da tenere d’occhio. Solo così l’offerta formativa futura potrà ampliarsi”.
Sono otto gli insegnamenti complementari che nel corso del secondo semestre daranno vita ai moduli seminariali in lingua inglese. Ecco le discipline: Analisi economica del diritto con il dott. Valerio Filoso; Diritto comunitario del lavoro con il dott. Massimiliano Delfino; Diritto del commercio internazionale con il dott. Fulvio Maria Palombino; Diritto materiale dell’Unione Europea con il prof. Roberto Mastroianni; Storia del diritto penale con la dott.ssa Dolores Freda; Storia della costituzione romana con il prof. Cosimo Cascione; Teoria del federalismo fiscale con il dott. Salvatore Villani; Tutela internazionale dei diritti umani con il prof. Pasquale De Sena.
Susy Lubrano
“L’insegnamento complementare – spiega il prof. Cosimo Cascione, docente di Storia del diritto romano – si svolgerà interamente in italiano. Stabilita la frequenza, cominceremo ad introdurre il modulo in inglese che riguarderà una parte del programma”. Un esempio pratico. “La mia disciplina, Storia della Costituzione Romana, sarà impartita secondo l’impostazione classica. Tuttavia, daremo vita a seminari su un tema d’intersezione che va dalla storia costituzionale al diritto criminale romano in tema d’omicidio. Quest’ultimo argomento sarà affrontato in inglese e darà, previa attestazione rilasciata dal docente, diritto a ricevere i tre crediti liberi. Una doppia chance per ogni studente: oltre ad acquisire i sei crediti della disciplina tradizionale, avrà la possibilità di portarsi a casa altri tre crediti grazie all’attività in lingua straniera”. “Naturalmente, l’esame sarà sostenuto in italiano per la parte concernente il corso tradizionale ed in inglese per il modulo in lingua. Solo in questo modo si avrà diritto ai crediti. Ricordo che il corso seminariale è opzionale e quindi sarà una libera scelta dello studente frequentarlo o meno”. L’iniziativa prenderà corpo durante le lezioni: “durante le prime settimane cominceremo a formare un gruppo primario e stabiliremo un calendario più preciso dei moduli. Nel corso del semestre avremo ospiti d’eccezione che renderanno la partecipazione ai seminari ancora più entusiasmante”. Nell’ottica dell’internazionalizzazione: “la Facoltà non poteva restare a guardare. L’offerta formativa è dedicata non solo agli studenti Erasmus, ma anche ai nostri ragazzi, in modo da sensibilizzare lo studio di una lingua diventata ormai indispensabile. Questo è un primo esperimento – conclude il docente – Se dovesse funzionare, nulla vieta che, nel prossimo anno, accanto alla lingua inglese potremmo avere lo spagnolo, il tedesco ed il francese”. Il prof. Pasquale De Sena, docente di Diritto Internazionale, che terrà l’insegnamento di Tutela Internazionale dei diritti umani, ritiene che l’iniziativa offra “un’opportunità per soddisfare le richieste implicite o esplicite degli studenti Erasmus” e favorisca al contempo “l’attitudine ad una lingua straniera”. Si tratta per ora di una sperimentazione: “che si spera abbia degli sviluppi futuri ma di certo non è applicabile ai corsi fondamentali che per complessità abbisognano della lingua italiana. L’inglese alza sicuramente il livello di complessità delle spiegazioni ma è necessario. In questo modo, si amplia la nostra offerta formativa che, oltre ad essere raffinata ad un livello tecnico giuridico, si apre all’internazionalizzazione”. Già presente in altre Facoltà italiane come Catania e Firenze, la sperimentazione entra con passo felino nella realtà partenopea, “le lingue straniere sono fondamentali e il loro apprendimento essenziale nel futuro lavorativo. Per ora le materie complementari saranno tenute in italiano e i moduli in inglese. Tuttavia, alcune cattedre nell’insegnamento complementare intervalleranno momenti in italiano a nozioni impartite in lingua inglese. A decidere saranno i docenti in accordo agli studenti. Unica cosa certa è che l’esame del modulo dovrà essere sostenuto in lingua inglese”. Nell’ottica dell’internazionalizzazione, sempre più cattedre dovranno adeguarsi a queste nuove realtà, “per ora – conclude il docente – possiamo solo aspettare e verificare con quanto entusiasmo gli studenti accoglieranno questa novità. Sarà questo il termometro da tenere d’occhio. Solo così l’offerta formativa futura potrà ampliarsi”.
Sono otto gli insegnamenti complementari che nel corso del secondo semestre daranno vita ai moduli seminariali in lingua inglese. Ecco le discipline: Analisi economica del diritto con il dott. Valerio Filoso; Diritto comunitario del lavoro con il dott. Massimiliano Delfino; Diritto del commercio internazionale con il dott. Fulvio Maria Palombino; Diritto materiale dell’Unione Europea con il prof. Roberto Mastroianni; Storia del diritto penale con la dott.ssa Dolores Freda; Storia della costituzione romana con il prof. Cosimo Cascione; Teoria del federalismo fiscale con il dott. Salvatore Villani; Tutela internazionale dei diritti umani con il prof. Pasquale De Sena.
Susy Lubrano