Occorre acquisire “un nuovo approccio ai problemi”

Chi intende iscriversi ad Ingegneria della Parthenope, deve partecipare al test di autovalutazione che si terrà il 6 settembre. “E’ una prova con finalità orientativa, non selettiva, che i ragazzi devono svolgere con estrema tranquillità”, spiega il prof. Stefano Ubertini, delegato all’orientamento. Coloro che non la superano, sono tenuti a seguire i precorsi – della durata di due settimane, prima dell’inizio delle lezioni vere e proprie – con relativo test finale. “Nell’eventualità che le matricole non superino quest’ultima prova, allora avranno l’obbligo di sostenere, con esito positivo, gli esami di Analisi I e Algebra e Geometria, entro la fine del primo anno”. Il calendario accademico è diviso in due semestri, intervallati da finestre d’esame che includono due o tre appelli, anche se “gli studenti iscritti al terzo anno, e quindi prossimi alla laurea, e i fuoricorso hanno la possibilità di sostenere esami a cadenza mensile grazie all’inserimento di sessioni loro dedicate”. Al primo anno è fondamentale ambientarsi e adeguare il proprio metodo di studio. “Alle superiori – continua Ubertini – gli studenti sono abituati a continue prove di profitto, mentre all’Università devono organizzarsi in maniera autonoma, seppur con l’aiuto dei docenti. Devono, inoltre, imparare un nuovo approccio, di tipo scientifico, ai problemi: partire dai dati, seguire un ragionamento per arrivare ad una soluzione. Che si apprende solo frequentando quotidianamente e confrontandosi con colleghi e docenti”. Le lezioni sono programmate quattro giorni a settimana (un giorno è libero) per un massimo di sei ore. “Le matricole devono capire che bisogna studiare per apprendere competenze più che per superare il singolo esame, perché il loro futuro non può essere un pezzo di carta”. 
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