Scelta della Facoltà, tra sogni e bisogni

Curiosità, esperienze personali, descrizioni di corsi, statistiche: gli argomenti intavolati dai relatori nella tre giorni di “Orientarsi all’Università”. A fare da contorno, le domande a raffica degli studenti, assetati d’informazioni per districarsi nel mare magnum di corsi ed indirizzi che caratterizzano l’offerta didattica dei sette Atenei campani. Gettonatissime le conferenze dedicate a Facoltà come Ingegneria ed Architettura, Medicina e Professioni Sanitarie, Sociologia e Psicologia. Affluenza da record anche per l’ultimo incontro, un vademecum per la preparazione ai test d’ammissione alle Facoltà a numero chiuso. 
“Non venite ad Ingegneria”, l’esortazione chiara, diretta, inequivocabile del prof. Luigi Verolino, delegato all’orientamento della Facoltà alla Federico II. 3.200 matricole all’anno, con i due terzi che lasciano già al primo, i dati forniti dal docente. “Ingegneria non è un viaggio della speranza, perché è una Facoltà difficile. Perciò, iscrivetevi solo se profondamente motivati ed appassionati alle materie scientifiche”. E, a sottolineare l’importanza della matematica, le parole del preside Vincenzo Naso: “I nostri studenti sono in aula già dal 12 settembre alle prese con le lezioni di Analisi”. Piccole Facoltà crescono. “Abbiamo cominciato nel 2000/01 con 300 studenti, in poco tempo abbiamo raddoppiato gli iscritti, sino ad arrivare ai 700 attuali”, le stime di Francesco Scaramuzzino, vice-preside di Ingegneria alla Sun. Ha fornito anticipazioni sul nuovo Corso di Laurea – Ingegneria Gestionale delle Reti di Servizio- in partenza il prossimo anno accademico al Parthenope, il preside Alberto Carotenuto. 
“Ero brava in 
latino, ho scelto Architettura”
Accorate le presentazioni degli architetti. “Chi vuole fare l’architetto deve imparare a guardarsi intorno. Rispetto al passato, i professionisti di oggi possono fare esperienza, girare il mondo, osservare e rinnovarsi di continuo”, la testimonianza di Anna Giannetti, docente alla Seconda Università. Un invito a seguire le proprie passioni quello della neoeletta preside di Architettura alla Sun, Cettina Lenza: “Ero la prima della classe in latino e greco al liceo. Tutti pensavano che mi sarei iscritta a Lettere. Invece ho preferito inseguire i miei sogni, optando per Architettura”. Più pragmatica la collega Daniela Lepore, docente del CdL in Urbanistica alla Federico II: “Gli studenti del vecchio ordinamento ci impiegano nove anni per laurearsi e, conseguito il titolo, si accontentano di disegnare presso qualche studio privato per pochi euro. Meglio, allora, buttarsi sui nuovi corsi triennali perché, se ben progettati, rappresentano una valida chance per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro”.
Ed è il lavoro ancora al centro dell’incontro con i docenti di Scienze. “I fisici lavorano nei centri elaborazione dati della banche. Ciò dimostra la versatilità dei nostri laureati”, chiosa Alberto Di Donato, preside di Scienze alla Federico II. Il Corso unico in Italia Scienze Nautiche dell’omonima Facoltà  del Parthenope garantisce, secondo Raffaele Santamaria, “grandi opportunità occupazionali”. In tempi di cicloni ed uragani, maremoti e tzunami, competenze in materia possono sempre tornare utili. Come quelle che si apprendono nella Facoltà di Scienze Ambientali. “Da noi si studiano le cave e i dissesti idrogeologici”, illustra Maria Francesca Cotrufo, docente alla Sun, “una delle poche in Italia ad essere Facoltà; gli altri sono solo Corsi di Laurea”. Disastri a parte, una laurea in Scienze Ambientali può risultare una carta vincente dal punto di vista occupazionale se corredata da fruttuose esperienze di stage. “Abbiamo convenzioni con 58 aziende e 32 enti pubblici”, fa sapere il prof. Giovanni Russo (Parthenope).
