Studenti fuorisede e affitti non registrati, un’indagine della Guardia di Finanza

Nicola R., pugliese della provincia di Bari, iscritto alla Facoltà di Architettura della Federico II, è uno dei 55.000 studenti universitari che prendono in affitto una stanza o un posto letto a Napoli, per frequentare i corsi. Lucani, calabresi, pugliesi, casertani, avellinesi, beneventani. Vive con altre quattro persone in una casa in via Concezione a Montecalvario, nel centro storico. Non ha mai visto un contratto di locazione. “Qualche tempo fa – racconta- ho ricevuto a casa, in Puglia, un questionario della Guardia di Finanza. Chiedevano di indicare dove avessi soggiornato, a Napoli, dal 2000 in poi, se avessi stipulato un contratto, chi fossero i proprietari”. Nicola informa i padroni di casa. Marito e moglie, lei professoressa di scuola in pensione, lui responsabile vendite di una multinazionale, intascano ogni trenta giorni 1500 euro di affitto e non pagano un centesimo di tasse. La casa è intestata ai figli. Ricorda lo studente: “mi hanno detto che se avessi dichiarato il vero avrebbero dovuto pagare almeno 30 mila euro di sanzione. Hanno aggiunto che se non avessi mentito mi avrebbero concesso sette giorni di tempo per andare via, con gli altri coinquilini. Non me la sono sentita”. Scrive perciò nel questionario che a Napoli ha vissuto e vive ospite di amici. Lo chiude in busta e lo porta alla Finanza. Come lui, si è comportato un terzo quasi degli universitari fuorisede ai quali le Fiamme Gialle hanno spedito le lettere. 
“Su 3654 modelli inviati – riferiscono al Comando Provinciale della Guardia di Finanza- ce ne sono stati restituiti compilati 2423. Oltre 1000 (41,48%) studenti hanno sostenuto che tornano ogni giorno nella loro casa di residenza e quindi non hanno mai avuto bisogno di affittare casa a Napoli. Tra questi, pure persone che risiedono in Basilicata, in Calabria, in Puglia. Settecentoquindici (29,51%) hanno dichiarato di alloggiare presso parenti o amici napoletani. Centosessanta persone (6,60%) hanno scritto che non hanno mai frequentato l’Università, per cui non hanno preso in affitto alcun alloggio. Solo 543 studenti, il 22,41%, hanno riportato sul questionario notizie utili per sviluppi operativi”. Partendo da questi ultimi, la Finanza ha effettuato 153 verifiche fiscali. Due terzi di esse hanno messo in luce affitti non registrati o registrati per importi di gran lunga inferiori alla realtà. Dati che non stupiscono Antonio Ruotolo, il segretario del sindacato inquilini (Sunia): “in tanti anni di attività mi sarà capitato di vedere solo 3 o 4 contratti registrati”. 
Secondo una indagine dell’Unione degli universitari, realizzata nel 2004, a Napoli un posto letto non costa meno di 200 euro, una singola parte da 250 è può arrivare fino a 400. I prezzi sono cresciuti del 69% in 5 anni. Le residenze universitarie napoletane offrono solo 300 posti. 
Fabrizio Geremicca
- Advertisement -




Articoli Correlati