Servizi per gli studenti diversamente abili

Estate ormai agli sgoccioli per le matricole in procinto di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza. I corsi prenderanno avvio il 3 ottobre ma non tutti sembrano avere le idee chiare riguardo il proprio futuro universitario. E’ il caso di Sonia, che, terminato il Liceo Scientifico, si dice “attratta dalla prospettiva di un lavoro in ambasciata e questa sembra la Facoltà adatta, ma, d’altra parte, sono spaventata dal confronto con discipline che non ho conosciuto al liceo”. Intimorita dal confronto con la vita universitaria anche Ida, che ha appena terminato il Liceo Socio Pedagogico S. Pizzi: “sono discipline che mi affascinano, ma non sono ancora sicura sulla strada che mi piacerebbe intraprendere dopo”. Timori condivisi dalla sua compagna Nicoletta: “mi piacerebbe fare il dirigente scolastico ma sto valutando di iscrivermi a Giurisprudenza perché offre più possibilità di lavoro rispetto a Lettere, Facoltà che, invece, forma per il tipo di carriera che vorrei seguire”. Antimo dell’Omo, studente dell’Istituto Tecnico commerciale A. Gallo, diversamente, afferma: “sono assolutamente convinto della mia scelta perché ho imparato ad amare lo studio del diritto e mi allettano le prospettive lavorative che offre Giurisprudenza”. 
La Facoltà, dal canto suo, si prepara ad accogliere le matricole con una serie di interessanti iniziative, tra le quali, senza dubbio degna di nota, l’apertura di uno sportello “Servizi alla diversa Abilità”. Il progetto, iniziato circa due anni fa, è stato ripreso con alcune novità: è stata inaugurata un’aula dotata di computer e connessione internet ed un ulteriore sportello nella sede di Palazzo Melzi. Gli studenti diversamente abili possono contare sul sostegno di dodici tutor, selezionati con un bando di concorso. “E’ un’esperienza che consiglierei a tutti. Per molti di questi ragazzi può essere uno svago anche solo telefonare e avere qualcuno con cui parlare, oltre l’aiuto prettamente didattico. Molte volte si ha un’idea distorta di diversa abilità: ad esempio, io seguo una ragazza che a causa di un forte diabete non ha facilità a memorizzare gli argomenti”, racconta Fabiana Atzeni, studentessa al quinto anno di Giurisprudenza, tutor alla pari. Nessun problema per lei gestire quest’attività con lo studio: “ho iniziato a maggio e devo completare 50 ore di lavoro entro ottobre, quando sarà poi aperto un nuovo bando. Non è un’attività stancante anche perché gli orari sono molto flessibili”. Teresa Alesci, che è  una delle coordinatrici del servizio e si occupa di organizzare sia gli incontri con gli allievi che le riunioni dei tutor, spiega: “l’università ha messo a disposizione questo servizio per l’alto numero di diversamente abili tra gli iscritti; noi tutor abbiamo pubblicizzato il servizio cercando di raggiungere le persone interessate. Qualcuno non ha voluto accettare il nostro aiuto, quasi si trattasse di una forma di discriminazione, sensazione assolutamente errata”. Gli studenti che usufruiscono di questo servizio sono una decina. Si è registrato un incremento rispetto al passato, grazie alla maggiore pubblicità fornita dall’Ateneo e, soprattutto, all’impegno personale dei tutor, coinvolti anche umanamente in un’attività così lodevole.
Anna Verrillo
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