Una relazione dettagliata che radiografa la situazione spazi sottolineandone i nodi critici ma anche le possibili soluzioni. E’ un ottimo lavoro quello realizzato dai membri del Consiglio degli Studenti di Facoltà di Lettere che hanno saputo in questa occasione, come in altre, interpretare correttamente il loro ruolo, denunciando ciò che non va ma facendosi, allo stesso tempo, promotori di proposte motivate. La lettera aperta firmata da Bolognetti, Capone, Cardillo, Cosco, Gervasio, La Rovere, Napolitano, Nicodemo, Malandrino, Masi, relatore finale Cosco, è indirizzata agli studenti, al Preside ed ai Presidenti di Corso di Laurea, ai Direttori di Dipartimento, al Direttore della Biblioteca e all’architetto Pinto, dell’Ufficio Tecnico dell’Università. Contiene una mappa dei cambiamenti previsti nell’assegnazione degli spazi lasciati liberi nel complesso di San Pietro Martire a seguito del trasferimento in altra sede del Dipartimento di Discipline Storiche, nonché le considerazioni degli studenti in merito alla loro destinazione d’uso. Più locali per lo studio e attenzione al superamento delle barriere architettoniche: il motivo centrale delle richieste. Gli studenti prevedono sull’argomento un momento di confronto pubblico. Ed ora una sintesi del lavoro.
Le note positive
Spostamento dei locali della Segreteria Studenti nel corpo della Facoltà al posto dell’attuale Polo classico della Biblioteca. E’ una soluzione che permette di incrementare, in vista del cablaggio, lo sviluppo in rete dei servizi amministrativi. “E’ inoltre, nostra convinzione che un ulteriore avvicinamento aiuti le comunicazioni tra la Facoltà ed il suo braccio amministrativo”.
E’ positivo il processo di verticalizzazione della Biblioteca, da un lato ricompone l’esplosione seguita all’organizzazione in Poli Tematici (rispondenti alle Aree Didattiche espresse dalla Facoltà), dall’altro dà alla Biblioteca una struttura di maggiore qualità funzionale. Questo fa sperare in un miglioramento di molte delle situazioni difficili che studenti, professori e personale della Biblioteca devono quotidianamente affrontare.
E’ positivo il generale allargamento delle strutture dei Dipartimenti, troppo spesso ridotti in spazi angusti.
Positiva anche la scelta di non modificare la localizzazione della Presidenza di Facoltà. “La concezione di un ufficio così importante facilmente accessibile aiuta le comunicazioni e la dialettica nella Facoltà.”
E’ positivo il processo di verticalizzazione della Biblioteca, da un lato ricompone l’esplosione seguita all’organizzazione in Poli Tematici (rispondenti alle Aree Didattiche espresse dalla Facoltà), dall’altro dà alla Biblioteca una struttura di maggiore qualità funzionale. Questo fa sperare in un miglioramento di molte delle situazioni difficili che studenti, professori e personale della Biblioteca devono quotidianamente affrontare.
E’ positivo il generale allargamento delle strutture dei Dipartimenti, troppo spesso ridotti in spazi angusti.
Positiva anche la scelta di non modificare la localizzazione della Presidenza di Facoltà. “La concezione di un ufficio così importante facilmente accessibile aiuta le comunicazioni e la dialettica nella Facoltà.”
Le perplessità
Le aule 6 e 7 e l’Aula Polifunzionale degli studenti. Le aule 6 e 7 del primo livello dovevano essere originariamente un’aula studio ed un’aula multimediale (dotata di supporti audiovisivi), il progetto prevedeva inoltre che i locali fossero deumidificati e riscaldati. Il locale posto di fronte all’aula 7 invece era concepito come una struttura da destinare ad attività studentesche. Nei fatti le aule 6 e 7 sono solamente discrete aule per corsi usate nei limiti del possibile come aule studio, e l’aula Polifunzionale è usata al 90 per cento come aula studio. Questo per cinque ragioni: 1) sono stati installate in entrambe le aule file di banchi e sedie, questa è una soluzione ragionevole per un luogo dove seguire le lezioni, è invece la peggiore delle soluzioni possibili per un ambiente di studio. Infatti, le file fisse di banchi e sedie non possono essere occupate da più di due studenti all’estremo destro e più di due all’estremo sinistro, un uso maggiore produrrebbe scompigli anche per un semplice bisogno fisiologico; 2) non è mai stato installato alcun supporto audiovisivo nell’aula 7; 3) L’impianto di deumidificazione non funziona, prova ne è che i muri si stanno scrostando e chi frequenta dette aule ha più volte lamentato l’alto tasso di umidità, Per la cronaca, i locali sono chiamati dagli studenti le cantine o le catacombe; 4) Oltre al danno la beffa, le aule non sono nemmeno utilizzate a pieno regime per i corsi ed i seminari, mentre nell’orario della Facoltà ancora sussistono molti accavallamenti di materie affini (se due corsi del medesimo settore disciplinare, o di percorso culturale, si svolgono nello stesso orario, mentre potrebbe essere utile per gli studenti frequentare entrambi in maniera ordinata nello spazio e nel tempo, si riduce l’offerta, perché si perdono potenziali studenti, Questo è, specie in situazioni di autonomia finanziaria, un danno economico ancora prima che una sconfitta culturale. Il rischio si combatte ottimizzando orari e programmi sulle strutture a disposizione e sulle esigenze degli utenti -studenti, docenti, personale-). 5) la famosa aula polifunzionale non è mai stata attrezzata se non con tavoli e sedie.
