Professore e volontario pro-barboni e anziani

Di giorno professore di Statistica alle Facoltà di Economia a Monte Sant’Angelo e di Sociologia (dove è supplente) e il giovedì volontario come medico odontoiatra per barboni, immigrati, ed anziani ospiti degli ospizi napoletani. È la vita del prof. Antonio Mango, docente universitario, 70 anni (è nato l’1 settembre 1930), in ruolo dal primo novembre 1984, accademicamente sin dalla nascita nel corso di laurea docente a Sociologia e da qualche anno trasferitosi ad Economia, dove (si dice) trovi maggiori affinità scientifiche con i suoi colleghi del mega Dipartimento di Matematica e Statistica. Docente amato dagli studenti, anche per la sua grande umanità, laureato in medicina odontoiatrica per passione, di recente anche cantante e sassofonista in un gruppo musicale con altri docenti universitari (i professori Ennio Forte di Economia e Paolo Fergola di Matematica a Scienze), così spiega la sua scelta del volontariato: “l’impegno per i deboli e gli indifesi mi ha sempre trovato particolarmente sensibile. Credo che ognuno, nel suo piccolo, debba fare del bene, dedicare un po’ di tempo a chi è stato meno fortunato” è la sua teoria. “In fondo è solo una volta alla settimana” anche se è un intero pomeriggio. Da un anno, dalle 15.00-15.30 alle 20.00 almeno, ogni giovedì, quindi, il professore lo si trova all’ambulatorio medico ed odontoiatrico del dormitorio pubblico comunale del grande Archivio in via Grande Archivio. Suoi “clienti” (gratuiti) sono anziani, barboni, immigrati (“molti i nord africani e gli ucraini, uomini e donne, gente che non ha nulla”), in generale “gente senza fissa dimora”. Il dormitorio pubblico ospita circa 100 persone, delle quali 40 fisse. Ma come è nato questo impegno? “Era da tempo che volevo rendermi utile in qualcosa di serio. Ho saputo che c’era esigenza al dormitorio pubblico da un mio studente che stava svolgendo lì il servizio civile sostitutivo del militare ed allora mi ci sono precipitato”. Come è noto le prestazioni odontoiatriche in genere non sono fornite dalla mutua e spesso si attende mesi per la prestazione e con costi elevati.
Altra passione del professore, ma di natura diversa, è destinata al sabato: il rifugio in campagna, nell’avellinese, a fare vita agreste e “zappare la terra”. Sembra l’arcadia, ma è solo il voler trovare una dimensione umana e di impegno anche nell’epoca della super tecnologia.
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