Elina, una docenza a contratto in Economia dei Beni Culturali
“Il valore ed il livello dei corsi offerti dall’Orientale, così come quelli della maggior parte delle Università italiane, non temono il confronto con quelli francesi ed inglesi. C’è solo una differenza di mezzi che il più delle volte può essere parzialmente colmata grazie alla curiosità intellettuale di cui lo studente di Scienze Politiche, più di ogni altro, dovrebbe essere dotato”. A parlare è Elina De Simone, laureata all’Orientale, che di questo Ateneo ha saputo cogliere la parte migliore e sfruttarne tutte le potenzialità.
Elina, che adesso vive a Parigi, dopo la maturità classica non ha esitato a scegliere l’Orientale per iniziare i suoi studi in Scienze Politiche: “ho scelto l’Orientale perché era una piccola università molto democratica -racconta- in cui era possibile, il più delle volte, interagire personalmente con i professori: esperienza difficile in presenza di grandi numeri”.
Seguire il proprio istinto e vivere con piacere tutti gli aspetti della vita universitaria: è il consiglio che la giovane laureata offre a chi si è appena immatricolato. “Io non volevo fare degli studi estremamente mirati, ero attratta dalle scienze umane ma ne volevo studiare più d’una e Scienze Politiche mi è sembrata la scelta giusta- racconta- In realtà non ho mai incontrato grosse difficoltà, dal momento che le materie erano quasi tutte di mio gradimento. Un po’ di fatica in più con il diritto, soprattutto per l’approccio che adottavo: pretendevo di memorizzare tutto ma, in seguito, ho compreso che era un errore”. Il valore del corpo docente: “ho avuto la possibilità di partecipare a molti seminari e quindi di instaurare un rapporto diretto con alcuni professori: all’Orientale ve ne sono alcuni che potrebbero benissimo provenire dalle più conosciute università europee visto che la qualità del loro insegnamento è elevatissima”.
E l’Europa per Elina De Simone sembra essere davvero vicina: dopo un dottorato di ricerca in Istituzioni, Diritto ed Economia dei servizi pubblici, sempre presso l’Orientale ed un semestre all’Università di York in Inghilterra, la neo laureata è partita per un Master in Economia Pubblica alla Sorbona di Parigi. “Alla fine del mio percorso di studi – spiega Elina- ho capito che la mia vera passione era l’economia pubblica, settore dai numerosi ambiti di analisi. In particolare, ho scelto di dare la tesi in economia dei beni e delle attività culturali, avendo l’onore di lavorare con i professori Di Maio e Rostirolla”. Lo scopo del Master: “acquisire una maggiore competenza nell’ambito dell’Economia delle Istituzioni, campo in cui la scuola napoletana ha investito e sta investendo molto, con risultati di notevole rilievo”.
Ottime le prospettive lavorative: dopo un assegno di ricerca in Scienze delle Finanze, De Simone ha ottenuto una docenza a contratto in Economia dei Beni Culturali proprio presso il suo Ateneo.
Elina, che adesso vive a Parigi, dopo la maturità classica non ha esitato a scegliere l’Orientale per iniziare i suoi studi in Scienze Politiche: “ho scelto l’Orientale perché era una piccola università molto democratica -racconta- in cui era possibile, il più delle volte, interagire personalmente con i professori: esperienza difficile in presenza di grandi numeri”.
Seguire il proprio istinto e vivere con piacere tutti gli aspetti della vita universitaria: è il consiglio che la giovane laureata offre a chi si è appena immatricolato. “Io non volevo fare degli studi estremamente mirati, ero attratta dalle scienze umane ma ne volevo studiare più d’una e Scienze Politiche mi è sembrata la scelta giusta- racconta- In realtà non ho mai incontrato grosse difficoltà, dal momento che le materie erano quasi tutte di mio gradimento. Un po’ di fatica in più con il diritto, soprattutto per l’approccio che adottavo: pretendevo di memorizzare tutto ma, in seguito, ho compreso che era un errore”. Il valore del corpo docente: “ho avuto la possibilità di partecipare a molti seminari e quindi di instaurare un rapporto diretto con alcuni professori: all’Orientale ve ne sono alcuni che potrebbero benissimo provenire dalle più conosciute università europee visto che la qualità del loro insegnamento è elevatissima”.
