Nuovo Direttore al Ciram

Cambio al vertice del Centro Interdipartimentale di Ricerca Ambientale (C.I.R.AM.): nuovo Direttore dal primo novembre è il prof. Maurizio Giugni, ingegnere idraulico; subentra al prof. Alessandro Dal Piaz.
Il C.I.R.AM. nasce nel 1992 dal lavoro della Commissione Ambiente – allora coordinata dal prof. Ghiara prima e dal prof. Lirer poi-, grazie alla valida esperienza maturata da alcuni docenti provenienti da sei Facoltà dell’Ateneo federiciano (Agraria, Architettura, Economia, Ingegneria, Lettere e Scienze). “E’ dunque  un Centro non solo interfacoltà ma anche interpolo e che, quindi, è in grado di affrontare le problematiche ambientali sotto diversi aspetti”, sottolinea il prof. Giugni. Dalla ricerca in ambito multidisciplinare alla formazione post-laurea, dalle consulenze per enti esterni all’organizzazione di incontri scientifici: sono diversificate le attività del Centro.  “Intendo muovermi sulla scia dei miei predecessori, dando però – aggiunge il prof. Giugni – nuovi stimoli alla ricerca e ai rapporti con l’esterno. Nei prossimi mesi forse verrà attivata una nuova convenzione con un’importante ente nel settore dell’acqua”. 
Il C.I.R.AM. organizza, ormai da cinque anni, anche un corso di perfezionamento post laurea in ‘Gestione e Controllo Ambientale’, presieduto dalla prof.ssa Maria Mautone, geografa. Il corso, di durata annuale, è diviso in due moduli di cento ore: Conservazione del territorio e delle sue risorse e Vivibilità urbana e metropolitana. “Inizialmente erano attivi entrambi i moduli – spiega il dott.  Giovanni D’Alessio, segretario amministrativo del Centro – poi la Commissione presieduta dalla  prof.ssa Mautone, e di cui anch’io faccio parte, ha stabilito di alternarli”. A gennaio partirà dunque il secondo modulo, al quale sono ammessi un massimo di 25 laureati. Ci si candida entro il 21 dicembre; costo 775 euro, frequenza obbligatoria dell’80%, consente di acquisire 10 crediti (maggiori informazioni sui siti d’Ateneo e del Centro www.unina.it; www.ciram.unina.it). 
Tante iniziative promosse ma non sono poche le difficoltà che bisogna affrontare. La prima è economica, visto che al Centro due anni fa sono stati tagliati i fondi ordinari. “Da due anni siamo totalmente autonomi – sottolinea il dott. D’Alessio –dal punto di vista finanziario. Essendo questo un centro interdipartimentale non è previsto il contributo ordinario, quindi siamo costretti a lavorare per conto terzi ”. E poi la carenza di personale: “tutto ricade sulle mie spalle – conferma D’Alessio – siccome sono solo”.
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