Motori ruggenti 4.0, quasi pronto il team

Positivo il riscontro degli studenti al richiamo per la formazione di un team che si occuperà della progettazione di un kart elettrico. Il prof. Diego Iannuzzi che insegna a Ingegneria Elettrica ed è appassionato di questa materia riferisce: “Considerando che è trascorso solo un mese da quando è iniziata la campagna di reclutamento dei progettisti, sono molto soddisfatto della risposta ottenuta. Attualmente la squadra è in fase di organizzazione,  bisogna individuare i vari ruoli all’interno del team e allo stesso tempo continuare con l’inserimento”. L’entusiasmo e le aspettative per questo progetto sono piuttosto alte, ma non bisogna lasciarsi trasportare troppo dall’euforia. Fondamentale in questa fase è restare con i piedi ben saldi a terra: “La voglia di mettersi in gioco da parte degli studenti non manca, speriamo che le difficoltà che si incontrano quando si inizia ad avere a che fare con il budget non smorzino l’entusiasmo. Come supporto iniziale il mio Dipartimento ha deciso di mettere a disposizione un budget di circa 20 mila euro. Cifra che, più o meno, dovrebbe coprire buona parte dei costi di realizzazione del veicolo. Mi attendo dai ragazzi che svolgano una parte attiva nella progettazione, che siano propositivi ed autonomi. Questo però non vuol dire che saranno abbandonati a loro stessi: dal punto di vista tecnico saranno sempre guidati”. Tra le altre difficoltà che dovranno affrontare i ragazzi emergono la gestione del tempo e del lavoro all’interno di un gruppo. L’obiettivo attuale è costruire un kart entro dicembre di quest’anno, per gareggiare nell’ambito della formula FIA, una sorta di Formula 1 per veicoli elettrici. Molto gasati per questa iniziativa gli studenti. “Da questa esperienza – spiega Ivan Borrino, laureando alla Magistrale in Ingegneria Elettrica – mi aspetto un percorso di crescita tecnica e professionale. L’approccio ad un mondo così dinamico e in continuo sviluppo come quello delle auto elettriche inizialmente spaventa, ma credo che per un ingegnere sia molto stimolante. Nonostante questo progetto sia nato da poco, numerose sono state le richieste di partecipazione da parte degli studenti. Sono destinate ad aumentare. Attualmente la squadra è in costruzione. Abbiamo profili molto validi, tuttavia siamo alla ricerca di altri componenti per la divisione elettrica, elettronica, informatica e meccanica”. Il progetto è molto ambizioso ed innovativo, per questo suscita un po’ di timore tra i ragazzi, ma quando a guidare è la passione, gli ostacoli non costituiscono un problema ma un punto di partenza per risolverli. “È la prima volta che mi cimento in un progetto simile – racconta Matteo Ciotola, primo anno della Magistrale in Ingegneria dell’Automazione – Da un lato ho paura di non essere all’altezza, dall’altro non vedo l’ora di mettermi all’opera. Questo è un campo in forte sviluppo e molte tematiche devono ancora essere discusse. Lavorare sulla progettazione di un kart permette di concentrarsi sulle cose essenziali, essendo per sua natura composto da pochi e semplici elementi. In questo modo si riesce a focalizzare l’attenzione sull’aspetto innovativo. Altra caratteristica stimolante di questa iniziativa è il lavoro in gruppo, all’interno di un team nasce il confronto e si favorisce la crescita sia dei singoli componenti che dell’intera squadra”. Assistere passo dopo passo alla progettazione di un kart elettrico fino alla sua realizzazione rappresenta anche un modo per mettere in pratica gli studi teorici impartiti nelle aule universitarie, come riferisce Alberto Villani, primo anno della Magistrale in Ingegneria dell’Automazione: “Molto spesso la pratica è un po’ carente lungo il percorso universitario, ma iniziative del genere sopperiscono a questa lacuna. E poi l’attività, oltre ad essere interessante a livello accademico, è anche divertente. Certo, mi preoccupano il tempo e le energie richieste dal progetto perché le attività ricadono durante il percorso di studi. Di sicuro, sarà una sfida avvincente!”.
Maria Maio
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