Riapre dopo una lunga chiusura, causata dalla mancanza di fondi, la Chiesa di San Pietro Martire in via Porta di Massa. A distanza di quasi un anno, la Cappella dell’Università ritorna ad accogliere gli studenti (che avevano anche organizzato una petizione con centinaia di firme per invocarne la riapertura) fra le sue antiche mura. Durante le vacanze pasquali, il Cardinale Crescenzio Sepe ha deciso di restituire la Cappella al pubblico, affidandone la cura alla Comunità di Sant’Egidio, l’associazione di laici della Chiesa nata a Roma nel 1968. “Siamo qui da poco più di un mese – dice il signor Leonardo, esponente della Comunità – ed è una vera gioia veder ritornare gli studenti a momenti di preghiera. La Cappella non è affidata più alla sorveglianza dei monaci domenicani. Ogni giorno volontari della Comunità si danno il cambio affinché la Chiesa ritorni alla sua antica funzione. Purtroppo sono ancora pochi gli studenti al corrente di questa novità”. Partono anche le prime iniziative: ogni sera, alle 20.00, si svolge la preghiera dei giovani: “Questo è un luogo frequentato soprattutto da studenti ed è normale che gli incontri siano indirizzati proprio ai giovani. In questo posto ci si ferma anche per trovare conforto prima degli esami”. Il via vai di ragazzi sembra dar ragione alle parole del signor Leonardo. “C’è ancora tanto lavoro da fare, ci siamo appena insediati, ma l’affetto degli studenti non manca. E’ uno spazio dedicato al loro incontro con la spiritualità, tocca a noi renderlo ancora più accogliente”. Entusiasti i ragazzi che hanno appreso della riapertura. “Passeggiavo dall’altra parte della strada e ho visto il portone spalancato – racconta Maria Esposito, studentessa di Lettere – E’ stata una gioia scoprire che la Cappella fosse stata riaperta. Un pezzo di storia di tutti gli studenti ritorna a vivere”. “Mi sono fermata qui tante volte a pregare – dice Dina Vollaro, studentessa di Scienze Politiche – prima di ogni esame, sentivo la mancanza di questo luogo così intimo. Grazie ai volontari, la Chiesa è sempre aperta, fino a tarda sera, continuando una tradizione che fa parte di ognuno di noi”. Su.Lu.