Sempre più apprezzati i precorsi

Un’introduzione necessaria ai programmi didattici dei corsi universitari, ma anche una sorta di ammortizzatore che renda più agevole il passaggio dalla scuola all’università: così vengono intesi i precorsi alla Parthenope, come spiega la dott.ssa Elvira Pignatiello, a capo dell’Ufficio Orientamento e Tutorato dell’Ateneo. Da circa sei anni vengono infatti organizzati corsi preparatori ad una o più materie per ognuna delle Facoltà dell’Ateneo (Economia, Ingegneria, Scienze e tecnologie, Scienze motorie) per integrare la preparazione dei ragazzi provenienti da licei e istituti professionali con nozioni necessarie ad intraprendere lo studio universitario. “Le iscrizioni per partecipare ai precorsi terminavano il 6 settembre, ma abbiamo continuato a ricevere anche dopo un gran numero di domande in eccesso che purtroppo, per i limiti delle aule, non siamo riusciti ad accontentare”, racconta la Pignatiello. “E’ un servizio sempre più apprezzato nel corso degli anni, se si pensa che uno dei precorsi più seguiti dai ragazzi è quello di Economia Aziendale, che, a differenza degli altri, non dà diritto ad alcun credito formativo”. Nel caso degli altri precorsi, invece, i ragazzi, dopo il superamento di una prova finale, ottengono dei crediti formativi (da 1 a 3) che  potranno inserire nel loro percorso universitario nell’ambito delle Ulteriori conoscenze previste nel piano di studi. 
Il lavoro del Centro Orientamento comincia soprattutto con la presentazione dell’offerta formativa universitaria nelle scuole vicine e lontane alla sede della Parthenope. In questo senso i precorsi possono essere visti come una seconda fase del contatto tra scuola e università, dato che uno degli aspetti più interessanti è  la possibilità di frequentare questi corsi preparatori prima di decidere se immatricolarsi o meno. “In questo modo i ragazzi possono tastare con mano i diritti e le possibilità che l’università offre, e rendersi conto in maniera più consapevole delle possibilità di scelta”, spiega la dott.ssa Gambardella, altra collaboratrice del Centro Orientamento.
Se diversi precorsi  vengono visti dagli studenti come interessanti o utili, quello di Matematica è ritenuto da molti assolutamente necessario per iscriversi alla Facoltà di Economia. E’ quello che ha durata maggiore (24 ore, distribuite su due settimane) e dà diritto ad un più elevato numero di crediti (3). Coinvolge circa 300 ragazzi suddivisi in quattro gruppi. Coordinatore dei precorsi di Matematica per la Facoltà di Economia è il prof. Pasquale De Angelis: “gli studenti che arrivano sono di scuole molto diverse tra loro, dallo scientifico al turistico”, spiega. L’impostazione del progetto, sviluppato poco prima della riforma Moratti, era rovesciata: “in una prima fase, seguendo una direzione condivisa a livello nazionale e sviluppata con il sostegno della Comunità Europea, i precorsi venivano svolti direttamente presso le scuole, prima della fine dell’ultimo anno scolastico. Poi, dopo tre anni, con l’entrata in vigore della riforma, è cambiata la modalità e bisogna dire che questi corsi hanno assunto anche un certo richiamo ‘creditizio’, dati cioè i crediti universitari che vengono riconosciuti”, osserva ironico il professore. D’altra parte, la corsa all’accaparramento dei crediti non è stata l’unica conseguenza della riforma, riconosce De Angelis: “bisogna anche dire che con la riforma sono innegabilmente diminuite le ore di insegnamento a disposizione dei docenti, così come la possibilità di approfondire gli argomenti. Per mancanza di tempo i corsi partono direttamente da un livello più alto, e in questo senso è necessario per i ragazzi uno spazio ulteriore per chiarire per lo meno i prerequisiti del corso”. Ma com’è il livello medio dei ragazzi che arrivano dalle scuole? “Piuttosto basso, ma questo purtroppo è un dato nazionale – risponde il prof. De Angelis- “tant’è vero che lo Stato cerca di spingere le iscrizioni a facoltà scientifiche. Però circa il 90% dei ragazzi che partecipa ai precorsi è in grado di superarne la prova finale, per la quale, fondamentalmente, è sufficiente frequentare”. Uno strumento didattico, quello dei precorsi, conclude il professore, il cui scopo primario è “armonizzare gli studenti tra loro e ‘riformarli’ nel passaggio all’università”. 
Studenti soddisfatti
Anche gli studenti sembrano piuttosto convinti della validità dei precorsi. Dice Rita, che segue il corso del prof. De Angelis, “ho studiato da operatore turistico, e questo precorso per me non è solo utile ma necessario dato il mio livello di matematica”. Dello stesso parere è Marianna, che viene da un istituto commerciale, ed è ancora un po’ “disorientata; il prof. mi sembra molto bravo ma anche esigente, forse ci vorrebbe un supporto ulteriore, come un servizio di tutoraggio…”. Un caso a parte è rappresentato da Annalisa, iscritta all’ultimo anno della facoltà, che però ha ritenuto utile frequentare il pre-corso a posteriori, dato che non aveva avuto la possibilità di farlo quand’è arrivata all’università. 
Parallelamente, nelle stesse ore, un altro gruppo di studenti segue lo stesso precorso con la prof. Maria Rosaria Formica. Anche qui i ragazzi si dicono soddisfatti di questo strumento didattico: “veniamo dall’istituto commerciale”, dicono Giuseppe e Salvatore: “la matematica nella nostra scuola non era fatta male, ma era ad un livello comunque insufficiente per i corsi che dovremo seguire; il precorso funziona bene perché l’insegnante è brava e comprensibile”. Così anche Pietro, dal tecnico commerciale, Maria dall’alberghiero, Delfina e Daria da ragioneria, Andrea dallo scientifico, descrivono il corso come utile e ben spiegato, ad un livello di difficoltà affrontabile.
“Rispetto all’anno scorso i ragazzi mi sembrano più educati e attenti, in media riescono a seguire bene. Anche se, come sempre, ci sono pochi che hanno comunque difficoltà, e all’opposto quelli che al contrario si annoiano perché spiego cose che sanno già”, commenta la prof.ssa Formica.
Viola Sarnelli
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