In conclusione le aule 6 e 7 non si sono dimostrate buone aule studio, sono inaccessibili ai disabili, sono fredde, umide e costantemente illuminate da luce elettrica. Tutto questo non è solo costoso per la Facoltà, ma è anche dannoso per i suoi studenti. Le aule potrebbero essere dei buoni locali per seguirvi le lezioni, a patto di non doverci stare per più di un paio d’ore consecutive. La soluzione più economica per la Facoltà è, a nostro parere, proprio quella di una riconversione piena in questo senso,
In conclusione le aule 6 e 7 non si sono dimostrate buone aule studio, sono inaccessibili ai disabili, sono fredde, umide e costantemente illuminate da luce elettrica. Tutto questo non è solo costoso per la Facoltà, ma è anche dannoso per i suoi studenti. Le aule potrebbero essere dei buoni locali per seguirvi le lezioni, a patto di non doverci stare per più di un paio d’ore consecutive. La soluzione più economica per la Facoltà è, a nostro parere, proprio quella di una riconversione piena in questo senso,
La sede dell’attuale Polo Filosofico della Biblioteca.
L’attuale Polo Classico della Biblioteca dovrebbe venire destinato agli studenti, sebbene il fatto sia positivo in sé, “ci domandiamo come possa essere funzionale alle esigenze di una lezione o di un’aula studio un vano che confina con la trafficata via Porta di Massa, per di più privo di luce naturale”. Perplessità sono espresse anche sulla possibilità di costruirvi (dati i 5 scalini che ne impediscono l’accesso) una passerella per i disabili (spunterebbe nel chiostro).
L’attuale Polo Classico della Biblioteca dovrebbe venire destinato agli studenti, sebbene il fatto sia positivo in sé, “ci domandiamo come possa essere funzionale alle esigenze di una lezione o di un’aula studio un vano che confina con la trafficata via Porta di Massa, per di più privo di luce naturale”. Perplessità sono espresse anche sulla possibilità di costruirvi (dati i 5 scalini che ne impediscono l’accesso) una passerella per i disabili (spunterebbe nel chiostro).
I locali sopra la Presidenza. Anche questi locali dovrebbero essere destinati agli studenti. “Non comprendiamo come un’area larga 3,22 metri possa essere utilizzata per tenervi corsi né come spazi così angusti e mai illuminati possano essere funzionali come aule studio”. I locali sono posti su un ammezzato cui si accede solo dalla scala A e solo via scale, senza alcuna possibilità di farvi arrivare un ascensore, a meno di non costruirne uno nuovo. Difficile anche l’acceso per un dislivello.
L’aula 2 della Biblioteca. Il locale Deposito Librario dell’Aula2 dovrebbe essere destinato agli studenti. Il locale non è accessibile ai disabili perché v’è accesso pubblico per la scala D solo dopo tre rampe di scale. L’altro accesso (non riportato nelle planimetrie) dalla sezione di studi –storico religiosi, insiste su di un’aula e quindi non è praticabile.
Le proposte
“Chiediamo che ovunque nella Facoltà si rispetti l’esigenza etica e legale di consentire un accesso ai disabili”. “In luogo di altre aree chiediamo che venga destinata a locali studio tutta l’attuale Sezione di Studi Storico-religiosi”. I locali sono esposti alla luce del sole per gran parte dalla giornata, sono quindi sempre luminosi e talora risultano caldi anche in inverno, sono accessibili da tutti grazie agli ascensori ed alle passerelle, sono in una posizione dove i rumori della città non incidono perché da un lato c’è il chiostro e dall’altro la chiesa di S. Pietro Martire. In particolare: i locali della Sezione sono divisi in una serie di uffici ed in un’aula posta in fondo al corridoio, la formazione di un’altra aula al posto della biblioteca attualmente denominata Aula2 imporrebbe di consentire il passaggio ai disabili per tutta la sezione ed oltre, attraverso l’attuale Aula N (che quindi non potrebbe essere più usata come tale, vista la ‘servitù di passaggio’ che gli si dovrebbe imporre). Questo tramuterebbe in breve tempo tutto il corridoio della Sezione in una lunga serie di piccoli uffici. Risultato: si perderebbe gratuitamente un’aula e si creerebbe un utilizzo privilegiato e minoritario di uno dei luoghi geograficamente meglio esposti della Facoltà. Diversamente, se l’Aula N rimanesse tale non sarebbe possibile per un disabile accedere ai locali dell’Aula2. “La nostra proposta avrebbe l’effetto di rendere pienamente funzionale l’Aula 2 e di compensare la perdita dell’Aula N con il raggiungimento di un obiettivo collettivo, invece di un particolare”.
“Auspichiamo che la riconversione dell’Aula 2 in quell’aula polifunzionale che per ora teoricamente è localizzata di fronte all’aula 7 ma che andrà persa quando vi saranno installati i computer (come è previsto da un progetto del CDS, ormai in fase avanzata). Se non avremo un’aula polifunzionale, in sostituzione di quella attuale perderemo momenti importanti. Tutto a scapito del livello culturale della Facoltà che trae vantaggio dalle esperienze di teatro autogestito come quella dei Laborinti Federiciani”.
“Auspichiamo che la riconversione dell’Aula 2 in quell’aula polifunzionale che per ora teoricamente è localizzata di fronte all’aula 7 ma che andrà persa quando vi saranno installati i computer (come è previsto da un progetto del CDS, ormai in fase avanzata). Se non avremo un’aula polifunzionale, in sostituzione di quella attuale perderemo momenti importanti. Tutto a scapito del livello culturale della Facoltà che trae vantaggio dalle esperienze di teatro autogestito come quella dei Laborinti Federiciani”.