“Repent and sob no more!” è il titolo della prima edizione della mostra-concorso organizzata dagli studenti del Suor Orsola Benincasa. Un gioco di parole che prende spunto dalla mostra di Andy Warhol “Repeat and sin no more” (tradotto “Pentiti e non peccare più”), dove ‘sin’ è stato sostituito da ‘sob’.
Spiega Francesca Sessa, una studentessa tra le organizzatrici dell’iniziativa, insieme a Beniamino Daniele, Sabrina Guardascione, Giusy Tufano ed Edvige Bruno, s.o.b. assume un duplice significato: Università Suor Orsola Benincasa ed il senso letterario del termine che, tradotto, sta per ‘piangere’. Circa duecento le opere pervenute, sottoposte alla selezione di una giuria accademica composta da: Stefano Causa, docente di Metodologia applicata ai beni culturali, Annamaria Di Stefano di Storia del restauro, Antonella Fusco e Stefano Gallo, docenti di Storia dell’arte contemporanea e Pierluigi De Castris, docente di Storia dell’arte medievale. Alla mostra, ne sono state esposte quarantasei, tra le quali sono poi state scelte le due vincitrici: “Natura morta – Natura morta 1 – Dopo mezzanotte” di Serena Manna, per i partecipanti interni l’Ateneo, e “Mente pensante mente sognante” di Tommaso Filippo Latina, il quale ha partecipato da esterno.
“Abbiamo aspramente litigato per scegliere – dice il prof. Stefano Causa – le opere che avrebbero partecipato alla mostra. Il problema era se premiare coloro che avevano elaborato idee già rimasticate o coloro che avessero intrapreso una nuova strada, il che è praticamente impossibile. La Marra, prima classificata, ha lavorato in modo intelligente sull’idea caravaggistica. Il suo è un tentativo sottile di ripensare il Caravaggio giovane. Tommaso Latina, invece, ha eseguito un’operazione meta-linguistica, un legame tra poesia e pittura. Ha preso una poesia di Gabriele D’annunzio, ne ha evidenziato alcune parole…c’è da dire che negli artisti c’è un’elevata quota di narcisismo, sono tutti degli attori mancati, come lo sono d’altronde anche i docenti universitari”.
I premiati portano a casa, oltre ad una targa, una borsa di studio erogata dall’A.Di.S.U. Benincasa del valore di 300 euro per la prima classificata e 200 per il secondo. “Non mi aspettavo nella maniera più assoluta di vincere il primo premio – commenta Serena Marra, ventenne studentessa al primo anno di Conservazione dei beni culturali, di Casalnuovo – ho deciso di partecipare all’ultimo minuto con questo lavoro che è un trittico di foto, tre nature morte ispirate ad opere pittoriche”. L’opera di Tommaso Filippo Latina, ventottenne di Minturno, risale, come egli stesso ci informa, ad un periodo buio della sua vita. Il giovane artista è incredulo, non gli sembra vero che si è classificato secondo ad un concorso al quale ha partecipato solo grazie all’insistenza di una sua amica. E non gli sembrano veri i complimenti dei docenti. “E’ la prima volta che partecipo ad una mostra – afferma Tommaso- sono contento del premio in sé, ma soprattutto dell’accoglienza e dell’importanza che hanno saputo dare a questa iniziativa. E’ difficile che si dia campo libero ai ragazzi per manifestazioni che riguardano l’arte. Per quanto riguarda la mia opera, posso dire che risale a circa due anni fa. Erano foto che avevo stampato per la mia passione di conservare tutto, non sapevo neanche se era il caso di presentarle. I docenti si sono complimentati con me, sembra che abbia fatto chi sa cosa, per me è stata una produzione così naturale”. Entrambi i premiati ci tengono a ringraziare gli organizzatori “che hanno lavorato per un’iniziativa lodevole”. E Beniamino Daniele, motore del tutto, conferma la sua soddisfazione: “non è facile cimentarsi nell’allestimento di una mostra, alla sua prima edizione… io penso che da queste opere possiamo imparare qualcosa di importante”. Opere dalle quali viene fuori, tra l’altro, il grande impegno degli artisti, “non è vero che i ragazzi sono solo dei perditempo! – dice la prof.ssa De Stefano- in un’università di massa, come quella attuale è facile vedere solo le cose negative…”.
La mostra è rimasta aperta per due settimane, presso la Facoltà di Lettere in via S. Caterina da Siena. La professoressa suggerisce un’idea: “si potrebbe prevedere un libro di pensieri, sul quale coloro che visitano possano apporre le loro riflessioni ed opinioni”.
