Scambi con l’estero, per gli studenti ora è tutto più semplice

Studiare all’estero diventa più agevole con la semplificazione delle procedure della convalida esami grazie ad una tabella di corrispondenza sulla valutazione introdotta dallo scorso anno. “Stiamo cercando di valorizzare gli scambi con le università straniere, in particolare con quelle extra europee, – spiega la prof.ssa Anna De Meo, Presidente del Cila (Centro Interdipartimentale Servizi Linguistici e Audiovisivi) – offrendo agli studenti la possibilità di vedersi riconosciuto il lavoro svolto durante il periodo di permanenza all’estero con più sicurezza e in maniera più semplice”. 
Fino a qualche tempo fa, infatti, chi partiva per scambi con uno dei 36 paesi extra europei con i quali L’Orientale ha accordi, aveva il timore che il suo lavoro non venisse debitamente riconosciuto e che gli esami sostenuti all’estero andassero in parte perduti o necessitassero di integrazioni. Insomma, si correva il rischio che fosse ‘tempo perso’. “Abbiamo attivato un servizio per migliorare lo scambio sia nel periodo iniziale, quindi quello informativo, sia nel periodo finale, del rientro in Italia, rendendo quasi automatico il riconoscimento dei crediti”, spiega la prof.ssa De Meo. Un lavoro che sta portando già i suoi frutti e si è tradotto ad esempio con l’allungamento del periodo di soggiorno all’estero. “Negli scorsi anni, in concomitanza con l’entrata in vigore della legge 509, l’uscita verso i paesi esteri aveva subito un rallentamento e si erano accorciati i periodi di permanenza a soli pochi mesi. Un atteggiamento dovuto soprattutto alla paura di perdere un semestre, uscire fuori corso, non rientrare con i tempi degli esami vista la nuova organizzazione della didattica sul 3+2. Ultimamente, invece, c’è stata un’inversione di tendenza e crediamo che l’aver predisposto una tabella di riferimento per la convalida dei crediti e l’aver snellito al massimo tutta la procedura possa essere un ulteriore incentivo”.
Sono tanti gli studenti dell’Ateneo che partono alla volta di Cina, Giappone, Russia, Yemen, Nigeria; altrettanto numerosi i giovani che da questi paesi arrivano a Napoli e che si fermano per soggiorni che arrivano sempre più spesso ai 12 mesi. “Alcuni studenti, pur avendo scelto di studiare all’Orientale per un periodo di un semestre, dopo essere stati qui, aver conosciuto l’Ateneo e aver anche apprezzato la città, mi hanno chiesto di firmare l’agreement per poter restare un altro semestre. Questo fa molto piacere perché vuol dire che, anche i più titubanti, vivendo l’esperienza sul campo, hanno apprezzato il nostro Ateneo”.
Sono stati 48 lo scorso anno gli ospiti stranieri, mentre per quest’anno accademico si possono contare, tra gli altri, ben 9 studentesse vietnamite dell’Università di Hanoi arrivate per il secondo semestre. “La convenzione con Hanoi è una novità. Rappresenta anche un modo per valorizzare e reintrodurre all’Orientale la lingua e cultura vietnamita, attualmente non presente come insegnamento, e che attraverso lo scambio di docenti potrebbe essere riproposta sotto chiave di seminari o conferenze”.
Tanti i servizi che il Cila mette a disposizione degli studenti ospiti, sia nel primo che nel secondo semestre, come il Progetto Tandem che vede l’affiancamento di uno studente italiano ad uno straniero, o i corsi di italiano L2 che aiutano nell’apprendimento della lingua. Proprio i corsi di italiano, dei quali possono usufruire anche gli studenti stranieri della Sun, da quest’anno si sono arricchiti di uno strumento “innovativo, tecnologico e creativo”, in più con l’utilizzo della web radio di Ateneo, “i ragazzi vengono coinvolti nella realizzazione di puntate della web radio; in questo modo hanno la possibilità di esercitarsi con la lingua italiana in maniera divertente”. L’iniziativa ha riscosso così tanto successo da arrivare fino alla Rai, vincendo il concorso ‘Il cantiere di Radio 3’. “Abbiamo partecipato al concorso presentando una delle puntate dei ragazzi del corso di italiano, dal titolo ‘Noi visti dagli altri’. Siamo stati tra i vincitori selezionati per andare in onda su Radio 3, dove la nostra puntata è stata trasmessa il 23 gennaio”, racconta la docente.
Un’altra novità da segnalare è il seminario ‘Modelli multiculturali, didattica e tutela linguistica delle comunità arabo-islamiche in contesti migratori’ rivolto agli studenti di tutte le Facoltà dell’Ateneo, ma anche di altre Università, nonché a coloro che, per lavoro o per ricerca, sono interessati alla tematica tratta. L’iniziativa “si affianca al corso di Didattica L2 e affronta il problema della seconda e terza generazione di immigrati da paesi arabofoni ed in particolare la questione della tutela del patrimonio culturale e linguistico del paese d’origine”, spiega la prof.ssa De Meo. Non è prevista la conoscenza della lingua araba ma, sottolinea la docente, è consigliabile visto che si affronterà l’analisi di testi in lingua. Il seminario, di 24 ore, è gratuito, ma è a numero chiuso, per un massimo di 30 partecipanti, ci si prenota entro il 30 marzo. Partirà il 9 aprile (ore 14-17) a Palazzo del Mediterraneo, per proseguire tutti i venerdì fino al 28 maggio, con sette incontri in totale.  Prevista una verifica e un colloquio finale.
Valentina Orellana
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