Proroga di un anno per i Presidenti di Corso?

Attribuzioni d’insegnamenti, aperture bandi e pratiche formali. La Giunta della Facoltà di Scienze, presieduta dal Decano Maurizio Torrini, nella riunione del 27 novembre ha affrontato solo questioni di ordinaria amministrazione. “Essendo stato nominato coordinatore del Nucleo di Valutazione, mi sono dovuto dimettere, ma mi rendo conto che la gestione di una Facoltà, per una persona che vi viene catapultata, rappresenta un fardello grave”, dice, rivolto al Decano, il Preside dimissionario Roberto Pettorino che ha comunque istruito i lavori, aggiornando l’aula sulle ultime decisioni assunte dal Senato Accademico e sulle possibili deliberazioni future. Fra queste, l’ormai scontata prosecuzione delle Facoltà, fino alla metà di febbraio, per minimizzare gli effetti del passaggio alle Scuole, e il probabile congelamento, per almeno un anno, della didattica istituzionale con la relativa proroga del mandato degli attuali Presidenti dei Corsi di Studi. “Dobbiamo garantire la continuità della didattica, essenziale negli ambiti scientifici e tecnologici – prosegue Pettorino – Nella prossima riunione di Facoltà di dicembre, parleremo anche di questo momento, uno dei più difficili della storia universitaria di questi anni, e del lavoro, dalle prospettive interessanti, intrapreso dal Nucleo di Valutazione”. “In questo momento, non capiamo assolutamente niente. Il congelamento della didattica comporta il congelamento dei Consigli di Corsi di Studi, ma questi erano legati alla Facoltà che ora non c’è più. Sui Presidenti ricadrà, quindi, un lavoro impossibile da gestire – interviene la prof.ssa Giuseppina Castronuovo, Presidente del Corso di Studi in Chimica – Dovrebbero occuparsene i Direttori che sono ufficialmente investiti da questo compito”. “In futuro, i Corsi di Laurea o le Commissioni Didattiche avranno un ruolo anche più importante di quello attuale. Se fino a due anni fa i requisiti minimi si contavano sulle Facoltà, costrette a ricorrere a prestiti fra loro, ora si contano sui Dipartimenti, ma questo significherebbe chiudere il 70% dei Corsi. Quando ho posto la questione a Roma, nel corso delle ultime riunioni della Conferenza dei Presidi di Scienze, mi è stato risposto che si pensa di valutare i requisiti minimi sulla base dei docenti ordinari che svolgono la propria attività presso i Corsi di Studio, che afferiranno a più Dipartimenti e saranno espressione del dialogo fra questi ultimi. Diversamente, le cose non funzioneranno e molto sarà affidato alle norme transitorie”, risponde l’ex Preside. “Norme che, a questo punto, ci sarebbero già dovute essere”, replica la prof.ssa Castronuovo. Affidamenti, contratti, informazioni sul personale docente, assunzioni a tempo determinato, presa di servizio dei ricercatori Antonio Carella (area Chimica) e Daniel Riccio (settore informatico), disbrigo di vecchie pratiche concorsuali: gli altri argomenti affrontati. 
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