Lezioni dal 2 ottobre per gli studenti del Dipartimento di Scienze Politiche. Intanto, l’11 settembre hanno avuto un assaggio della vita universitaria le 140 matricole che hanno sostenuto il Test Unico Nazionale, strumento che il Dipartimento adotta per spingere gli studenti verso l’autovalutazione dei proprio livelli di preparazione e per capire se c’è la necessità di interventi didattici mirati. “Alla fine della prova inviamo una mail ai ragazzi invitandoli a presentarsi allo sportello orientamento – spiega il prof. Armando Vittoria, docente di Storia delle Istituzioni Politiche e responsabile dell’orientamento – lì verranno informati circa il risultato del test e il Dipartimento metterà a loro disposizione gli strumenti per colmare le lacune”. L’anno scorso è stato attribuito un premio (un libro) a chi aveva raggiunto i risultati migliori. “Quest’anno abbiamo budgettizzato delle iniziative – continua il prof. Vittoria – Ma, non avendo più il sistema dei debiti, noi diamo essenzialmente delle opportunità curriculari che possono essere seminari o letture”. Ad ogni modo, non era una prova molto difficile. A dircelo, i ragazzi che l’hanno sostenuta. “Ci ho impiegato appena un quarto d’ora a terminare tutto”, racconta Antonino. Anche per Nunzio Galbano non ci sono state difficoltà a sostenere le 30 domande: “Alcuni quesiti di logica erano un po’ strani ma sono riuscito a risolverli”. Non tutti, però, sono convinti sulla scelta di diventare futuri politologi. Alcuni hanno sostenuto il test d’ingresso per il Corso di Laurea in Scienze Sociali a numero programmato. “Se non dovessi essere ammessa – afferma Marina – mi iscriverò qui. Credo ci siano buoni sbocchi di lavoro. Inoltre, potrei convalidare gli esami l’anno successivo”. Non tutti hanno preso con entusiasmo questo primo assaggio di vita universitaria. “Tornerei al liceo”, ci dice una delle future matricole. Ma c’è anche chi ha già ben chiaro quale deve essere il proprio percorso. Vera, ad esempio, si è già iscritta al Corso di Laurea in Scienze della Pubblica Amministrazione: “Ci sono molte materie economiche e per me sono semplici”. La studentessa, insieme all’amica Federica, ha già deciso che seguirà tutti i corsi. Vivere l’università, del resto, è il consiglio che danno tutti i docenti. “Non c’è l’obbligo di frequenza, ma chi segue impiega meno tempo a preparare l’esame”, spiega il prof. Domenico Piccolo, docente di Statistica al primo anno. Studiare progressivamente è un altro elemento indispensabile per misurare il grado di comprensione della materia: “Questo sacrificio di educarsi alla disciplina nuova dura 10 settimane, quindi per forza deve essere estremamente concentrato ed impegnativo”. Il docente sottolinea come, quando tempo fa il corso era annuale, fosse più facile recuperare eventuali gap: “Oggi, l’unica pausa che hanno gli studenti è quel mese di vacanze natalizie in cui l’Ateneo è chiuso e quindi non è possibile incontrare i docenti”. Il prof. Piccolo consiglia ai suoi futuri studenti di annullare tutte le conoscenze di Statistica acquisite alle scuole superiori: “riscontro risultati migliori in chi non presume già di sapere”.
Sono già in programma i primi seminari, intanto il primo momento di approfondimento sarà un incontro sulla riforma della Costituzione il 30 di settembre.
Sono già in programma i primi seminari, intanto il primo momento di approfondimento sarà un incontro sulla riforma della Costituzione il 30 di settembre.