Oltre ai brand più noti tra i beni di consumo, al MIT figureranno anche società innovative e di successo. “Original Marines, BNL – Gruppo BNP Paribas, Heineken e Pasta Garofalo sono solo alcuni esempi – sottolinea il prof. Luigi Cantone – ma ospiteremo anche Edelman, importante multinazionale che opera nell’ambito delle public relations e della comunicazione digitale, Mosaicoon, nota viral media company ‘made in Italy’, e il fondatore di Buzzoole”, piattaforma di social media advertising di origine napoletana. Grande attenzione, dunque, non solo alle aziende intese nel senso più tradizionale del termine, ma anche alle start-up innovative. Una scelta dettata non solo da un’economia sempre più attratta dalle imprese tecnologicamente avanzate, ma anche dalla necessità di “dare risalto alle tantissime opportunità che i social network e i nuovi media, oggigiorno, offrono alla comunicazione e al marketing”. Nel corso degli incontri, infatti, gli studenti approfondiranno i concetti di “marketing digitale, marketing esperienziale e non convenzionale, dove l’attenzione ricade sui nuovi strumenti utilizzati dalle aziende per colpire la sensibilità del consumatore”.
In un’ottica sempre più “social” e “digital”, in aula non sarà difficile comprendere perché “le imprese ormai fanno leva sul fattore esperienziale, ad esempio nel processo di vendita e di presentazione del prodotto/servizio, una delle chiavi vincenti per differenziarsi nel mercato. Oltre all’esperienza on-line dei social network, dei siti web e delle web community, anche quella off-line”. Un esempio? “un allestimento su un punto vendita”. Molto più di una semplice lezione accademica, il M.I.T. è una vera finestra sulle dinamiche adoperate dalle aziende in ambito marketing. È proprio questo, forse, a spingere tanti giovani a prendere parte ai seminari? “Gli incontri vanno ad integrare gli argomenti trattati al corso di Marketing strategico, già di norma molto seguito dagli studenti dei Corsi di Laurea Triennale e Magistrale – spiega il docente – ad essi si aggiungono anche altri ragazzi che rintracciano negli argomenti trattati in ciascun incontro una vera introduzione al mondo del lavoro. La presenza ed il confronto con dei manager di spessore attrae molti studenti, i quali proiettano il loro futuro nelle loro testimonianze, nelle loro esperienze pregresse, percorsi professionali che aiutano a capire anche di cosa effettivamente si occupa un’azienda e/o un preciso profilo professionale in ambito marketing”.
Valore aggiunto del M.I.T. è sicuramente la possibilità di realizzare dei project work, “finalizzati a proporre idee per un nuovo servizio/prodotto, applicando così concretamente tutti gli spunti e i suggerimenti esposti in aula e studiati al corso”. Il ciclo di seminari, inoltre, si conclude sempre con un workshop finale a cui partecipano, in qualità di relatori, esponenti del mondo accademico e rappresentati del mondo delle imprese.
In un’ottica sempre più “social” e “digital”, in aula non sarà difficile comprendere perché “le imprese ormai fanno leva sul fattore esperienziale, ad esempio nel processo di vendita e di presentazione del prodotto/servizio, una delle chiavi vincenti per differenziarsi nel mercato. Oltre all’esperienza on-line dei social network, dei siti web e delle web community, anche quella off-line”. Un esempio? “un allestimento su un punto vendita”. Molto più di una semplice lezione accademica, il M.I.T. è una vera finestra sulle dinamiche adoperate dalle aziende in ambito marketing. È proprio questo, forse, a spingere tanti giovani a prendere parte ai seminari? “Gli incontri vanno ad integrare gli argomenti trattati al corso di Marketing strategico, già di norma molto seguito dagli studenti dei Corsi di Laurea Triennale e Magistrale – spiega il docente – ad essi si aggiungono anche altri ragazzi che rintracciano negli argomenti trattati in ciascun incontro una vera introduzione al mondo del lavoro. La presenza ed il confronto con dei manager di spessore attrae molti studenti, i quali proiettano il loro futuro nelle loro testimonianze, nelle loro esperienze pregresse, percorsi professionali che aiutano a capire anche di cosa effettivamente si occupa un’azienda e/o un preciso profilo professionale in ambito marketing”.
Valore aggiunto del M.I.T. è sicuramente la possibilità di realizzare dei project work, “finalizzati a proporre idee per un nuovo servizio/prodotto, applicando così concretamente tutti gli spunti e i suggerimenti esposti in aula e studiati al corso”. Il ciclo di seminari, inoltre, si conclude sempre con un workshop finale a cui partecipano, in qualità di relatori, esponenti del mondo accademico e rappresentati del mondo delle imprese.