Con i corsi ormai alle ultime battute, gli studenti sono già proiettati verso la sessione invernale degli esami. Il primo scoglio sul cammino delle matricole di Giurisprudenza è l’esame di Diritto Pubblico. “E’ un esame problematico soprattutto perché al liceo non siamo abituati ad un carico di lavoro così pesante e siamo ancora in fase di ricerca di un nuovo metodo di studio”, afferma Lucio che teme, fra tutti gli argomenti, “il margine di competenza”. Uno studio schematico e mnemonico, ma non del tutto fine a se stesso, rappresenta per lui la possibile chiave per il successo. Le difficoltà di Lucio sembrano condivise da Emanuela: “non ero abituata a questi carichi di lavoro al liceo, studiavo facendo delle sintesi scritte ma adesso sarebbe impossibile”. Il problema di Alessia sta, invece, nel latino: “provengo da un Istituto Tecnico Commerciale e, pur avendo studiato diritto, non dovevo ricordare tutti questi termini. Fortunatamente, il nostro docente, il prof. Andrea Patroni Griffi, ci aiuta favorendo anche la partecipazione in aula”. Anche per Valeria si tratta di discipline nuove: “non ho mai studiato diritto perché ho frequentato il Liceo scientifico. Tra gli argomenti mi spaventano in particolare le Forme di Stato e Governo, ma sto cercando di non tralasciare nulla nel mio studio”. Il tallone d’Achille di Marianna sono le Fonti: “ho problemi a memorizzare tutto, probabilmente perché la mia mente non è abituata a questo tipo di lavoro”. Non particolarmente spaventata, invece, Maria: “il programma è molto vasto e questa è la principale difficoltà, ma studiando con costanza non si dovrebbero avere problemi”. “Nonostante si tratti del primo vero ‘mattone’ della Facoltà, le cose non sono impossibili – conferma Filomena – Concetti come quelli di ‘libertà e privacy’ sono molto attuali e può aiutare nello studio guardare qualche sentenza in tv o leggere dei Decreti legge”. Dello stesso avviso Clemente (“bisogna alzare lo sguardo dai libri verso la realtà perché ci sono molti collegamenti”) che trova ostiche le Fonti.
Diritto Commerciale è la spina nel fianco degli studenti al secondo anno. La Commissione d’esame è considerata forse la più severa in assoluto. “E’ un esame che mi spaventa molto, non per la mole quanto per la difficoltà del programma, in particolare la parte bancaria. Sto cercando di aiutarmi anche seguendo assiduamente i corsi, ma credo che almeno tre mesi di studio siano necessari per prepararlo”, afferma Immacolata Mincione. Una costante presenza alle lezioni ed al ricevimento: il metodo migliore per superare l’esame a detta di Anna Russo, che aggiunge: “cerco, poi, di non studiare solo mnemonicamente ma anche di mettere in pratica, dove è possibile, quello che studio”. Emanuele, poiché concilia studio e lavoro, ha già una certa dimestichezza con alcuni argomenti: “sono molto fortunato perché, ad esempio, ho un riscontro quotidiano con argomenti quali i Titoli di credito. Cerco di prestare attenzione alle lezioni e studiare passo passo quel che viene spiegato, sperando che il mio impegno sia sufficiente”. “Per me è un esame troppo tecnico e poco rapportabile alla realtà”, afferma, al contrario, Ferdinando. I timori di Antonio: “oltre all’argomento in sé, è la Commissione a spaventarmi perché richiede uno studio dettagliato della materia. Non è un caso che il numero di bocciati sia elevatissimo. Si deve essere preparati, e anche molto minuziosamente, su tutto”. A fare da contraltare Mario Passaretta: “Sfatiamo un luogo comune: in molti casi la colpa è degli studenti. Molti si presentano con una preparazione superficiale e chiaramente non vengono promossi. Per quanto mi riguarda credo che non si possano impiegare meno di 2-3 mesi di studio costante”.
Complesso anche l’esame di Diritto Processuale Penale ed il corrispettivo livello avanzato, al quarto e quinto anno. E’ il livello base a registrare il maggior numero di bocciati. Enrica spiega che per superare l’esame di Diritto Processuale I “è tutto importante: indagini preliminari, udienza, le prove PG, PM, Gip, Gup e… chi più ne ha più ne metta. E’ un esame molto complesso con professori giustamente esigenti e, a mio avviso, non è possibile prepararlo in meno di due mesi”. Valerio Benasconi sta studiando in contemporanea entrambi gli esami: “è una disciplina che mi appassiona molto, seguo i corsi con assiduità ed anche i seminari che spesso hanno ospitato personalità di spicco. In entrambi i casi, la difficoltà principale riguarda la mole del programma. Non si può tralasciare nessun argomento. Oltre a studiare sugli appunti e sui libri di testo, mi aiuta molto cercare riscontri con la cronaca, dal delitto di Perugia a Garlasco ecc”. Domenico, ultimo anno, ammette: “la Commissione d’esame di Diritto Processuale I era molto severa e quindi prepararlo mi ha richiesto molto tempo. Per quanto riguarda il Livello avanzato, credo occorra concentrarsi soprattutto sulla parte speciale. E’ indispensabile seguire le lezioni, in quanto il docente ci fornisce delle linee guida”. Della stessa idea Maria, sua collega di corso, che ha superato il primo esame lo scorso anno e consiglia: “l’argomento da conoscere a perfezione sono le misure cautelari”. Per il secondo esame: “basta focalizzarsi di più sulla parte speciale del professore ma è indispensabile seguire le lezioni per carpire il filo logico che, inizialmente, non si percepisce dalla lettura del libro”. Maria si dice contenta perché “questa Commissione concretizza il proprio giudizio solo sulla base della preparazione”. Carlamaria ritiene abbastanza complesso il libro del professore, per cui sta approfondendo lo studio “capitolo per capitolo pur senza usare schemi e riassunti, con particolare attenzione all’art.192, la giuria, il contraddittorio euristico ed eristico, il garante”. Roberta, quinto anno, confessa che il secondo esame non la preoccupa particolarmente: “sto cercando di accelerare i tempi e terminare in meno di un mese”.
