Cambiano i tempi delle sedute di laurea a Sociologia e il Dipartimento rimedia con una sessione di esami straordinaria. Quest’anno c’è stata una novità rispetto alla canonica finestra di esame che solitamente vede i primi appelli fissati tra il 7 e il 24 gennaio ed i secondi tra il 3 e il 21 febbraio. Si è trattato di una sessione (dal 27 al 31 gennaio) riservata esclusivamente ai laureandi all’ultimo esame. “Con l’entrata in vigore della riforma abbiamo dovuto anticipare le sessioni di laurea da marzo a febbraio – spiega Enrica Amaturo, Direttrice di Dipartimento – Abbiamo quindi concesso un’opportunità in più di sostenere l’ultimo esame ai laureandi”. Gli studenti che hanno usufruito di questa opportunità sono stati poco più di una ventina. Tra questi Alessia Rea, iscritta alla Triennale in Sociologia. “Questa sessione per me è stata molto importante visto che mi ha dato la possibilità di sostenere i miei ultimi due esami”. Ad Alessia mancavano solo Analisi sociologica nei classici con il prof. Oreste Ventrone e Teorie e tecniche dei vecchi e nuovi media con il prof. Raffaele Savonardo. “L’esame con il prof. Savonardo è molto bello – racconta Alessia – quello con il prof. Ventrone ha nel programma un testo del Lentini abbastanza complesso che tratta di tutti i saperi sociali dal 1450. È molto più filosofico e meno pratico, per questo mi è piaciuto di meno. A chi deve ancora prepararlo consiglio di studiare e consultare anche altri testi, alla fine bisogna concentrarsi sui concetti”. Alessia si laureerà con una tesi molto particolare per una sociologa, perché con il prof. Alberto Zazzaro in Economia politica sul sottosviluppo del Mezzogiorno. “Quando ho frequentato il corso l’ho fatto perché era obbligatorio – spiega – poi mi sono innamorata della materia”. Ha sfruttato questa sessione anche Giusi Annunziata, alla quale mancava l’idoneità in Informatica con il prof. Biagio Aragona. “Non è proprio semplicissimo perché devi conoscere excel – racconta – Si deve costruire una matrice di dati, individuare le variabili e creare un grafico, poi bisogna trasportare tutto su word”. Diverso è stato per Mena che ha invece sostenuto l’esame di Statistica con il prof. Aldo Eramo. “La difficoltà c’è stata nel dover ricordare le formule ed entrare nella forma mentis, visto che quello che solitamente studiamo è diverso – afferma – anche se un sociologo deve essere formato a 360 gradi. Bisogna esercitarsi molto per questo esame”. Avrebbe dovuto partecipare all’appello straordinario anche Gianluca Russo, altro studente di Sociologia, ma alla fine non ne ha avuto bisogno. “Sono riuscito a superare prima l’esame”, chiarisce. Gianluca ha lasciato come ultima prova Metodologia della ricerca sociale con la prof.ssa Enrica Amaturo. “È uno degli esami base ed è sia scritto che orale. Lo scritto consiste in 5 domande a risposta aperta. Non è difficile ma non sono chiari i criteri di valutazione. Ci sono molti assistenti e ognuno assegna un voto al compito seguendo i propri criteri”. Comunque a Gianluca non è andata affatto male con il suo 28. Come consiglio, invita i suoi colleghi a non commettere il suo stesso errore e sostenere la prova a tempo debito. “Quando mi sono iscritto – afferma – non avevo piena coscienza di quello che stavo studiando, ma questo esame sta alla base di molti altri”. Un po’ scontento, invece, uno dei due studenti che hanno sostenuto l’esame di Sociologia della conoscenza con il prof. Gianfranco Pecchinenda. “Siamo stati interrogati dagli assistenti e non hanno assolutamente preso in considerazione il fatto che fosse il nostro ultimo esame”. Tra i futuri sociologi, non tutti hanno abbracciato con entusiasmo le novità. Secondo Valentina e Grazia, entrambe alla Magistrale in Politiche sociali, inserire un ulteriore appello così vicino ad altri preesistenti è poco utile. Invece “andrebbero fissati dei pre-appelli ad aprile e a novembre”. L’anticipazione delle sedute di laurea è stata un vero e proprio dramma per tre iscritte alla Triennale in Sociologia. “Gli avvisi sul sito sono usciti troppo tardi – lamentano – verso fine novembre-inizi dicembre, e la scadenza era fissata entro il 15 gennaio. A causa di questa falla nella comunicazione, non possiamo laurearci. Ne consegue che dovremo perdere 5 mesi solo per la tesi e pagare le tasse del secondo semestre”. Forse qualche piccolo problema di comunicazione c’è stato se anche Francesco Cuoco, iscritto alla Magistrale in Comunicazione pubblica, sociale e politica – nonostante affermi “una sessione in più è sempre utile” – ci racconta: “forse è stata più pubblicizzata sui social network che nel sito”.
Marilena Passaretti
Marilena Passaretti