Nuoto e fitness: gli sport più graditi agli studenti

“Frequento il Cus da più di dieci anni – dice Anna, neo laureata in Economia- e mi trovo benissimo. I servizi sono efficienti, la scelta tra le attività sportive è ampia, e, soprattutto, l’ambiente è piacevole perché siamo quasi tutti coetanei”. Un contesto a cui non aggiungerebbe niente se non forse “un centro benessere; ma come un di più, volendo strafare”. Pierluigi è oggi in palestra per la prima volta. Studia Ingegneria e non ha una grande esperienza passata di frequentazione di strutture sportive, ma appare piuttosto soddisfatto: “la situazione mi sembra accogliente”, commenta. Lucia e Andrea, studenti di Ingegneria Chimica, iscritti, invece, da due mesi, dicono “lo spazio è ampio”, e non nascondono che una delle motivazioni principali per cui vengono qui sono “i costi ridotti”. Riccardo invece è uno dei sei laureandi in Scienze Motorie che al Cus fanno il servizio civile: “l’ambiente è attivo”, commenta, anche perché lavora nella palestra fitness, “una delle attività più richieste”. La palestra è un grande ambiente unico dal soffitto molto alto, diviso per aree diverse in base al tipo di attrezzi. Paolo Rotunno, capo istruttore, dipendente effettivo del Cus dal 2005 ma collaboratore già negli anni precedenti, dice “negli ultimi anni il pubblico è cambiato, sono arrivate parecchie nuove leve, c’è un nuovo tipo di cultura del fitness – è cresciuta la fit-box, o lo spring energy con lo step molleggiato, ma rimangono stabili anche discipline come il total body”. I prezzi sono concorrenziali “nelle piccole palestre private le quote continuano ad aumentare, mentre qui ad esempio l’iscrizione è rimasta invariata rispetto all’anno scorso”, ragione per cui sembra assurdo che debbano arrivare ulteriori tagli a realtà come questa “che funzionano e necessitano di un’attenzione particolare: è giusto che un universitario paghi poco e possa avere a disposizione una struttura polifunzionale”. L’impressione di Paolo è che sul totale dei frequentanti della palestra gli studenti siano circa un 75%, più un 15% composto da docenti e personale accademico, e un 10% di esterni. Dati non precisi che però rendono grossomodo l’idea di un contesto che sia Paolo sia Riccardo, definiscono come “oasi” rispetto alla realtà cittadina. Una struttura che però anche se amministrata con un’attenta economia di gestione ha ovviamente i suoi costi, e proprio perché molto frequentata richiede interventi di ammodernamento continui come ad esempio il ricambio degli attrezzi in palestra. Senza contare il personale qualificato che opera in tutte le aree. “Nelle palestre private lavorano istruttori con un diploma preso in due mesi – ci tiene a sottolineare Paolo- mentre il regolamento del Cus prevede quella che dovrebbe essere una regola generale: chi lavora qui deve avere una laurea in Scienze Motorie o un vecchio diploma dell’Isef”.
A fornire un po’ di numeri sulla palestra c’è Cinzia, che registra le entrate e le uscite degli iscritti: “nei giorni dispari, i più affollati perché ovviamente permettono una distribuzione migliore su tre giorni alla settimana, entrano in palestra tra le 300 e le 350 persone al giorno; nei pari, 200-250”. Da pochissimo è iniziata l’apertura degli impianti anche la domenica, che non si può quindi ancora valutare che tipo di flusso accoglierà; per ora, nei giorni feriali, l’orario di punta dalle 19 alle 21. Gli esterni, secondo Cinzia, sono forse anche meno di un 10% perché penalizzati da una quota di iscrizione più alta, secondo una precisa finalità di incentivo agli studenti. Viene anche qualche studente Erasmus, pochini – una decina in tutta la settimana – ma variegati: tedeschi, spagnoli, turchi, francesi. In ogni caso il numero dei frequentanti rispetto allo scorso anno è grossomodo stabile o lievemente diminuito, secondo Cinzia forse a causa delle formule di abbonamento un po’ rigide, dei controlli elettronici più precisi sugli abbonamenti, e sicuramente per una pubblicità alla struttura che rimane insufficiente. “Le risorse sono limitate, ed è un peccato quando capitano casi come quello della sala spinning: dopo aver comprato tutte le attrezzature, è rimasta inutilizzata perché non si è raggiunto un gruppo minimo di persone per fare lezione. Ma la struttura è talmente grande che andrebbe sfruttata di più per tutto quello che può offrire: come sede di convegni sportivi, di competizioni che non siano sporadiche e di nicchia e che portino pubblico”, sostiene Cinzia. “Così come – continua – un aspetto importante sarebbe curare le nuove leve, come veniva fatto in passato per il rugby, e intessere reti di collaborazioni più continuative con le scuole dei quartieri circostanti”. 
Oltre alla palestra, l’altra area più frequentata pomeriggio e sera è la piscina coperta. “Lavoro qui dal 2003 – spiega Luigi, uno degli istruttori di nuoto, diplomato Isef- La struttura è ottima. Di pomeriggio c’è molta affluenza di bambini, verso sera per lo più studenti, che saranno circa un 60% sul totale, ci sono anche esterni più grandi”. Quello che sembra andare di più, anche tra gli studenti (in verità tra le studentesse) è l’acquagym, sostiene Luigi. Contando soltanto i numeri della fascia del tardo pomeriggio sera, e senza contare quelle del nuoto libero in serata più tarda, sono entrate in piscina un centinaio di persone in poche ore, come informano gli addetti al controllo degli abbonamenti; per cui si potrebbe stimare la media di frequentazione giornaliera della piscina ragionevolmente intorno ad un duecento persone. ”Veniamo qui a fare nuoto semplicemente perché c’è un ottimo rapporto qualità-prezzo, e perché ci fa piacere avere intorno quasi tutti coetanei”, riassumono efficientemente Viviana, studentessa di Lettere all’Orientale, e la sua amica Daniela, iscritta a Filosofia alla Federico II.
Viola Sarnelli
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