Non è andata bene in Polonia ma ne è valsa comunque la pena

Non ha superato il round preliminare l’unica squadra italiana che ha partecipato alla Simulazione Processuale in Diritto del Commercio Internazionale, in seno all’organo WTO (l’Organizzazione Mondiale del Commercio). Dal 6 al 10 marzo quattro laureandi e neo laureati partenopei dell’Associazione ELSA Napoli sono volati in Polonia, a Wroclaw, per confrontarsi con 18 squadre di diverse università europee. “Siamo stati un po’ sfortunati – dice Francesca Salvatore, 24 anni, laureata a dicembre – Nel round preliminare abbiamo incontrato la squadra olandese che ha poi vinto la competizione. Ci siamo da subito confrontati con il team più forte, davvero stellare. Purtroppo gli italiani non sono molto allenati per questo tipo di competizione, eravamo l’unica squadra del nostro Paese, ciò la dice lunga”. La soddisfazione più grande: “è arrivata da alcuni membri della giuria che ci ha esaminato. Durante la serata ci hanno fatto i complimenti per il nostro lavoro e per l’impegno profuso. Non l’hanno detto a tutti e questo ci ha riempito di orgoglio”. Il profilo durante la settimana: “è stato molto alto, dobbiamo consolidare le nostre esperienze partecipando a più manifestazioni, questa per me è stata la prima, la materia è quella della mia tesi di laurea e volevo approfondire l’argomento. Ora svolgo la pratica forense in uno studio di avvocati, è iniziata la vera fase pratica”. Si è laureato da poco anche Francesco Cotugno: “Ho partecipato alla simulazione per dare un approccio più pratico ai miei studi. Nel Dipartimento occasioni del genere non sono frequenti, invece queste esperienze formano. Ho imparato che è fondamentale per un giurista il confronto, permette di maturare, si trae giovamento dalla collaborazione con gli altri”. Non ha costituito un problema l’inglese, lingua utilizzata nel dibattito: “Ho da sempre una predisposizione per le lingue straniere, inoltre prima del dibattimento mi sono preparato con un amico madrelingua. Il livello in Polonia era elevato, è stato bello incontrare  ragazzi brillanti, preparati perfettamente alla competizione”. Dopo la laurea anche per Francesco la pratica: “il tirocinio presso uno studio che si occupa di diritto commerciale, valuto anche questa attività come un’esperienza. Se non dovesse piacermi più mi orienterò verso altro”. Sta lavorando alla tesi in diritto del commercio internazionale Marilena Laudando. “Mi piacciono le tematiche economiche che riguardano l’attualità e non volevo farmi sfuggire questa occasione”, afferma la studentessa, iscritta al quinto anno. Un’esperienza “molto stimolante e come prima volta non possiamo lamentarci”. Purtroppo, sottolinea, “l’università non ci supporta molto. Negli Atenei europei la simulazione consente di sostenere un esame in meno, e quindi si partecipa anche con una marcia in più. Per non parlare dell’impegno profuso dai vari coach. Questa materia da noi non è studiata moltissimo, è un po’ di nicchia, anche se a livello internazionale è una branca molto importante”. Durante la competizione: “Il momento più bello è stato il dibattito con domande a raffica, anche complicate”. Esce dall’esperienza con un bagaglio culturale arricchito Anna Paolo Liguoro, che ha conseguito la laurea ad ottobre: “La simulazione permette di mettere in pratica quanto appreso dai libri. Nel nostro Corso di Laurea si resta sempre nel teorico. Invece, così ci si mette alla prova. Ora ritengo di possedere una maggiore conoscenza del diritto del commercio internazionale”. Peccato per il risultato: “Avevamo tutte le carte in regola per riuscire bene, ci è mancata solo un po’ di esperienza. Spero che la nostra partecipazione aiuti le altre squadre in futuro”. Anna Paola lavora in Tribunale: “Faccio pratica nello studio di un giudice, anche se la mia carriera ora si discosta dall’ambiente internazionale, non smetto di confrontarmi con altre realtà”. 
Soddisfatto Nicola Maiello, Presidente ELSA Napoli: “A febbraio abbiamo ospitato per la prima volta la manifestazione nella nostra città. Siamo contenti sia dell’esperienza di ospiti che di ospitanti. Lo svolgimento dei lavori ha permesso ai partecipanti e ai giudici di vivere un’esperienza di grande competitività e spessore”. 
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