In pieno svolgimento i lavori nel sito irpino della città antica di Abellinum, nel comune di Atripalda (Avellino). Coordinatrice dello scavo archeologico, la prof. Stefania Gigli Quilici, Direttrice del Dipartimento di Studio delle Componenti culturali del Territorio della Facoltà di Lettere. Dipartimento con cui la Soprintendenza per i Beni archeologici delle Province di Salerno ed Avellino ed il Comune hanno siglato, la scorsa estate, una convenzione per la realizzazione del progetto di scavo nell’area. “Un’occasione unica perché si procede non solo nello scavo ma anche alla valorizzazione di un possibile Parco Archeologico, in futuro aperto al pubblico”, spiega la prof.ssa Gigli. L’area totale è di circa 20 ettari. Per adesso si sta operando su un perimetro più ristretto. Fino ad ora si è recuperato un interessante spaccato storico-commerciale antico costituito da due tabernae-botteghe, con soglie in pietra, sulle quali era stato scavato il binario al cui interno scorrevano i battenti della porta. Oggetto di studio sono anche i materiali ceramici e organici rinvenuti in quei locali al fine di ipotizzare o individuare la loro destinazione commerciale. Altro importante oggetto di scavo è, ancora, una domus romana dell’epoca repubblichina, che rappresenta un importante elemento di indagine, perché attraverso la ricostruzione della sua storia si potrebbe risalire alle varie fasi di crescita e declino della Avellino antica. Dal sigillo ritrovato nella domus già si è potuto stabilire con relativa sicurezza che sia appartenuta a Marco Vipsanio Primigenio, liberto di Vipsanio Agrippa, il genero dell’imperatore Augusto, mentre lo studio sul pavimento mosaicato ne ha fatto risalire la costruzione al II secolo a.c. “Attraverso lo scavo della domus – sottolinea la prof.ssa Gigli – si potranno attraversare tutte le fasi di vita, di crescita e di abbandono della città. Inoltre, si sta anche lavorando per cercare di riportare alla luce tutto il tessuto urbano della città vecchia”. Lo scavo assume grande importanza non solo perché vede lavorare a stretto contatto i docenti della Sun con la Sovrintendenza, ma anche perché rappresenta un’ulteriore e proficua occasione per gli studenti. “Lo scavo della domus di Atripalda rappresenta un modo per poter fare scavo e ricerca insieme agli studenti”, conferma la docente.
Scavi archeologici ad Atripalda, un’occasione anche per gli studenti
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