Arrivano a Napoli ritmi, suoni e atmosfere della musica indonesiana, con il gruppo Accademia Nazionale delle Arti di Bandung STSI. L’evento seminario-concerto, organizzato dalla prof.ssa Antonia Soriente nell’ambito delle iniziative della cattedra di Lingua indonesiana, è fissato per il 20 maggio presso il Conservatorio di San Pietro a Majella alle ore 19.00. “Visti i sempre più stretti rapporti tra L’Orientale e il Conservatorio, e considerato che noi non avevamo gli spazi adeguati ad accogliere una manifestazione del genere, ho pensato di chiedere ospitalità – spiega la prof.ssa Soriente – Ho subito ricevuto la disponibilità. Ci è stata offerta la Sala Martucci, adatta ad ospitare un centinaio di persone”. Prima del concerto è previsto un incontro con gli artisti, che racconteranno la loro musica, spiegheranno come funzionano gli strumenti, come si sviluppa la loro scala pentatonale di note, racconteranno storia e tradizione della musica tradizionale, il ganelam e, naturalmente, risponderanno alle domande del pubblico. La giornata sarà, dunque, interamente dedicata alla musica tradizionale indonesiana che dagli approfondimenti teorici del pomeriggio passerà ad essere eseguita, nella serata, dai circa venti membri del gruppo STSI, con uno spettacolo di musica e danza diretto da Dwiki Dharmawan, noto musicista. Il gruppo, specializzato nel genere fusion, che lega i suoni rock, pop, jazz a quelli dei ritmi tradizionali degli strumenti a corda e percussione, per questa esibizione abbandonerà la sua anima contemporanea per dare dimostrazione del ‘Soul of west Java’ con i suoi ritmi popolari. “L’obiettivo di Dharmawan e dei STSI è proprio quello di diffondere la cultura e la musica indonesiana, e quello del ganelam sembra un ottimo strumento di comunicazione. Noi abbiamo colto al volo l’occasione, sentendoci uniti da una comunione d’intenti”, spiega la docente. L’invito a partecipare a questa piacevole serata di musica è rivolto, quindi, a tutti: agli studenti di indonesiano che hanno l’occasione di poter incontrare dei noti musicisti di questa terra, ai ragazzi del Conservatorio che possono avvicinarsi ad una diversa musicalità, e a tutti quelli che amano la musica e sono interessati ad approfondire la conoscenza di questa zona del sud est asiatico. “All’Orientale non abbiamo un corso di etnomusicologia, e a parte le iniziative organizzate dal prof. La Guardia come i seminari ‘Oriente-Occidente’, non abbiamo molte occasioni per diffondere la cultura indonesiana e un’immagine realistica di questo Paese. Quindi accogliamo con entusiasmo manifestazioni come questa del 20 maggio”, spiega la prof.ssa Soriente che di recente ha anche tradotto, insieme a Benedetta Martalò, una sua studentessa, ‘Le Donne di Saman’, testo della scrittrice indonesiana contemporanea Ayu Utami.