Anna Verrillo
Diritto Commerciale è la spina nel fianco degli studenti al secondo anno. La Commissione d’esame è considerata forse la più severa in assoluto. “E’ un esame che mi spaventa molto, non per la mole quanto per la difficoltà del programma, in particolare la parte bancaria. Sto cercando di aiutarmi anche seguendo assiduamente i corsi, ma credo che almeno tre mesi di studio siano necessari per prepararlo”, afferma Immacolata Mincione. Una costante presenza alle lezioni ed al ricevimento: il metodo migliore per superare l’esame a detta di Anna Russo, che aggiunge: “cerco, poi, di non studiare solo mnemonicamente ma anche di mettere in pratica, dove è possibile, quello che studio”. Emanuele, poiché concilia studio e lavoro, ha già una certa dimestichezza con alcuni argomenti: “sono molto fortunato perché, ad esempio, ho un riscontro quotidiano con argomenti quali i Titoli di credito. Cerco di prestare attenzione alle lezioni e studiare passo passo quel che viene spiegato, sperando che il mio impegno sia sufficiente”. “Per me è un esame troppo tecnico e poco rapportabile alla realtà”, afferma, al contrario, Ferdinando. I timori di Antonio: “oltre all’argomento in sé, è la Commissione a spaventarmi perché richiede uno studio dettagliato della materia. Non è un caso che il numero di bocciati sia elevatissimo. Si deve essere preparati, e anche molto minuziosamente, su tutto”. A fare da contraltare Mario Passaretta: “Sfatiamo un luogo comune: in molti casi la colpa è degli studenti. Molti si presentano con una preparazione superficiale e chiaramente non vengono promossi. Per quanto mi riguarda credo che non si possano impiegare meno di 2-3 mesi di studio costante”.
Complesso anche l’esame di Diritto Processuale Penale ed il corrispettivo livello avanzato, al quarto e quinto anno. E’ il livello base a registrare il maggior numero di bocciati. Enrica spiega che per superare l’esame di Diritto Processuale I “è tutto importante: indagini preliminari, udienza, le prove PG, PM, Gip, Gup e… chi più ne ha più ne metta. E’ un esame molto complesso con professori giustamente esigenti e, a mio avviso, non è possibile prepararlo in meno di due mesi”. Valerio Benasconi sta studiando in contemporanea entrambi gli esami: “è una disciplina che mi appassiona molto, seguo i corsi con assiduità ed anche i seminari che spesso hanno ospitato personalità di spicco. In entrambi i casi, la difficoltà principale riguarda la mole del programma. Non si può tralasciare nessun argomento. Oltre a studiare sugli appunti e sui libri di testo, mi aiuta molto cercare riscontri con la cronaca, dal delitto di Perugia a Garlasco ecc”. Domenico, ultimo anno, ammette: “la Commissione d’esame di Diritto Processuale I era molto severa e quindi prepararlo mi ha richiesto molto tempo. Per quanto riguarda il Livello avanzato, credo occorra concentrarsi soprattutto sulla parte speciale. E’ indispensabile seguire le lezioni, in quanto il docente ci fornisce delle linee guida”. Della stessa idea Maria, sua collega di corso, che ha superato il primo esame lo scorso anno e consiglia: “l’argomento da conoscere a perfezione sono le misure cautelari”. Per il secondo esame: “basta focalizzarsi di più sulla parte speciale del professore ma è indispensabile seguire le lezioni per carpire il filo logico che, inizialmente, non si percepisce dalla lettura del libro”. Maria si dice contenta perché “questa Commissione concretizza il proprio giudizio solo sulla base della preparazione”. Carlamaria ritiene abbastanza complesso il libro del professore, per cui sta approfondendo lo studio “capitolo per capitolo pur senza usare schemi e riassunti, con particolare attenzione all’art.192, la giuria, il contraddittorio euristico ed eristico, il garante”. Roberta, quinto anno, confessa che il secondo esame non la preoccupa particolarmente: “sto cercando di accelerare i tempi e terminare in meno di un mese”.
Anna Verrillo