Oltre ai due premiati, la giuria ha riservato tre menzioni particolari a tre studenti interni: Paola Del Prete, Nicola Caroppo e Stelvio Gambardella. Visto il successo, gli organizzatori anticipano che l’appuntamento sarà replicato l’anno prossimo.
Maddalena Esposito
Spiega Francesca Sessa, una studentessa tra le organizzatrici dell’iniziativa, insieme a Beniamino Daniele, Sabrina Guardascione, Giusy Tufano ed Edvige Bruno, s.o.b. assume un duplice significato: Università Suor Orsola Benincasa ed il senso letterario del termine che, tradotto, sta per ‘piangere’. Circa duecento le opere pervenute, sottoposte alla selezione di una giuria accademica composta da: Stefano Causa, docente di Metodologia applicata ai beni culturali, Annamaria Di Stefano di Storia del restauro, Antonella Fusco e Stefano Gallo, docenti di Storia dell’arte contemporanea e Pierluigi De Castris, docente di Storia dell’arte medievale. Alla mostra, ne sono state esposte quarantasei, tra le quali sono poi state scelte le due vincitrici: “Natura morta – Natura morta 1 – Dopo mezzanotte” di Serena Manna, per i partecipanti interni l’Ateneo, e “Mente pensante mente sognante” di Tommaso Filippo Latina, il quale ha partecipato da esterno.
“Abbiamo aspramente litigato per scegliere – dice il prof. Stefano Causa – le opere che avrebbero partecipato alla mostra. Il problema era se premiare coloro che avevano elaborato idee già rimasticate o coloro che avessero intrapreso una nuova strada, il che è praticamente impossibile. La Marra, prima classificata, ha lavorato in modo intelligente sull’idea caravaggistica. Il suo è un tentativo sottile di ripensare il Caravaggio giovane. Tommaso Latina, invece, ha eseguito un’operazione meta-linguistica, un legame tra poesia e pittura. Ha preso una poesia di Gabriele D’annunzio, ne ha evidenziato alcune parole…c’è da dire che negli artisti c’è un’elevata quota di narcisismo, sono tutti degli attori mancati, come lo sono d’altronde anche i docenti universitari”.
I premiati portano a casa, oltre ad una targa, una borsa di studio erogata dall’A.Di.S.U. Benincasa del valore di 300 euro per la prima classificata e 200 per il secondo. “Non mi aspettavo nella maniera più assoluta di vincere il primo premio – commenta Serena Marra, ventenne studentessa al primo anno di Conservazione dei beni culturali, di Casalnuovo – ho deciso di partecipare all’ultimo minuto con questo lavoro che è un trittico di foto, tre nature morte ispirate ad opere pittoriche”. L’opera di Tommaso Filippo Latina, ventottenne di Minturno, risale, come egli stesso ci informa, ad un periodo buio della sua vita. Il giovane artista è incredulo, non gli sembra vero che si è classificato secondo ad un concorso al quale ha partecipato solo grazie all’insistenza di una sua amica. E non gli sembrano veri i complimenti dei docenti. “E’ la prima volta che partecipo ad una mostra – afferma Tommaso- sono contento del premio in sé, ma soprattutto dell’accoglienza e dell’importanza che hanno saputo dare a questa iniziativa. E’ difficile che si dia campo libero ai ragazzi per manifestazioni che riguardano l’arte. Per quanto riguarda la mia opera, posso dire che risale a circa due anni fa. Erano foto che avevo stampato per la mia passione di conservare tutto, non sapevo neanche se era il caso di presentarle. I docenti si sono complimentati con me, sembra che abbia fatto chi sa cosa, per me è stata una produzione così naturale”. Entrambi i premiati ci tengono a ringraziare gli organizzatori “che hanno lavorato per un’iniziativa lodevole”. E Beniamino Daniele, motore del tutto, conferma la sua soddisfazione: “non è facile cimentarsi nell’allestimento di una mostra, alla sua prima edizione… io penso che da queste opere possiamo imparare qualcosa di importante”. Opere dalle quali viene fuori, tra l’altro, il grande impegno degli artisti, “non è vero che i ragazzi sono solo dei perditempo! – dice la prof.ssa De Stefano- in un’università di massa, come quella attuale è facile vedere solo le cose negative…”.
La mostra è rimasta aperta per due settimane, presso la Facoltà di Lettere in via S. Caterina da Siena. La professoressa suggerisce un’idea: “si potrebbe prevedere un libro di pensieri, sul quale coloro che visitano possano apporre le loro riflessioni ed opinioni”.
Oltre ai due premiati, la giuria ha riservato tre menzioni particolari a tre studenti interni: Paola Del Prete, Nicola Caroppo e Stelvio Gambardella. Visto il successo, gli organizzatori anticipano che l’appuntamento sarà replicato l’anno prossimo.
Maddalena Esposito