Quanto al settore medico-scientifico, “per il momento siamo a Napoli e Caserta, ma presto la Facoltà di Medicina della Sun si radicherà in tutto il territorio campano”, l’annuncio del prof. Sergio Minucci. Nell’omonima Facoltà del Federico II quest’anno si sono presentati in 1.800 ai test d’ammissione; appena 400 i posti disponibili. “Se non si riesce a passare il quiz – spiega il prof. Antonio Dello Russo – ci si può iscrivere in qualsiasi altra Facoltà dove si studino Chimica, Fisica e Matematica, come Biotecnologia, Ctf e Farmacia; tocca poi riprovare il test l’anno successivo e, una volta superato, ci si può immatricolare ma al primo (e non al secondo) anno”. Letteralmente presi d’assalto negli ultimi anni i corsi triennali delle Professioni Sanitarie per via degli sbocchi occupazionali rapidi e garantiti. Una precisazione, a tal proposito, è d’obbligo. “I nostri corsi di laurea non afferiscono all’area medica. Pertanto, per lavorare come fisioterapisti bisogna iscriversi a Professioni Sanitarie”, chiarisce il preside di Scienze Motorie (Parthenope), Giuseppe Vito.
Numero chiuso – a partire da quest’anno – anche alla Facoltà di Scienze Biotecnologiche, così come illustrato da Antonio Marzocchella  (Federico II). Le “biotecnologie sono un settore in espansione a livello occupazionale”, ha sottolineato il prof. Paolo Pedone, docente al Corso di Laurea Interfacoltà della Sun. Numero chiuso anche per Farmacia. “I test che si sono svolti in tutta Italia per l’accesso alle Facoltà di Farmacia sono stati elaborati da noi a Napoli”. Ne dà notizia, con una punta di orgoglio, il prof. Lorenzo De Napoli (Federico II), che aggiunge: “Per studiare Farmacia occorre solo saper leggere e scrivere e far di conto, perché i nostri corsi partono da zero”. E’ necessario però avere una predisposizione alle materie scientifiche. Concetto ribadito dal prof. Antonio Cioffi di Agraria (Federico II), sostenuto anche dal collega di Veterinaria Silvestro Damiano. Quest’ultimo snocciola alcuni dati sulle ultime prove d’ammissione: “Su 130 posti disponibili abbiamo ricevuto 509 richieste e 450 partecipanti al test”. 
“Meglio il liceo
per studiare
Economia”
Decine e decine di domande hanno caratterizzato la conferenza sulle Facoltà economiche. Interrogativi puntati anzitutto su Scienze del Turismo: cosa si studia, quali gli sbocchi occupazionali, test d’ammissione. Curiosità anche per Statistica, CdL dichiarato strategico dal Miur e che, pertanto, gode di una tassazione ridotta. “Al Parthenope – fa sapere Claudio Quintano, preside di Economia – abbiamo rimborsato l’80% delle tasse”. E, ancora, meglio il liceo o gli istituti tecnici per affrontare gli studi economici? Il preside di Economia alla Federico II, Massimo Marrelli, riporta i dati della sua Facoltà: “Il 62% dei nostri immatricolati proviene dal liceo classico e scientifico. Rispetto ai colleghi degli istituti tecnici gli studenti del liceo vanno peggio al primo anno, ma recuperano al secondo. Solo il 17% si laurea in tempi regolari, percentuale che cresce notevolmente nelle due sessioni successive al terzo anno”. Tra gli altri quesiti, la differenza tra Economia ed Economia Aziendale. “Nel primo caso si tratta di un Corso che guarda al mondo delle libere professioni; nell’altro s’insegna a gestire un’azienda”, il chiarimento del prof. Mario Sorrentino, docente alla Facoltà di Economia della Sun, “una Facoltà piccola (600 matricole all’anno) e giovane, ma in stretto contatto col mondo delle imprese e con una chiara vocazione internazionalistica”.
Sul versante umanistico, buone notizie per i sociologi. Stando alle statistiche riportate da Enrica Amaturo, preside di Sociologia (Federico II), i laureati della sua Facoltà hanno ottime possibilità di trovar lavoro. A mettere in guardia gli studenti, ma nell’ambito della Psicologia, ci pensa la prof.ssa Caterina Arcidiacono (Federico II): “Attualmente ci sono tremila psicologi in Campania; tra tre anni il numero si raddoppierà. Quindi, fate attenzione alle prospettive occupazionali”. Più ottimista la neo preside di Psicologia alla Sun, Alida Labella. Tra le altre professioni dotate di un certo appeal, cresce il fascino del giornalista. E il preside di Scienze della Comunicazione (Suor Orsola), Lucio D’Alessandro, non a caso fa leva sulle attività laboratoriali: “i nostri studenti sono alle prese con la realizzazione di format radiofonici, alcuni in onda su Radio2”.
