Partner della nuova edizione la Italdesign di Giugiaro

“Gli anni universitari gettano le principali basi formative. Con i Master l’università da la sua risposta più importante alle specifiche esigenze del mercato. Sono convinto che questo nuovo strumento abbia molte potenzialità. In primis, quello di stringere un solido rapporto con il mondo della produzione. Prima di salutarvi, però, vorrei elogiare ancora una volta, l’efficienza della Facoltà di Ingegneria. Una Facoltà sempre al passo dei tempi, che, con impegno e professionalità, e, cosa più importante, senza proclami, riesce sempre a mietere successi”. Le parole del Rettore Guido Trombetti, nel corso della cerimonia di consegna dei diplomi agli allievi della I edizione del Master di secondo livello in Ingegneria dell’Autoveicolo, che si è tenuta il 25 novembre nell’Aula Magna della Facoltà. Un Master innovativo, destinato ad un grande successo fra i laureati della classe delle ingegnerie industriali, che si propone di formare tecnici altamente qualificati, sia per l’industria automobilistica, sia per le aziende che operano nel settore della componentistica. E che privilegia l’attenzione ai nuovi impulsi della tecnologia, all’alta competitività dei prodotti ed allo sviluppo internazionale delle imprese, Un progetto condiviso ed ampiamente coadiuvato anche dalla Regione Campania, così come testimoniato dall’Assessore all’Università Teresa Armato. “Si tratta di un progetto importante, in cui la Regione crede moltissimo, perché si inserisce splendidamente nella realtà lavorativa. Questo, infatti, è l’aspetto più importante. Da sempre, cerchiamo di muovere le strategie dell’assessorato in direzione di un più facile accesso al mondo del lavoro. Per questo ringraziamo la Facoltà di Ingegneria: è riuscita a centrare il nostro stesso obiettivo”, ha detto l’on.Armato. 
Dopo gli omaggi, la parola non poteva non andare ai due principali protagonisti di questo progetto. “E’ stata un’esperienza stancante ed estenuante – ha detto il prof. Adolfo Senatore, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica- ma allo stesso tempo di grande fascino. Nonostante i molti inconvenienti burocratici, credo lascerà il segno nella storia della nostra facoltà. Un progetto che deve ringraziare non solo, il Rettore Trombetti, l’ex preside Vincenzo Naso, e tutti gli innumerevoli sponsor che vi hanno partecipato, per l’appoggio e gli innumerevoli consigli che ci hanno fornito (tra gli altri Elasis, Bosh, General Motors, Centro ricerche Fiat, ecc.), ma anche e, soprattutto, questi nostri magnifici quindici allievi che si sono mostrati sempre meritevoli e degni di un ottimo futuro”. Allievi emozionati e felici, come testimoniano le loro parole. “E’ stata un’esperienza unica sotto tutti i punti di vista – ha detto Gianluca Ricupito- Devo molto, non solo ai professori, sempre presenti, ma anche ai tanti professionisti del settore che, attraverso i seminari ed il periodo di stage, hanno contribuito attivamente alla mia formazione professionale e a facilitare l’impatto con il mondo del lavoro”. “Grande esperienza e grande passione- per Giovanni Raffone, stagista presso la Sivis, leader nella lavorazione del vetro per autoveicoli- Ho avuto la possibilità di acquisire metodi e conoscenze fondamentali in un settore così complesso e sempre in continua trasformazione come quello della meccanica automobilistica”. 
La cerimonia di consegna dei diplomi, è stata anche l’occasione per promuovere la nuova edizione del Master, prevista agli inizi del 2006. “Credo che il nuovo programma sarà ancor più valido dello scorso anno- ha detto il prof. Francesco Caputo, coordinatore del Master- Si differenzierà del primo ciclo, soprattutto in un campo: quello relativo alle nuove correnti del design nazionale ed internazionale. Non a caso, dalla prossima edizione, potremo vantare anche la collaborazione di un marchio prestigioso, come quello della Italdesign, di Giugiaro”. E proprio Fabrizio Giugiaro, direttore del centro stile di Italdesign, nonché figlio dello storico Giorgetto, creatore di tante vetture di successo, è stato uno dei tanti ospiti illustri presenti alla cerimonia. “Auto e non solo auto”: questo il suo primo intervento. “Siamo una società di servizi che dal ‘68, è riuscita ad imporsi con stile e professionalità, nell’architettura, nella modellazione e costruzione di modelli automobilistici, di vario genere e target. Macchine che hanno fatto epoca, anche perché, specie tra gli anni ‘60-‘70, hanno stravolto i canoni classici delle concept car. Macchine non solo per pochi ma anche utilitarie vendute in tutto il mondo. Come la Fiat Uno, la Panda, la Matiz o, come ora, la grande Punto”, esposta all’ingresso della Facoltà, in bello stile, assieme alle ultime nate di casa Giugiaro, l’Alfa 159 e la nuova Croma. Una presentazione a tutto tondo quello di Fabrizio Giugiaro, che ha anche anticipato la tavola rotonda che poco dopo si è svolta, alla presenza non solo della Italdesign ma anche del direttore della famosa rivista Quattroruote Mauro Tedeschini, e di altri ospiti come Antonio Bene del gruppo Fiat S.p.A e Giovanni Cipolla della General Motors Powertrain Europe. “Questo incontro- ha detto Tedeschini- ha avuto il chiaro intento di gettare le basi per nuove strategie in un settore, quello automobilistico, importante per la nostra economia. Questo paese, per anni ha pensato che il futuro fosse nelle mani della sola alta finanza. Ora, per fortuna, non è più così. C’è una nuova attenzione all’industria e all’ingegneria. Proprio per questo motivo, occasioni come questo Master, devono essere da sprone per gli studenti”. Anche il dott. Antonio Bene, si rivolge agli studenti: “oggi in questo settore contano i tempi, la flessibilità ed i costi. Bisogna documentarsi, partire da archetipi produttivi che possano allo stesso tempo snellire il lavoro e mantenere inalterati i profitti”. I giovani ed il futuro, è stato anche il tema dominante dell’intervento di Giovanni Cipolla. “Sono molte le iniziative che ci permettono di reclutare i migliori talenti disponibili in questo settore. Ciò può avvenire grazie all’appoggio delle autorità locali, come la Regione, l’Unione Industriali, o anche mediante corsi di addestramento, svolti su scala internazionale. Questo, perché, ricordatevi, lo sviluppo, si gioca a livello non solo italiano, ma, specie in un settore come quello automobilistico, su scala mondiale”.     
Gianluca Tantillo
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