A meno di due settimane dalla ripresa delle lezioni, le sessioni d’esame ad Ingegneria proseguono. Gli studenti sono ancora sotto torchio, alle prese con gli appelli di almeno quattro discipline, con due o tre appelli ciascuna. Abbiamo fatto un giro fra le aule del Politecnico per seguire gli esami dei primi anni, i più difficili e cruciali per qualsiasi percorso universitario. Sono le otto e mezza del mattino di giovedì 7 febbraio e nell’aula T9 di Monte Sant’Angelo sta per cominciare la prova scritta di Analisi I, riservata agli studenti iscritti al Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale per la Logistica e la Produzione. Incontriamo all’ingresso dell’aulario Rosa e Marco, iscritti al secondo anno. È la terza volta che tentano di superare lo scritto ma, nonostante la fatica reiterata, hanno un’aria rilassata. Invece di stare seduti a ripetere con gli appunti in grembo, fumano e chiacchierano. “Ormai sono tranquilla perché agitarsi è inutile”, dice Rosa, che racconta: “Da più di un anno siamo fermi su questo esame che blocca anche il suo prosieguo, Analisi II. Problemi non ne abbiamo avuti con gli altri esami che abbiamo superato”. “Ci sono più di altre venti persone nella nostra situazione. Molto dipende da come sono stati condotti il corso ed i relativi appelli. Il tempo a disposizione per seguire le lezioni è stato scarso e il programma è lungo. Il risultato è che, in relazione alla preparazione fornita, la prova non è fattibile e questo esame ci sbarra la strada verso il terzo anno”, prosegue Marco. Altri due ragazzi, che preferiscono conservare l’anonimato, sfogano il malumore che li affligge dopo aver compiuto, rispettivamente, cinque e tre tentativi per aggiudicarsi l’esame di Matematica. “Il programma è complicato ma sono i criteri di valutazione, poco oggettivi, adottati dalla docente a creare problemi”, raccontano i due studenti che spiegano le modalità dell’esame, la cui prova pratica prevede cinque esercizi: “Basta commettere un errore, anche lieve, per vedersi annullare un esercizio intero”. Un criterio che ad ogni seduta miete decine di vittime. “Ad ogni appello, su centottanta persone, ne vengono promosse solo tre o quattro e, dal primo anno, quasi tutti ci ritroviamo con quest’esame in arretrato”, concludono i due ragazzi prima di entrare in aula perché l’ora x si avvicina. Dopo circa un’ora, a metà della prova, ripassiamo davanti l’aula e nel corridoio troviamo Jessica Strazzullo, matricola che è uscita dall’aula in preda all’ansia. “La prova è impegnativa ma non mi sembra impossibile da affrontare; però, ad un certo punto, ho sentito la pressione alzarsi e sono dovuta uscire. Penso che sia l’emozione del primo esame”, dice prima di tornare dentro.
A prova ultimata, ci fermiamo con un gruppo di ragazzi del primo anno che si sta scambiando impressioni a caldo e facendo bilanci. “Ho già tentato di superare questo compito a gennaio, ma non sono passato, perché era troppo vicino alla fine dei corsi e non ho avuto abbastanza tempo per prepararmi adeguatamente – dice Piero Vorrasi – Nel complesso la sessione non è andata male, perché ho dato Fisica e Chimica, ma con una maggiore consapevolezza sui tempi mi sarei gestito meglio”. “Uno studente appena arrivato all’università non sa come organizzarsi, non è ancora entrato nel meccanismo e rischia di fare scelte strategiche sbagliate”, sottolinea il collega Giorgio Sannino. Anche Michela Miriam Napolitano è al suo secondo tentativo: “sono un po’ preoccupata, per fortuna ho superato Fisica, ma pregiudicherei il resto del percorso di studi se dovessi arretrarmi Analisi I”. Accanto a loro c’è un’altra ragazza che ha già dato altri esami ma non Analisi: “e sono già al terzo anno. Non avrei mai potuto superare Fisica o Chimica, senza sapere niente di Matematica. Quindi com’è possibile che non riesca a fare questo benedetto compito di Analisi I?”.
A prova ultimata, ci fermiamo con un gruppo di ragazzi del primo anno che si sta scambiando impressioni a caldo e facendo bilanci. “Ho già tentato di superare questo compito a gennaio, ma non sono passato, perché era troppo vicino alla fine dei corsi e non ho avuto abbastanza tempo per prepararmi adeguatamente – dice Piero Vorrasi – Nel complesso la sessione non è andata male, perché ho dato Fisica e Chimica, ma con una maggiore consapevolezza sui tempi mi sarei gestito meglio”. “Uno studente appena arrivato all’università non sa come organizzarsi, non è ancora entrato nel meccanismo e rischia di fare scelte strategiche sbagliate”, sottolinea il collega Giorgio Sannino. Anche Michela Miriam Napolitano è al suo secondo tentativo: “sono un po’ preoccupata, per fortuna ho superato Fisica, ma pregiudicherei il resto del percorso di studi se dovessi arretrarmi Analisi I”. Accanto a loro c’è un’altra ragazza che ha già dato altri esami ma non Analisi: “e sono già al terzo anno. Non avrei mai potuto superare Fisica o Chimica, senza sapere niente di Matematica. Quindi com’è possibile che non riesca a fare questo benedetto compito di Analisi I?”.