Facoltà umanistica per eccellenza è Lettere. Tradizione ed innovazione si mescolano nei percorsi che contraddistinguono Lettere alla Federico II. Tra i Corsi di Laurea di nuova generazione, Psicologia e Scienze del servizio sociale. “Sono entrambi a numero programmato. Sono nati in una Facoltà di Lettere – spiega il prof. Gennaro Luongo – perché riteniamo che le professionalità che ne usciranno debbano avere una formazione umanistica piuttosto che semplici conoscenze tecniche”. Nell’omonima Facoltà de L’Orientale, invece, si punta sull’interculturalità, vera forza dell’intero Ateneo. “Non possiamo prevedere l’andamento del mercato del lavoro. Pertanto – asserisce il preside Riccardo Maisano – il nostro obiettivo è dare formazione, preparare cioè gli studenti ad inserirsi nei nuovi scenari professionali”. 
“Più difficile
insegnare”
“Non fermatevi alla lezione in aula – consiglia agli studenti Alessandra Perriccioli, docente alla Facoltà di Lettere della Sun – ma allargate i vostri interessi. Il patrimonio culturale che ne ricaverete avrà un peso maggiore al  momento dell’inserimento nel mercato del lavoro”. Inutile dire che è l’insegnamento lo sbocco occupazionale precipuo per molti laureati in Lettere e in Scienze della Formazione. Con l’introduzione delle scuole di specializzazione per l’insegnamento (in Campania “Sicsi”), però, il cammino per salire in cattedra è diventato più arduo. “Ben venga – l’opinione del prof.  Antonio Cioffi del Suor Orsola – perché ci si professionalizza di più”.
Anche con una laurea in Lingue si può insegnare, sebbene a L’Orientale “si cerchi di approfondire due lingue straniere in modo paritario, sviscerandone anzitutto gli aspetti pratici – sostiene il preside Domenico Silvestri – Oggi, infatti, non basta sapere, ma occorre anche saper fare. Per questo motivo abbiamo attivato un numero cospicuo di laboratori di traduzione ed interpretariato”. E, restando nell’ambito de L’Orientale, chiarificatore l’intervento di Amedeo Di Maio, preside di Scienze Politiche: “A differenza delle altre Facoltà di Scienze Politiche, che sono nate come Corsi di Laurea di Giurisprudenza con l’obiettivo di formare diplomatici, Scienze Politiche de L’Orientale si caratterizza per i suoi studi areali, patrimonio dell’intero Ateneo, e per offrire una forte formazione interdisciplinare”. 25 esami per laurearsi in Scienze Politiche a L’Orientale, appena sedici alla Federico II. “Il contenuto è lo stesso, la struttura didattica è differente”, chiosa Franca Meloni, delegata all’orientamento a Scienze Politiche.
Un’importante ed antica tradizione di studi giuridici contraddistingue Napoli. Non a caso, quattro sono le Facoltà di Giurisprudenza di stanza in città. “Siamo gli unici a Napoli ad avere il numero programmato, solamente 16 esami ed un sistema di tassazione più alto rispetto agli altri atenei, sebbene mitigato da un programma ricco per il diritto allo studio (prestito agevolato, borse di studio, residenze gratuite per i più meritevoli)”, il contributo del preside di Giurisprudenza del Suor Orsola, Franco Fichera. Con i suoi 25mila iscritti, l’omonima del Federico II è la seconda Facoltà d’Italia per numero di studenti. “Nel triennio puntiamo a dare una formazione di base, mentre nei due anni successivi diamo largo spazio alla pratica”, riferisce il prof. Francesco Santoni. “La nostra caratteristica è l’internazionalizzazione”, ribadisce il Preside Lorenzo Chieffi (Sun) e racconta di suoi studenti in Slovenia, Polonia e Cina. “Siamo una piccola facoltà, con un ottimo rapporto docenti-studenti”, afferma il prof. Sergio Capozzi (Parthenope), con una vocazione economica, da qui l’attivazione di percorsi relativi al diritto tributario e al diritto d’azienda.
Tifo da stadio, infine, per il prof. Giuseppe Balido nell’incontro di chiusura di “Orientarsi”, appuntamento dedicato ai test d’ammissione alle Facoltà a numero programmato. Come si organizza e si sviluppa un quesito di logica, l’argomento principe della lezione, con gli studenti chiamati in cattedra a cimentarsi nella simulazione di un quiz. Insomma, i cancelli dell’università sono aperti: agli studenti le chiavi per entrare.
(P. M.)
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