Architettura, Asia ed Officina del Turismo Giovanile lanciano un concorso di idee, destinato agli studenti ed ai neolaureati del Dipartimento di Architettura. Si chiama: la carta vincente. Il tema: la progettazione di un contenitore per la raccolta differenziata della carta che sia divertente da utilizzare. Il concorso di idee è stato presentato il 25 novembre nella sede dell’edificio dello Spirito Santo. C’erano il Presidente di Asìa Raffaele Del Giudice, vari docenti ed Enrico Russo, studente di Urbanistica tra i promotori di Officina del Turismo. “In questo momento – hanno detto i responsabili di Asìa – ad Architettura sono posizionati circa una quindicina dei tradizionali contenitori della carta. Quelli bianchi. Li preleviamo una volta a settimana. Si può e si deve fare di più”. Di qui, appunto, la proposta di coinvolgere gli studenti. “Il principio – sottolinea Russo – è di sensibilizzare attraverso il divertimento e, magari, anche prevedendo un qualche meccanismo per cui, ad una certa quota di carta conferita, lo studente, il docente o l’amministrativo ricevano un qualche premio. Nulla di particolare, magari anche solo un pupazzetto, ma qualcosa che dia il senso che si è compiuta una operazione socialmente importante”. Ci si può iscrivere al concorso fino al 22 dicembre. Il progetto deve essere presentato entro il 14 febbraio. La giuria, composta da due rappresentanti di Asìa, da due del Dipartimento di Architettura e da Russo, si pronuncerà entro fine marzo. Il vincitore sarà premiato con 500 euro. Tutti i partecipanti al concorso di progettazione conseguiranno due crediti. Nel bando, che può essere scaricato anche dal sito del Dipartimento, sono indicati i requisiti che non potranno mancare ai cassonetti ideati dagli studenti. Tra essi: il volume di 120 litri e le barre di attacco frontale, indispensabili affinché siano spostati e sollevati dai mezzi deputati alla raccolta della carta.
Parallelamente al concorso di progettazione dei nuovi cassonetti, ha detto Del Giudice, va avanti un altro progetto, attraverso il quale si punta ad incrementare la percentuale di raccolta differenziata della carta ad Architettura, suscettibile di notevoli miglioramenti. “Già da oggi pomeriggio inizieremo a collocare in questa sede alcuni dei 50 nuovi contenitori che abbiamo destinato a questo Dipartimento. Rispetto a quelli tradizionali, sono più leggeri e maneggevoli. Sono i satelliti, per così dire, destinati ad essere distribuiti in maniera capillare. La carta raccolta confluirà poi nei contenitori più grandi, quelli ubicati nel cortile dell’edificio di via Forno Vecchio. Il prelievo avverrà, secondo i nostri programmi, concordati con la ditta appaltatrice della pulizia dei locali di Architettura, due volte a settimana”.
Spazio alla fantasia, degli studenti e dei neolaureati, dunque, per i nuovi contenitori della carta. La sfida da vincere è importante: recuperare un materiale che, attualmente, è in gran parte sciupato e si trasforma in rifiuto, appesantendo così i costi dello smaltimento ed incidendo negativamente in termini di sostenibilità ambientale.
Parallelamente al concorso di progettazione dei nuovi cassonetti, ha detto Del Giudice, va avanti un altro progetto, attraverso il quale si punta ad incrementare la percentuale di raccolta differenziata della carta ad Architettura, suscettibile di notevoli miglioramenti. “Già da oggi pomeriggio inizieremo a collocare in questa sede alcuni dei 50 nuovi contenitori che abbiamo destinato a questo Dipartimento. Rispetto a quelli tradizionali, sono più leggeri e maneggevoli. Sono i satelliti, per così dire, destinati ad essere distribuiti in maniera capillare. La carta raccolta confluirà poi nei contenitori più grandi, quelli ubicati nel cortile dell’edificio di via Forno Vecchio. Il prelievo avverrà, secondo i nostri programmi, concordati con la ditta appaltatrice della pulizia dei locali di Architettura, due volte a settimana”.
Spazio alla fantasia, degli studenti e dei neolaureati, dunque, per i nuovi contenitori della carta. La sfida da vincere è importante: recuperare un materiale che, attualmente, è in gran parte sciupato e si trasforma in rifiuto, appesantendo così i costi dello smaltimento ed incidendo negativamente in termini di sostenibilità ambientale.