Andrea Aloia, uno studente cilentano di 22 anni, che ha da pochi giorni conseguito la laurea di I livello in Scienze Biologiche (110 e lode) e si appresta ad immatricolarsi alla specialistica, è venuto in redazione, ad Ateneapoli, per sollevare un problema relativo alle borse di studio. “Essendomi laureato in tre anni esatti e volendomi ora iscrivere alla specialistica, con una nuova matricola – racconta- concorrerò alla borsa dell’anno prossimo in qualità di neo iscritto, quindi solo per reddito. Se invece mi fossi laureato più tardi, a luglio, avrei potuto partecipare al concorso di assegnazione della borsa di studio, nel prossimo anno accademico, come frequentante il I fuoricorso, o settimo semestre che dir si voglia. Avendo da tempo incamerato i 135 crediti su 180 previsti, mi sarei aggiudicato certamente la borsa. In altre parole e per sintetizzare, il meccanismo non premia chi è più bravo, come invece dovrebbe essere”. In termini economici, lo studente lamenta di aver perso circa 2300 euro, la cifra che ha percepito fino ad oggi ogni anno – ha sempre vinto la borsa di studio – in qualità di pendolare. Andrea prevede inoltre che l’essersi laureato per tempo lo penalizzerà anche ai fini del conseguimento della borsa di studio relativa al secondo anno della specialistica. Ragiona: “il bando prevede che lo studente debba aver incamerato, nel primo anno del biennio, 25 crediti su sessanta. Io, però, m’iscrivo adesso e quindi ho solo un semestre, per conseguire i crediti necessari a partecipare al bando per la borsa del secondo anno. Un altro danno, che si aggiunge all’impossibilità di percepire la borsa il prossimo anno accademico”. Aggiunge: “il mio caso dimostra come la normativa per l’assegnazione delle borse non sia stata adeguata pienamente ai nuovi criteri ed ai nuovi ordinamenti universitari. E’ davvero strano che, se uno si laurea in tempo, viene penalizzato, economicamente, rispetto ad un collega che invece impiega sei mesi in più per conseguire il titolo di primo livello. Dovendo concorrere solo per reddito, in quanto immatricolato ex novo, io il prossimo anno sarò quasi millesimo in graduatoria. Chi si laureerà a luglio potrà partecipare in base ai crediti ottenuti e, pur avendo merito inferiore rispetto al mio, vincerà la borsa dell’Adisu”. Conclude: “il problema che pongo non riguarda solo me, ha carattere generale. Per limitarmi al corso di laurea che ho frequentato fino ad ora, tutti quelli che si sono laureati nei termini previsti – una quindicina – si trovano nelle mie stesse condizioni. Ci sono ragazze e ragazzi per i quali la borsa di studio è uno strumento indispensabile a proseguire con tranquillità il percorso universitario”.
Ateneapoli gira i quesiti e le perplessità di Andrea al personale che lavora nell’Azienda per il diritto allo studio. “E’ vero quel che lo studente dice – replica un funzionario- ma bisogna fare alcune precisazioni. La prima, che poi è anche la più importante: chi si laurea in tempo percepisce un premio, da parte dell’Azienda per il diritto allo studio. Stiamo parlando di circa 1000 euro”. Una cifra che dimezza, dunque, il danno economico subito da Andrea per essere stato troppo bravo. “Va detto anche -aggiunge il funzionario- che noi applichiamo, senza margini di discrezionalità una normativa nazionale. Mi riferisco al Dpcm della legge quadro. La normativa prevede, appunto, che lo studente il quale si laurea in tre anni esatti e sceglie di proseguire con la specialistica, nel quarto anno universitario non può che concorrere per reddito. Si azzera il merito conseguito nella triennale, perché lo studente s’immatricola ex novo. Cambia la matricola perché a tutti gli effetti quella che lui intraprenderà è una nuova laurea, diversa dalla precedente. Funziona così in tutta Italia, non è un capriccio dell’Azienda”.
Fabrizio Geremicca
Ateneapoli gira i quesiti e le perplessità di Andrea al personale che lavora nell’Azienda per il diritto allo studio. “E’ vero quel che lo studente dice – replica un funzionario- ma bisogna fare alcune precisazioni. La prima, che poi è anche la più importante: chi si laurea in tempo percepisce un premio, da parte dell’Azienda per il diritto allo studio. Stiamo parlando di circa 1000 euro”. Una cifra che dimezza, dunque, il danno economico subito da Andrea per essere stato troppo bravo. “Va detto anche -aggiunge il funzionario- che noi applichiamo, senza margini di discrezionalità una normativa nazionale. Mi riferisco al Dpcm della legge quadro. La normativa prevede, appunto, che lo studente il quale si laurea in tre anni esatti e sceglie di proseguire con la specialistica, nel quarto anno universitario non può che concorrere per reddito. Si azzera il merito conseguito nella triennale, perché lo studente s’immatricola ex novo. Cambia la matricola perché a tutti gli effetti quella che lui intraprenderà è una nuova laurea, diversa dalla precedente. Funziona così in tutta Italia, non è un capriccio dell’Azienda”.
Fabrizio Geremicca