E l’Europa per Elina De Simone sembra essere davvero vicina: dopo un dottorato di ricerca in Istituzioni, Diritto ed Economia dei servizi pubblici, sempre presso l’Orientale ed un semestre all’Università di York in Inghilterra, la neo laureata è partita per un Master in Economia Pubblica alla Sorbona di Parigi. “Alla fine del mio percorso di studi – spiega Elina- ho capito che la mia vera passione era l’economia pubblica, settore dai numerosi ambiti di analisi. In particolare, ho scelto di dare la tesi in economia dei beni e delle attività culturali, avendo l’onore di lavorare con i professori Di Maio e Rostirolla”. Lo scopo del Master: “acquisire una maggiore competenza nell’ambito dell’Economia delle Istituzioni, campo in cui la scuola napoletana ha investito e sta investendo molto, con risultati di notevole rilievo”.
Ottime le prospettive lavorative: dopo un assegno di ricerca in Scienze delle Finanze, De Simone ha ottenuto una docenza a contratto in Economia dei Beni Culturali proprio presso il suo Ateneo.
Silvio e la sua tesi
su un autore
sconosciuto
su un autore
sconosciuto
Silvio Scala, 25 anni, parla con entusiasmo dei suoi studi all’Orientale e in particolare del suo brillante lavoro di tesi, momento di crescita intellettuale e personale. Laureato con il vecchio ordinamento in Lingue e Letterature Straniere, Silvio ha avuto modo di approfondire lo studio dell’inglese, passione che ha scoperto dopo i suoi cinque anni di studi superiori all’Istituto Tecnico Industriale. “Avevo già un certo interesse per le lingue- racconta- ma solo studiandole ho avuto modo di apprezzarle davvero. Quando mi sono iscritto all’università, ho scelto l’Orientale per il suo prestigio. Devo dire che ho trovato un clima molto vivace e frizzante, anche se, a volte, ho incontrato un po’ di chiusura da parte dei docenti su alcuni argomenti, come ad esempio la mia tesi”. Silvio, infatti, ha svolto il suo lavoro di tesi su un giovane quanto poco noto autore americano, J.T. Leroy, per il quale ha dovuto patire per due anni. “Ho avuto difficoltà perché occupandomi di un autore sconosciuto, nessuno mi ha potuto aiutare. Anche reperire il materiale è stato difficile. Il momento più traumatico è stato poi quando ho scoperto che Leroy in realtà non esisteva ma il suo personaggio era una montatura per truffare i lettori. Ho dovuto completamente cambiare la prospettiva del mio lavoro di tesi, basarmi su un diverso punto di vista. Devo ringraziare, comunque, la professoressa Carotenuto che, come relatore, mi ha permesso di portare avanti il mio studio ed anche la libreria Mondadori che mi ha aiutato nella ricerca del materiale”.
La Mondadori ha, inoltre, proposto al giovane laureato di scrivere un saggio sull’argomento perché Silvio sembra essere stato il primo ad affrontare la questione dell’identità fittizia dell’autore. “Ci sto pensando- commenta- Questo lavoro per me è stato molto stimolante ma anche difficile perché ho messo in gioco tutto me stesso, affrontando argomenti scomodi e trovandomi, a volte, di fronte a chiusure e pregiudizi”.
Per Silvio Scala, dunque, dopo il suo percorso di studi all’Orientale sono diverse le strade che si aprono anche se il futuro è ancora incerto. “Fino a qualche anno fa avrei detto che mi sarebbe piaciuto lavorare all’interno dell’università ma dopo la chiusura che ho trovato non è più un mio desiderio. Sto inviando diversi curricula e forse seguirò un Master in traduzione”. Conclude: “so che alcune facoltà offrono più opportunità di lavoro ed altre meno, però credo che se non si seguono le proprie passioni, se non si studia quello per cui si è portati, si è condannati al fallimento ed all’insoddisfazione”.
