Statuto, al lavoro le Commissioni della Federico II e della SUN

Pronte le Commissioni del Federico II e della Seconda Università che nei prossimi cinque mesi (i lavori dovrebbero concludersi entro il 29 luglio), o al massimo otto (è prevista una possibile proroga di tre mesi), saranno impegnate nell’adeguamento degli Statuti secondo le direttive della Riforma. Come previsto dalla legge, bisognerà intervenire nell’organizzazione degli organi di governo dell’Ateneo nel rispetto dei principi di autonomia, semplificazione e trasparenza dell’attività amministrativa. Per la Federico II, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione hanno deliberato lo scorso 24 febbraio, anche se si aspetta ancora la nomina ufficiale dei componenti della Commissione, con inclusi i nominativi dei due rappresentanti studenteschi. “Abbiamo tempo fino alla fine di luglio per redigere il nuovo statuto – afferma il prof. Mario Varcamonti, associato di Biologia presso la Facoltà di Scienze – in funzione dell’adeguamento alle norme. Di conseguenza, dovremo iniziare a lavorare subito”. Tra le tematiche più calde, l’organizzazione didattica. “Le Facoltà, così come sono ora, scompariranno dando spazio alla nascita di strutture di coordinamento che, probabilmente, si chiameranno Scuole”, dice Varcamonti. Secondo il prof. Bruno Montella, ordinario di Progettazione dei Sistemi di Trasporto ad Ingegneria, “il Federico II è, senza dubbio, un grande Ateneo dove risulta complicato muoversi tutti contemporaneamente”. Il professore si riferisce, in particolare, alla nuova articolazione dei Dipartimenti, i quali “devono avere la possibilità di muoversi in autonomia, anche con velocità diversificate”. Tanto il lavoro, ma ciò che più conta è lo spirito propositivo. “Dobbiamo vedere la legge Gelmini come un’opportunità di crescita del sistema universitario, – conclude Montella – E’ un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire. Sarà, quindi, necessario lavorare in gran collaborazione, in modo che tutti possano riconoscersi nel nuovo Statuto”. 
La Commissione della Seconda Università si è già riunita, seppur in una seduta preliminare, lo scorso 22 febbraio. “Nei pochi spazi che la legge Gelmini riserva all’autonomia dell’Ateneo, il Rettore prof. Francesco Rossi ha già dato ampia disponibilità ad ascoltare tutti i componenti”, afferma il prof. Gian Paolo Califano, ordinario di Diritto Processuale civile a Giurisprudenza. Riguardo l’organizzazione dipartimentale, “nelle dieci Facoltà dell’Ateneo, il Consiglio di Amministrazione ha già avviato una drastica riduzione dei Dipartimenti, portando avanti un’opera di selezione ed aggregazione. Si procederà su questa strada, cercando di rendere le strutture sempre più funzionali al sistema universitario”. Il prof. Riccardo Pierantoni, ordinario del Dipartimento di Medicina Sperimentale, pensa ad una Commissione Statuto che “dovrebbe lavorare immaginando a come sarà governata la Sun tra dieci anni, allo scopo di procedere ad una riorganizzazione per le generazioni future, senza badare agli interessi individuali”. A tal proposito, “è necessaria una grande trasversalità”. Il docente ha coniato uno slogan che indica l’importanza di sinergia tra le varie culture accademiche: “Le popolazioni che si isolano dal punto di vista riproduttivo si estinguono”. “Voglio dire che, se le varie componenti non comunicano, si rischia di creare tanti compartimenti stagni, sulla base di una struttura liceale piuttosto che universitaria  – spiega Pierantoni – A mio avviso, è importante lavorare supportati da una grande trasversalità, che mescola le varie culture”.
Maddalena Esposito
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