Posti in piedi in alcune aule del primo anno

Lunedì 23 settembre le aule di Ingegneria sono tornate a popolarsi di studenti e la Scuola (ex-Facoltà), che in questi anni ha fatto registrare un sempre crescente numero di immatricolati, non smentisce le aspettative. Oltre tremilaottocento ragazzi hanno affrontato la prova di valutazione, superata da quasi l’80% dei ragazzi. Siamo andati ad incontrarli nei primi giorni di lezione, per ascoltarne speranze, aspirazioni, preoccupazioni, problemi. Cominciando da Monte Sant’Angelo, dove si svolge la maggior parte delle attività rivolte alle matricole. “Mi piacciono le materie scientifiche. Sono le mie preferite – afferma Matteo D’Elia, primo anno di Ingegneria Elettrica – E poi sono le uniche che contano nel mondo del lavoro. Le uniche che ti mettono in contatto con la realtà. So che Ingegneria è complicata ma se la Matematica appassiona, tutto si supera. Sono contento di essere qui, mi piacciono anche i docenti: sono duri ma non tremendi”. Sbirciando nelle aule, si intravedono ragazzi in piedi. “È successo anche nella nostra aula – prosegue Matteo – Per questo arrivo sempre con molto anticipo. Quando si comincia alle 8.30, mi sveglio alle 6.00 per essere sicuro di trovare posto”. “Ho scelto questo settore perché ha degli sbocchi interessanti”, sostiene Valerio Puntillo il quale conferma che anche nella sua aula ci sono persone che non trovano posto e restano in piedi – Nonostante questo, mi aspettavo peggio”. Gianluca Scipione, invece, sogna fin da bambino di diventare pilota, per questo si è iscritto ad Ingegneria Aerospaziale: “anche lavorare semplicemente nel campo aeronautico sarebbe bello. Spero di riuscire a farcela, per ora mi trovo bene. La struttura mi piace e, trasporti a parte, è abbastanza semplice da raggiungere anche per me che sono pendolare. L’orario, pure, mi sembra che per ora si gestisca bene”. Livia e Federica sono altre due studentesse di Ingegneria Aerospaziale: “è il percorso più completo. Quello che forma meglio ed offre maggiori opportunità”, dicono senza incertezze le due ragazze che hanno superato la prova di valutazione senza problemi – “la sezione di Matematica era abbastanza semplice, molto simile a quella degli altri anni; quella di Logica un po’ diversa rispetto a quanto abbiamo trovato sui manuali”. Non c’è posto a sedere proprio per tutti nella loro aula ma quello di cui le studentesse si lamentano è il caldo “quando siamo costretti a chiudere la porta perché c’è confusione nei corridoi”. 
Ci spostiamo a Piazzale Tecchio dove incontriamo Pina Orza e Gianluca, matricole ad Ingegneria Biomedica: “l’indirizzo è intrigante. Fino ad ora l’organizzazione ci è sembrata buona, in aula si segue bene però le strutture non sono molto moderne e quando ci si siede in fondo non si vede niente”. I trasporti pubblici, la bestia nera: “Siamo pendolari e soffriamo tanti di-sagi. Per fortuna abbiamo lezione solo fino al giovedì”.
“Quest’anno, a differenza di quanto accaduto in passato, non ci sono stati problemi con le assegnazioni delle cattedre. Quindi sono partiti subito tutti i corsi”, informa Andrea Quaranta, rappresentante degli studenti per Ingegneria Chimica.
Ci spostiamo nella sede di Agnano. Sono in corso le lezioni del primo pomeriggio. Nell’aula di Fondamenti di Informatica, rivolta ai ragazzi di Ingegneria Elettronica ed Ingegneria Informatica, ci sono alcuni studenti in piedi. Lo stesso nell’aula di fronte, dove sta procedendo la lezione di Analisi I per le matricole di Ingegneria dell’Automazione e di Ingegneria Informatica: i ragazzi in piedi sono circa una decina, senza contare le diverse sedie ‘aggiunte’. “Mi piace la Matematica, ma soprattutto questo campo. È il più interessante perché distruggere l’ambiente è contro natura”, afferma convinta Raffaella Lucca, al primo anno, per l’appunto, di Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio. Entusiasta anche la sua collega Maria Teresa Russo, nonostante lo scaramantico e plateale segno della croce che si fa quando comincia l’intervista: “all’inizio ero orientata verso Architettura. Poi ho pensato che questo tipo di percorso potesse essere più utile per migliorare un po’ le cose intorno a noi. Sempre che i superiori me lo consentano”. Anche per le due ragazze i trasporti sono un cruccio. “Sono pendolare e raggiungere tutti i giorni la sede di Agnano da Nocera è una tragedia”, dice Marica Nesti, studentessa dello stesso Corso, i cui orari delle lezioni, che subiranno variazioni con scadenza settimanale fino ad entrare a pieno regime, sono un po’ scomodi. “Il lunedì e il martedì cominciamo la mattina e poi abbiamo uno spacco lunghissimo, dalle 12:30 alle 16:30, durante il quale non sappiamo cosa fare”, sottolinea Valentina Scalzo, l’unica del gruppo a non aver superato il test OFA (“in effetti ho qualche dubbio sulla Matematica. Non ho frequentato un buon Liceo Scientifico e le mie vocazioni sono rivolte alle materie umanistiche, per le quali, però, non esistono opportunità nel mercato del lavoro”.
Dall’altro lato del cortile, incontriamo Adriana Coppola e Giulia Leo, matricole ad Ingegneria Chimica. “Arrivare la mattina da Portici è uno stress – dice Adriana – Ci vuole tanta buona volontà fin dall’inizio. Per il resto il Corso è interessante, l’ho scelto con consapevolezza, sapendo a cosa andavo incontro, perché ho una sorella più grande che studia qui”. 
Non riusciamo a parlare con nessuno dei ragazzi che seguono in piedi Analisi. Però notiamo che si muovono continuamente in cerca di una posizione comoda per scrivere, qualcuno si appoggia alle pareti. Intanto la lezione prosegue… ‘prendiamo un insieme tale che…’.
Simona Pasquale 
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