Non possono insegnare Storia!

Malumori al Corso di Laurea in Filosofia della Facoltà di Lettere. Uniti nella protesta, gli studenti del percorso triennale e della Specialistica denunciano l’impossibilità di accedere alle Sicsi, le scuole di specializzazione per l’insegnamento, perché il loro piano di studi non prevede i 36 crediti di Storia necessari per l’insegnamento di questa materia. In mancanza delle rappresentanze studentesche in Consiglio di Corso di Laurea, decidono allora di organizzarsi con una petizione da presentare ai presidenti dei due Corsi. Nella missiva segnalano anche altre questioni di natura didattica, dalla necessità di costruire percorsi ad hoc nella Specialistica alla richiesta di esami di lingua tedesca. 
Andiamo per gradi. Problema numero uno, l’ammissione alle Sicsi. “Né il percorso triennale né la Specialistica – riferiscono i ragazzi – contemplano esami di Storia i cui crediti, sommati, fruttano i 36 obbligatori per accedere alla Sicsi”. Solo due, al momento, le strade percorribili per aggirare l’ostacolo: “Possiamo disegnare un nuovo piano di studi della Specialistica, inserendo nel suo primo anno nove esami di Storia che diano un totale di 36 crediti. Oppure, possiamo laurearci  nei cinque anni e sostenere, in seconda battuta, quei nove esami, spendendo però circa 500 euro (ogni esame costa una cinquantina di euro)”. Entrambe le soluzioni non soddisfano gli studenti. “Nel primo caso – spiegano – dovremmo fare un numero maggiore di esami, perdere più tempo e, quindi, pagare altre tasse. In altre parole, ci toccherebbe conseguire il titolo specialistico con 156 crediti anziché i 120 necessari. Nel secondo, va da sé che è ingiusto spendere tanti soldi per un errore che non dipende da noi”.
A fare da corollario alla vicenda bisogna aggiungere che “tra esami a scelta e quelli obbligatori, nel percorso di primo livello possiamo raggiungere massimo 6 crediti di Storia, che – ironia della sorte – non ci vengono neppure riconosciuti nel computo dei 36 da guadagnare nella Specialistica”. Il problema, invece, non sussiste per i laureati del vecchio ordinamento, “che hanno dovuto sostenere obbligatoriamente tre esami di Storia, a scelta tra Storia medievale, greca o romana e Storia moderna e contemporanea”. Per gli studenti, insomma, il Corso di Laurea in Filosofia riformato “non ha elaborato un piano di studi tale da consentirci l’accesso alle Sicsi per l’insegnamento della Storia, oltre che della Filosofia. In questo modo, ci viene negato uno dei pochi possibili sbocchi per un laureato in Filosofia, ovvero l’insegnamento nei licei, senza contare la formazione carente che riceviamo perché monca di basi storiche”. Di qui la loro richiesta: “L’intero percorso del 3+2 andrebbe riformulato introducendo, accanto agli esami a scelta di Filosofia, quelli di Storia. Per motivi logici, sarebbe meglio sostenere i moduli di Storia nella laurea di primo livello: che senso ha, infatti, studiare Storia della filosofia senza aver appreso prima nozioni di Storia?”.
Più percorsi e meno
esami alla Specialistica
Veniamo alla questione numero due. Parliamo di Specialistica. Attualmente il percorso prevede circa 23 moduli, tutti obbligatori. “In altre parole, la laurea di secondo livello non ha indirizzi e non dà, quindi, la possibilità di ‘specializzarsi’. La nostra idea, allora, consiste nell’attribuire 6 crediti agli esami da 4 e inserirli tra gli esami a scelta. Così facendo, non solo si creerebbero percorsi specialistici, ma si ridurrebbe anche il numero degli esami da sostenere, al momento eccessivo e inadeguato per una corretta assimilazione delle nozioni”. E sempre in tema di Specialistica, gli studenti propongono di concordare parte del programma d’esame con il docente, “affiancando la sezione istituzionale con un testo a nostra scelta, sebbene concordato col professore, che sia congruente con il tema della tesi di laurea”. 
Il tedesco, uno
strumento essenziale
Quarta e ultima questione, il tedesco. A Filosofia si sostengono due esami di lingua, a scelta tra inglese, francese, latino e greco. Paniere che andrebbe arricchito, dicono gli studenti, con l’attivazione di un corso di Lingua tedesca, “strumento essenziale allo studio della filosofia, soprattutto in virtù dell’orientamento didattico prevalente nel nostro CdL”.  
Impegnati nel raccogliere le firme dei colleghi per presentare al più presto le loro istanze alle presidenze dei Corsi di Laurea (presiedute da Gianfranco Borrelli e Aldo Trione), i ragazzi contano nel sostegno dei docenti. “Ci sono professori che condividono le nostre posizioni e che, ci hanno assicurato, sottoscriveranno la nostra petizione”. L’auspicio è che, in mancanza di tutele in Consiglio di Corso di Laura per via dell’assenza delle rappresentanze studentesche, “la discussione sia improntata al dialogo e al confronto, magari con l’impegno da parte dei presidenti di favorire le elezioni dei nostri rappresentanti”. 
Paola Mantovano
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