Pulcinelliade, lo spettacolo degli studenti del Laboratorio di Antropologia Teatrale

Pupi, marionette, guarattelle, animatori, attori e musicisti per raccontare la metafora della fragilità e, al contempo, dell’estrema pericolosità di atteggiamenti dettati dall’intolleranza e prese di posizioni perentorie, come pure l’elogio, all’opposto, di un fare ispirato dal tentativo di risolvere le situazioni attingendo ad una miscela di buon senso e comprensione, d’ironia e umanità, nonché, all’occorrenza, di fermezza e decisione. Parliamo di “Pulcinelliade”, uno spettacolo a tecnica mista ideato e messo in scena da studenti, laureandi e giovani laureati del Corso di Laurea in Sociologia (soprattutto dell’indirizzo antropologico) e in Culture digitali e della comunicazione della Facoltà di Sociologia e del Corso di Laurea in Storia; la componente musicale è opera degli allievi del Conservatorio S. Pietro a Majella. A produrre l’evento, l’Assessorato ai Beni culturali e paesaggistici della Provincia di Napoli.
La manifestazione nasce all’interno del laboratorio di Antro-pologia teatrale ed etnomusicologia della Facoltà di Sociologia, diretto dal prof. Alberto Baldi, che è anche direttore artistico e di produzione di Pulcinelliade; pupi, marionette e guarattelle sono, invece, quelle del Museo del Teatro di figura campano e meridionale della Provincia di Napoli, che sarà inaugurato il prossimo anno. Il laboratorio – che ha cadenza annuale, si tiene nel secondo semestre e riconosce tre crediti – privilegia il teatro di figura “sul quale – spiega Baldi – l’équipe che lo coordina è impegnata da anni in una ricerca volta al recupero e alla valorizzazione delle molteplici tradizioni radicatesi nei secoli passati nelle diverse regioni del Sud”. Nelle 24 ore di lezione, gli allievi apprendono conoscenze e competenze da utilizzare poi in un contesto teatrale e musicale. Ogni anno, a conclusione del laboratorio e dopo un provino, vengono selezionati gli studenti più promettenti cui è data l’opportunità di partecipare alla realizzazione di uno spettacolo.
Eseguire una sintesi delle diverse scuole di animazione per metterle in condizione di dialogare, pur nel rispetto delle reciproche peculiarità “recitative” è l’obiettivo di Pulcinelliade. In scena, dunque, c’è Pulcinella, piccola, minuta guarattella resa apparentemente ancora più fragile dalla sua caratteristica voce stridula. La vicenda narra la difficoltà di vivere che incontra chi non ha santi in Paradiso e che solo dalle proprie capacità può attingere risorse per fronteggiare le minacce di un’autorità stolida e sorda o, per meglio dire, di un destino misterioso e soverchiante. 
Pulcinelliade, dopo l’anteprima parigina dello scorso giugno, ha debuttato al Teatro Tam di Napoli il 6 dicembre e proseguirà, in replica, l’8, 15, 22 e 29 gennaio e il 5, 12, 19 e 26 febbraio alle ore 11. “Dopo Parigi e Bruxelles, andremo anche in Russia e in Cina”, fa sapere il prof. Baldi, presto impegnato nell’allestimento di altri due spettacoli a tecnica mista. Per ulteriori informazioni, rivolgersi al prof. Baldi, stanza 9, terzo piano, ogni martedì dalle 11.30 alle 15, oppure chiamare lo 081.2535873.
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