Premio Neruda alla scrittrice algerina Assia Djebar

Ad Assia Djebar, algerina, scrittrice di romanzi, racconti e saggi storici, cineasta e docente universitaria, la seconda edizione del Premio Pablo Neruda, manifestazione organizzata da Orientale, Regione e Ambasciata cilena.
Parla di un “momento bello e profondo” nel ricordo “di un maestro del ‘900 come Pablo Neruda”, l’Assessore Regionale alla Formazione Corrado Gabriele intervenuto alla cerimonia del 16 dicembre a Palazzo Du Mesnil. “Il premio va ad una donna –aggiunge Gabriele- Una scrittrice, la prima, che ha tematizzato i problemi delle donne arabe. Il velo del silenzio viene squarciato da Djebar”. Il Rettore Pasquale Ciriello sottolinea il ruolo dell’Ateneo – con “la sua visione internazionale, di confronto culturale sul mondo multietnico e multiculturale”- nell’iniziativa. E’ stato il prof. Giovanbattista De Cesare, Presidente del Comitato Scientifico del Premio, a fornirne le motivazioni. “Il premio va ad Assia Djebar, la scrittrice algerina che ha coniugato nel suo lavoro, con coerenza ed efficacia, poesia e impegno civile improntando le sue opere, narrativa e cinema, alla coscienza del trauma della colonizzazione e della condizione post-coloniale”. “Ne è scaturito lo specchio di una ibridazione culturale irreversibile segnata di lutti e sofferenze”. Djebar, studiosa di storia e di antropologia, racconta l’incontro-scontro tra Oriente ed Occidente. Nelle sue opere, descrive la condizione delle donne magrebine “in bilico tra sottomissione e indipendenza”. De Cesare prosegue: “in omaggio alle alte qualità civili, etiche, artistiche e umane, va a lei la seconda edizione del Premio con il quale la Regione Campania ricorda ed illustra nel tempo il grande poeta cileno qui rifugiatosi a cantare libertà, vita e amore”. 
Maria Teresa Giaveri, professore di Critica letteraria e letterature comparate, ricorda quanto la scelta del francese nel percorso di Djebar, segni “tappe di isolamento e di differenza”. Tema che la stessa scrittrice affronta nel romanzo “L’Amour, la fantasia”, in una riflessione sull’atto dello scrivere soprattutto in francese quando si è donna araba.
La parola, infine, alla scrittrice. “Sono profondamente commossa per questo Premio. Molto emozionata perché l’Italia ha ospitato tanti scrittori e letterati, intellettuali dell’America Latina”. Djebar ha poi letto alcuni passi di una poesia di Neruda.
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