Studenti motivatissimi a Ship Officer

E’ partito il Corso Ship Officer and Company Manager, realizzato dalla Facoltà di Scienze Nautiche in collaborazione con l’associazione degli armatori Confitarma. Il 15 novembre si sono tenuti presso la nuova sede del Centro direzionale i colloqui motivazionali per la selezione dei partecipanti, essendo il Corso rivolto a un massimo di 20 allievi. Si sono presentati in 19, tutti estremamente volenterosi e convinti di voler affrontare un percorso di studi particolare, caratterizzato da 4 mesi di navigazione l’anno in modo da raggiungere il tetto di 12 mesi a bordo, necessari per accedere al concorso per diventare ufficiale di navigazione. “Fino a qualche anno fa i nostri laureati in Scienze Nautiche non potevano sostenere questo esame, a meno che non avessero il diploma nautico”, spiega il prof. Mario Vultaggio, Presidente del Corso di Laurea, “abbiamo molto lavorato interfacciandoci con il CUN e con il Ministero dei Trasporti per dare anche ai nostri allievi l’opportunità, in quanto laureati, di diventare ufficiali. Prima la Facoltà era più concentrata sugli aspetti scientifici della formazione, oggi si è aperta all’esterno, ponendo molta attenzione agli sbocchi occupazionali”. Durante l’incontro del 15 novembre il prof. Vultaggio ha fatto appello al senso di responsabilità degli aspiranti allievi  “è un percorso caratterizzato da moduli che se non vengono affrontati bene possono bloccare lo studente. Insomma, se i ragazzi non li fanno, poi non si laureano più. E’ importante profondere passione, perché altrimenti la vita in mare diventa troppo dura”. 
Qual è la differenza con l’altro corso triennale, Scienze Nautiche e Aeronautiche? “Anche chi consegue quella laurea può lavorare in mare, ma per farlo ha bisogno di svolgere uno specifico tirocinio e di acquisire una serie di certificazioni all’esterno, che invece gli studenti di Ship Officer svolgono durante il Corso stesso. Anche le materie sono in larga parte diverse. Dopo il primo anno comune, chi ha scelto Ship Officer studia Sopravvivenza e Salvataggio, Utilizzo del radar, Medical Care, giusto per fare qualche esempio”. E se dopo la triennale si cambia idea? “Ci si potrà comunque riconvertire in ruoli di terra oppure proseguire con la specialistica. La classe di laurea è la stessa di Scienze Nautiche e Aeronautiche. In linea di massima, però, chi sceglie questo percorso ha le idee molto chiare, come abbiamo constatato con il corso precursore realizzato nell’ambito del progetto Campus grazie ai finanziamenti regionali. Anche quel Corso era caratterizzato da tirocini a bordo delle navi e la metà degli studenti si è laureata prima della fine dei tre anni. Quasi tutti già lavorano”. Per 20 posti si sono presentati 19 studenti. Dunque non si è proceduto ad una vera e propria selezione? “Non è così. Esiste comunque una graduatoria, formulata in base al voto di diploma e all’esito del colloquio motivazionale. I ragazzi sono però tutti molto convinti della loro scelta. Soltanto 3 o 4 provengono dall’istituto nautico, la restante parte ha la maturità scientifica o classica, oppure ha il titolo di perito tecnico. Ci sono parecchie ragazze, 7 o 8. Una di queste viene dalla provincia di Catanzaro ed è motivatissima. L’avevo già conosciuta durante l’orientamento”. A quando il primo imbarco? “Bisognerà attendere la fine del secondo semestre del primo anno”. 
Sara Pepe
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