Poche gocce di pioggia mettono k.o. la sede di Psicologia

C’è malcontento generale al Polo Scientifico a Caserta. In particolar modo tra i corridoi dei Dipartimenti di Psicologia e Scienze e Tecnologie Ambientali (Distabif). Le cause sono molteplici. In primis, sembra basti un po’ di pioggia per mettere l’università k.o.: il 12 settembre, a Psicologia, cinque minuti di precipitazioni hanno messo a repentaglio la sosta nei corridoi tangenti l’Aula Magna; l’acqua entrava dalle porte e dalle finestre. Alcuni studenti ricordano le lezioni di qualche anno fa sotto la pioggia ed il soffitto penzolante, cui fa da testimone un video ancora reperibile sul web. “Arriverà il momento in cui gireremo con gli ombrelli”, preannuncia un ragazzo, passeggiando tra i corridoi.
Gli studenti lamentano il disinteresse da parte degli organi di competenza: “Nessuno vede com’è la situazione? Forse è colpa del mezzo trasferimento a Viale Ellittico? Tutti i docenti sono lì. Però è vero che anche gli studenti non protestano”, sostiene Valentina, prossima alla Laurea Triennale in Psicologia. La pioggia è stata, figuratamente e non, solo l’ultima goccia che ha traboccato il vaso. Causa di malcontento anche la gestione dei servizi igienici della Palazzina C e dello stabile che accoglie gli studenti di Psicologia: sono spesso sprovvisti di carta igienica e sapone già dal mattino. Anche le condizioni di alcune tazze, a volte sporche (pulite male o non pulite?) ed otturate, lasciano a desiderare. Uno studente fuori sede, che arriva all’università per restarci dalle 4 alle 8 ore, si augura di poter usufruire dei servizi sia igienici che alimentari. Purtroppo anche questi ultimi risultano scarsi, in quanto “i tavoli della mensa sono pochi, dodici per tre Dipartimenti, e spesso, in assenza di luoghi deputati, li usiamo per studiare”, lamenta Federica, iscritta a Biotecnologie. Purtroppo, i disagi sembrano non fermarsi qui: qualche studente iscritto a Psicologia applicata ai Contesti Istituzionali ricorda le condizioni in cui è stato costretto a seguire l’inverno scorso: “eravamo in aula con cappotti, sciarpe e cappelli, perché l’impianto d’aria calda era guasto in aula E2, nella Palazzina C. Solo ad inverno concluso, grazie all’aiuto degli ex rappresentanti di Facoltà, si è risolto il problema”, ricorda Rosanna, iscritta al secondo anno. 
Allora qual è il modo migliore per ospitare un numero elevato di studenti in una struttura poco accogliente? Una possibile soluzione sembrerebbe, per alcuni, risiedere a pochi passi: la sede in Viale Ellittico, dove si respira senz’altro aria diversa; i servizi sono ben tenuti, puliti e provvisti di carta igienica e sapone. Tra i corridoi non piove, non ci sono studenti seduti a terra… O, meglio, spesso non ci sono studenti. Anna, iscritta all’ultimo anno di Psicologia Applicata ai Contesti Istituzionali, suggerisce: “un trasferimento, almeno di una parte dei Corsi di Laurea Magistrale, presso la sede in Viale Ellittico. La trattano come una bomboniera, ma tale non è! Abbiamo bisogno di bilanciare, urgentemente, il numero degli studenti. La sede c’è, le aule pure. Cosa si aspetta?”.
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