La Mondadori ha, inoltre, proposto al giovane laureato di scrivere un saggio sull’argomento perché Silvio sembra essere stato il primo ad affrontare la questione dell’identità fittizia dell’autore. “Ci sto pensando- commenta- Questo lavoro per me è stato molto stimolante ma anche difficile perché ho messo in gioco tutto me stesso, affrontando argomenti scomodi e trovandomi, a volte, di fronte a chiusure e pregiudizi”.
Per Silvio Scala, dunque, dopo il suo percorso di studi all’Orientale sono diverse le strade che si aprono anche se il futuro è ancora incerto. “Fino a qualche anno fa avrei detto che mi sarebbe piaciuto lavorare all’interno dell’università ma dopo la chiusura che ho trovato non è più un mio desiderio. Sto inviando diversi curricula e forse seguirò un Master in traduzione”. Conclude: “so che alcune facoltà offrono più opportunità di lavoro ed altre meno, però credo che se non si seguono le proprie passioni, se non si studia quello per cui si è portati, si è condannati al fallimento ed all’insoddisfazione”.
La passione
per il tedesco
di Giovanni
per il tedesco
di Giovanni
Unire la passione per le lingue a quella per la letteratura è stato facile per Giovanni, 24 anni, napoletano. “Ho frequentato il liceo linguistico- racconta- dove ho studiato inglese, francese e un pò il tedesco. Devo dire che inizialmente non nutrivo un particolare trasporto per le lingue, poi praticandole mi sono appassionato in particolare al tedesco”.
Laureato in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e dell’America, Giovanni frequenta il secondo anno della Specialistica in Germanistica
“Il tedesco- spiega lo studente- è la lingua che avevo conosciuto di meno in precedenza e che, invece, si è rivelata molto interessante. Il mio studio è rivolto, in modo particolare, all’aspetto letterario, non tanto a quello prettamente linguistico o pratico”.
“Non ho scelto il tedesco pensando alle opportunità lavorative- assicura Giovanni- ma perché mi piace. Non ho mai voluto piegare le mie passioni e i miei studi alle esigenze del mercato del lavoro. Credo che non serva a molto”.
Giovanni, che ha scelto l’Orientale per la sua offerta didattica e per la docenza d’eccellenza, non dimentica, però, le difficoltà quotidiane. “Ci sono diversi problemi – racconta – nell’espletare le pratiche burocratiche. Non voglio assolutamente fare confronti con altri atenei, però noi studenti dell’Orientale ci troviamo a dover combattere per risolvere piccole questioni di carattere pratico. Fortunatamente non capita tutti i giorni di dover andare in segreteria!”.
Nel bene e nel male, dunque, sicuramente un’Università da sperimentare. Conclude Giovanni: “consiglio a tutti di studiare quello per cui sono portati. Io ancora non so cosa farò dopo la specialistica: forse continuerò ad approfondire i miei studi, anche se, come tutti, sogno di poter trovare presto un lavoro stabile”.
Laureato in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e dell’America, Giovanni frequenta il secondo anno della Specialistica in Germanistica
“Il tedesco- spiega lo studente- è la lingua che avevo conosciuto di meno in precedenza e che, invece, si è rivelata molto interessante. Il mio studio è rivolto, in modo particolare, all’aspetto letterario, non tanto a quello prettamente linguistico o pratico”.
“Non ho scelto il tedesco pensando alle opportunità lavorative- assicura Giovanni- ma perché mi piace. Non ho mai voluto piegare le mie passioni e i miei studi alle esigenze del mercato del lavoro. Credo che non serva a molto”.
Giovanni, che ha scelto l’Orientale per la sua offerta didattica e per la docenza d’eccellenza, non dimentica, però, le difficoltà quotidiane. “Ci sono diversi problemi – racconta – nell’espletare le pratiche burocratiche. Non voglio assolutamente fare confronti con altri atenei, però noi studenti dell’Orientale ci troviamo a dover combattere per risolvere piccole questioni di carattere pratico. Fortunatamente non capita tutti i giorni di dover andare in segreteria!”.
Nel bene e nel male, dunque, sicuramente un’Università da sperimentare. Conclude Giovanni: “consiglio a tutti di studiare quello per cui sono portati. Io ancora non so cosa farò dopo la specialistica: forse continuerò ad approfondire i miei studi, anche se, come tutti, sogno di poter trovare presto un lavoro stabile”.