Premiati tre giovani e brillanti laureati

Alla tredicesima edizione del premio per tesi di laurea Paolo Guglielmetti, la cui cerimonia si è tenuta lo scorso 29 novembre in Aula Pessina, ha partecipato quest’anno anche l’amministrazione comunale di Napoli. Il dott. Mancini, intervenuto al posto del sindaco Rosa Russo Iervolino, ha consegnato ai due vincitori del premio di 3.000 euro e alla vincitrice del premio speciale di 1.000 euro una targa del Comune di Napoli. Il valore simbolico di questo riconoscimento è grande. “Ho voluto invitare il sindaco”, ha spiegato la prof.ssa Aurora Granito Guglielmetti, presidente della Fondazione, “perché toccasse con mano il fatto che molti dei nostri sono ragazzi intelligenti e meritevoli. I nostri premiati hanno raggiunto la prima meta, cioè la laurea, poi la seconda meta, quella del premio per la migliore tesi. Adesso il mio augurio è che almeno qualcuno di loro resti dalle nostre parti”. Il riferimento è alla attuale situazione economica che troppo spesso porta proprio i giovani più in gamba ad allontanarsi dal territorio campano. La signora ha invitato i ragazzi a non avvilirsi mai, perché “l’importante non è non avere intralci davanti a sé, ma superarli e rialzarsi quando si cade”. Un messaggio indirizzato anche ai tanti partecipanti alla cerimonia, svoltasi preliminarmente alle sedute di laurea. Le parole del Preside Michele Scudiero hanno manifestato sentimenti forti: “la vivissima sensazione di rammarico e di vuoto che la scomparsa di Paolo ha lasciato in tutti noi, accompagnata però da una speranza mantenuta viva attraverso questi giovani meritevoli”. La Fondazione Paolo Gugliemetti per gli studi giuridici e notarili è nata infatti, come si può leggere sul suo sito (www.fondazionepaolog.it), “per tener vivo il ricordo di Paolo, studente di Giurisprudenza, scomparso alla vigilia della laurea, all’età di ventidue anni”. Dal 1993 si adopera per sostenere i giovani studiosi delle discipline civilistiche non solo attraverso il premio di laurea per la migliore tesi in Diritto civile, ma anche attraverso borse di studio a favore di studenti e laureati meritevoli e privi di adeguate risorse economiche, in particolar modo a favore dei disabili. Inoltre, ha realizzato la Biblioteca Giuridica Multimediale, in collaborazione con il Dipartimento di Diritto dei Rapporti civili e del lavoro, e con il contributo della Compagnia San Paolo. Dopo la scomparsa nel maggio 2006 dell’ing. Guglielmetti, papà di Paolo e promotore della Fondazione, tutte le attività sono state portate avanti dalla signora Aurora Granito Guglielmetti e dai suoi due figli. 
L’importanza di 
“guardarsi intorno”
I premi assegnati quest’anno sono per le migliori tesi in Diritto civile discusse nell’anno accademico 2004/05. La dott.ssa Placida Salzillo, 26 anni, ha ottenuto il premio speciale di 1.000 euro per il suo lavoro sulla “Ratifica tacita”, realizzato sotto la guida del prof. Biagio Grasso. Con la laurea quadriennale da 110 e lode in tasca, Salzillo ha pensato immediatamente di iscriversi alla Scuola di specializzazione per le professioni legali, che ha già concluso. A dicembre sosterrà l’esame scritto di avvocato, ma nel frattempo studia anche per il concorso in magistratura. Ha anche partecipato al concorso per procuratore dello Stato. Definisce “encomiabile” l’attività della Fondazione. Umberto Gammieri, 27 anni, laureato nel 2005 come la Salzillo, voto 110, ha vinto recentemente il concorso in Agenzia delle dogane e lavora a Firenze. La tesi su “La responsabilità della banca per danni ai clienti”, relatore il prof. Carmine Donisi, gli è valsa il premio da 3.000 euro, oltre naturalmente all’attestato e alle targhe. “E’ lodevole che dietro a un avvenimento triste come quello della scomparsa di Paolo Guglielmetti ci siano delle persone che scommettano sulla cultura”, dice. Su come riuscire a elaborare una tesi di laurea da 110 e, addirittura, da premio, afferma: “ci si deve impegnare per la ricerca senza risparmiarsi”. Sua moglie Paola rivela che questo riconoscimento se lo aspettava: “ho sempre avuto un buon presentimento”. Gammieri è stato incoraggiato a partecipare al concorso per il premio dallo stesso prof. Donisi, che è direttore scientifico della Fondazione. Diversa l’esperienza di Anna Maiello, 29 anni, laureata con 110 e lode nel 2006. “Io mi guardo sempre intorno quando cammino”, racconta, “del premio Guglielmetti ho saputo leggendo una locandina in una delle bacheche all’università”. Al prof. Grasso, relatore della sua tesi su “Le fondazioni non riconosciute”, la dott.ssa Maiello non aveva detto nulla, lo ha incontrato soltanto durante la cerimonia, alla quale era stato invitato dagli organizzatori. In questa occasione, gli ha riferito anche di un altro premio da lei precedentemente vinto sempre per lo stesso lavoro, quello in memoria dell’avv. Renato Parlato. “E’ stata una bella soddisfazione, una sorpresa anche per il professore. Io ho sempre fatto così: mi guardo intorno e cerco di essere attiva. Chi non ha nessuno alle spalle deve avere non due ma quattro occhi”. Maiello ha concluso la pratica notarile, e in attesa che venga bandito il concorso segue la Scuola notarile Casale e il corso di Diritto societario del notaio Stefano Santangelo. Ha recentemente intrapreso la pratica forense ed è iscritta al secondo anno della Scuola di specializzazione per le professioni legali. Il Sof-Tel l’ha contattata per un master alla Sai, che pure sta seguendo. Insomma, è impegnatissima su più fronti. Del resto, lei che durante gli studi universitari ha pure lavorato per tre anni in un’azienda che si occupa di formazione, è abituata a non fare mai meno di due cose alla volta. “Attenzione, però. Meglio non soffermarsi su una strada soltanto, ma neppure conviene fare troppe cose contemporaneamente. L’ottanta per cento del mio tempo continua ad essere dedicato al concorso per diventare notaio. Qualunque percorso si scelga, comunque, si deve studiare molto e impegnarsi a fondo, perché a chi non ha le spalle coperte nessuno regala niente”.
Sara Pepe
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